Canzoni per Leo
Le canzoni non ti tradiscono. Anche chi le fa può tradirti, ma le canzoni, le tue canzoni, quelle che per te hanno voluto dire qualcosa, le trovi sempre lì, quando tu vuoi trovarle. Intatte. Non importa se cambierà chi le ha cantate. Se volete sapere la mia, delle canzoni, delle vostre canzoni, vi potete fidare.
(Bruno, da “Radiofreccia”)
Come tutti in famiglia, Leonardo amava la musica, ascoltata, cantata e suonata (e ballata, pure). Aveva una spiccata predisposizione per il ritmo e l’armonia e una profonda conoscenza di un repertorio vastissimo, anomalo per un ventenne, costruito a partire dalla più tenera età grazie all’ascolto “guidato” (i contenuti del suo primo MP3 erano “bloccati” ) e incentivato da genitori e nonni.
Poteva esordire a sorpresa in qualsiasi momento cantando “La ballata del camionista” di Casadei (pezzo forte anche di suo fratello Luca) o intervenire in una conversazione citando un successo sanremese degli anni ’70, indifferentemente. Dai nonni aveva appreso i grandi titoli dagli anni ’30 in poi (“Avanti e indrè”, ”Eulalia Torricelli”, “I pompieri di Viggiù”…) e dal papà quel patrimonio cantautorale e leggero che ha potuto ascoltare sin da piccolissimo anche nelle esecuzioni domestiche pianoforte e voce.
Forse è mancata, in questo percorso didattico, molta musica pop e (soprattutto) rock internazionale, ma bisogna riconoscere che Leo è riuscito molto bene ad integrare le conoscenze in un successivo efficace percorso di esplorazione in autonomia. Dopo l’adolescenza aveva infatti esteso la sua esperienza del mondo della canzone colmando il gap culturale ricevuto in eredità, fino a completare il quadro con i brani del suo tempo, che spesso condivideva con la famiglia in uno scambio continuo e appassionato, non scevro di critiche (normalmente benevole e scherzose) sulla “pochezza armonica degli arrangiamenti” o sull’“inascoltabile abuso dell’autotune”, che sempre accoglieva con una risata e facendo spallucce. Mai avremmo rinunciato a questi scambi, stimolanti e pieni di vita.
Cari amici di Leo, non vi scandalizzate quindi se scoprite che il Lucianone inizia a seguirvi su Spotify. È l’espressione del bisogno profondo di stare al passo e godere della bellezza contemporanea che in qualche modo può mantenerci in contatto con il mondo di Leo e che altrimenti rischierebbe di sfuggirci. Anzi, segnalateci eventuali chicche: ci farà piacere ascoltarle.
Grazie.
In questa playlist dedicata a Leo (che potrò modificare nel tempo, per esempio aggiungendo “Mordi la vita” di Goran Kuzminac, al momento non presente sulla piattaforma) ho voluto inserire alcuni brani che reputo significativi per diverse ragioni. Può trattarsi di un verso, di un’atmosfera o più semplicemente perché si tratta di un brano amato, da me, da lui o da entrambi (perché magari lo suonavamo insieme).
Buon ascolto.
Lucianone