Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Birdman o (l'Imprevedibile Virtù dell'Ignoranza) (Birdman)

 
pic_movie_984   NUM   984  
  DATA E CINEMA   2015.02.07 KAPPADUE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Alejandro González Iñárritu  
  ATTORI   Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton, Andrea Riseborough, Amy Ryan, Emma Stone, Naomi Watts, Merritt Wever, Natalie Gold, Joel Garland, Clark Middleton  
  PRODUTTORE   M. Productions, Worldview Entertainment  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   U.S.A.  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2014  
  DURATA   119 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://www.birdmanthemovie.com  
 
 
 

DESCRIZIONE   Birdman è una black comedy che segue la storia dell’attore Riggan Thomson (Michael Keaton), alle prese con l’allestimento di una nuova, ambiziosa commedia a Broadway, che dovrebbe rilanciarne la carriera ormai prossima al capolinea. Si tratta di un passo molto azzardato sotto diversi aspetti, ma l’uomo, che in passato ha raggiunto il
successo nei panni di un supereroe, spera fortemente di ottenere un riconoscimento artistico, per dimostrare a tutti, e in primo luogo a se stesso, di non essere solo una ex stella di Hollywood.
Manca poco alla serata della prima quando il protagonista della commedia si ferisce accidentalmente durante le prove e deve quindi essere sostituito in tempi rapidissimi. Dietro suggerimento dell’attrice co-protagonista Lesley (Naomi Watts) e con l’incoraggiamento del suo miglior amico e produttore Jake (Zach Galifianakis), Riggan sceglie con una certa riluttanza Mike Shiner (Edward Norton), una mina vagante che però piace al pubblico e può garantire una buona recensione della commedia. Mentre si prepara al debutto sul palcoscenico, Riggan deve confrontarsi
con la fidanzata e co-protagonista Laura (Andrea Riseborough), con la figlia appena 4 uscita da un centro di disintossicazione e sua assistente personale Sam (Emma Stone), e con l’onnipresente ex moglie Sylvia (Amy Ryan), sempre pronta a dare una mano per tenere la situazione sotto controllo.
 

COMMENTO   Dopo “Gravity” di Alfonso Cuarón, l’onore di aprire la Mostra del Cinema di Venezia viene concesso, di nuovo, ad un regista messicano. Meglio ancora, viene conquistato: il Festival non poteva sperare in un debutto migliore.
Alejandro Gonzalez Iñarritu ha stupito tutti, a partire da se stesso, per la maestria con cui è riuscito ad appropriarsi senza difficoltà di un territorio cinematografico a lui distantissimo. Abituati come siamo a vederlo dipingere situazioni che sfondano la soglia del dramma, era faticoso immaginare che si calasse nella direzione di un film che a tratti è vagamente orientato verso la commedia e il fiabesco. Questa novità assoluta nella carriera di Iñarritu ha lasciato però intatti moltissimi aspetti a lui cari: prima di tutto, dietro il sorriso si nasconde sempre un profondissimo dramma, quello di Riggan Thomson, celebrità in declino che vive all’ombra del suo ruolo di maggior successo, quello del supereroe Birdman, e che cerca di riscattarsi scrivendo, dirigendo e interpretando uno spettacolo a Broadway. In secondo luogo, si mantiene la struttura corale della storia (“Amores Perros”, “21 grammi”, “Babel”), che ha sì al centro un protagonista, ma che nel seguirlo finisce per deviare verso chi gli sta attorno.
Il regista ha definito “Birdman” un film sperimentale, e di fatto lo è su due livelli: personale (“Ho scoperto cos’è ridere sul set”) e tecnico. Si tratta infatti, con l’eccezione di brevissimi segmenti all’inizio e alla fine della pellicola, di un lunghissimo piano-sequenza, due ore senza stacchi di montaggio che non rispettano le regole del tempo: attraversando una porta potrebbero essere trascorse due ore, dopo un movimento di macchina ci si può ritrovare avanti di un giorno. E in questo magnifico viaggio della cinepresa convivono la realtà oggettiva e la realtà “altra”, quella che nasce e muore nella mente del protagonista, filtro attraverso cui passano le vicende prima di giungere a noi. L’immaginazione valica i suoi argini e straripa nella quotidianità, e lo fa in maniera così sotterranea e spontanea da passare quasi inosservata finché non si dilata a tal punto da prendere il sopravvento.
Girare un film in questo modo implica una capacità organizzativa eccezionale, per fare in modo che tutto proceda senza interruzioni con la massima precisione possibile: Iñarritu ha provato per mesi ogni movimento di macchina. È stata una dura prova anche per gli attori, avendo a disposizione un solo shot, ma tutti hanno dimostrato una bravura davvero eccezionale, dal primo all’ultimo, a partire da Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone, Naomi Watts, Amy Ryan e Zach Galifianakis; si sono destreggiati in registri diversi ottenendo il massimo dei risultati.
Con Iñarritu che si conferma uno dei numero uno a livello mondiale, la Mostra debutta in modo eccezionale.

La frase:
"A thing is not a thing, not what is said about a thing".
a cura di Luca Renucci