Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Rio 2: Missione Amazzonia (Rio 2)

 
pic_movie_945   NUM   945  
  DATA E CINEMA   2014.04.21 KAPPADUE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Carlos Saldanha  
  ATTORI    
  PRODUTTORE   Blue Sky Studios  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Brasile, U.S.A.  
  CATEGORIA   Animazione  
  ANNO   2014  
  DURATA   101 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://www.riomovies.com  
 
 
 

DESCRIZIONE   In Rio 2 Missione Amazzonia, Blu e Gioiel vivono, fra gli agi e le comodità, una perfetta vita cittadina insieme ai loro tre piccoli figlioletti: Bia, che vive con il becco nei libri e ama snocciolare fatti e numeri proprio come suo padre, il piccolo Tiago, sempre in cerca di avventure, e Carla, la maggiore dei tre, un'adolescente temeraria che anela ad avere un po' di spazio tutto per sé per poter esprimere la sua vocazione musicale. Mentre Blu è più addomesticato che mai, Gioiel è preoccupata che i figli diventino più simili agli umani anziché imparare a comportarsi come veri uccelli. Quando viene a sapere che la sua migliore amica Linda, insieme al neosposo e scienziato Tullio, ha trovato in Amazzonia la prova dell'esistenza di altri macao blu, decide che per la sua famiglia è giunto il momento di partire, anzi volare, alla ricerca delle proprie radici selvagge. Insiste quindi con Blu affinché partano alla volta dell'Amazzonia. Blu informa del programma i suoi amici Nico, Pedro e Luiz, ma i tre non reagiscono molto bene alla notizia e fanno di tutto per metterlo in guardia sulla miriade di pericoli che potrebbero incontrare nella foresta selvaggia. L'unico ad incoraggiare Blu è il sempre positivo Rafael che gli ricorda come "una moglie felice equivale a una vita felice!". Al loro arrivo, Blu e Gioiel fanno la conoscenza di alcuni personaggi del luogo: Eduardo, autorevole patriarca con una serie di rigide regole cui obbedire, Mimi, la cordiale e vivace sorella di Eduardo, e Roberto, esemplare perfetto di uccello selvatico e affascinante, che rende Blu alquanto insicuro. Mentre cerca di cavarsela nel nuovo ambiente, Blu teme che il richiamo della foresta possa fargli perdere Gioiel e i ragazzi. Nel frattempo, il pericoloso cacatua Miguel trama la sua vendetta contro Blu, insieme alla fedele Gabi, una graziosa ma velenosissima rana.
 

COMMENTO   Blu e Gioiel, pappagalli Macao Blu che vivono con i loro tre piccoli a Rio, scoprono che i padroni hanno trovato altri esemplari della loro specie in via di estinzione, in Amazzonia. Decidono allora di partire anche loro per aiutarli nella ricerca, in un viaggio alla riscoperta delle proprie origini. Troveranno una vera e propria riserva popolata da uccelli come loro, ma i pericoli sono dietro l'angolo...
Rio 2: Missione Amazzonia è più avvincente, dinamico e spassoso del primo capitolo (Rio, 2011), con una quantità elevata di carne al fuoco dichiarata sin dall'inizio, che però viene spesso lasciata dov'è e perde le sue potenzialità. In questo viaggio verso le origini, che comporta il passaggio da un mondo tecnologicamente avanzato ad un immacolato angolo di paradiso, il regista-sceneggiatore Carlos Saldanha ha voluto portare avanti forse troppe situazioni parallele, potenzialmente tutte interessanti, ma che proprio per il loro volume, ne escono con le ossa rotte. Oltre alla storia principale dei pappagalli, abbiamo quella degli uomini che vogliono disboscare la foresta e quella di Miguel, uccello cacatua che vuole prendersi la sua rivincita dopo le vicende del primo capitolo. Succede in sostanza che “chi troppo vuole nulla stringe”: le tre situazioni separate che si alternano e talvolta convergono, fanno perdere il nodo centrale, in favore di qualcosa che non viene mai approfondito e che perciò, pur se in apparenza meritevole, resta appeso superficialmente e fa quasi dimenticare della sua esistenza.
Lo stesso Miguel, forse uno dei personaggi meglio riusciti di Rio, avrebbe la stoffa per essere il cattivo per eccellenza, ma deve dividere il ruolo con gli umani. Si capisce l'esigenza di dover inserire una componente umana anche nell'antagonismo, ma il rischio è quello di generare un elevato numero di personaggi, ciascuno mai sviluppato a dovere. Ed è proprio quello che accade.
Rio 2 offre forse una visione un filo nostalgica del passato, ponendo l'accento sull'assuefazione tecnologica attuale. Pensiamo a Blu, che porta in Amazzonia un gps per orientarsi. Ecco, tutto l'incontro-scontro con l'Amazzonia è giocato sul fatto che il pappagallo protagonista sia in realtà un animale domestico e abbia appreso nel corso del tempo usi e costumi degli umani (beve caffè, mangia pancakes, utilizza coltellini svizzeri, ecc...). L'impatto con la foresta amazzonica è dunque quanto di più lontano possa esistere per lui.
Per un attimo sembra perciò che Saldanha voglia dirci che l'origine e il passato siano migliori in senso assoluto del presente, ma alla fine ci confessa che la verità sta nel mezzo e serve un po' dell'uno e un po' dell'altro e che non tutte le tecnologie (e gli uomini) vengono per nuocere.
Per un'ora e mezza d’intrattenimento, che a tratti fa ridere, Rio 2 può funzionare. Ma se lo si inserisce in un discorso più generale e lo si confronta con molti pari-genere degli ultimi anni, ne esce sul filo della sufficienza, attestandosi un paio di gradini sotto anche alla stessa saga dell'Era Glaciale, firmata dal medesimo regista.

La frase:
Gioiel: "Non siamo esseri umani, siamo uccelli...dobbiamo andare nella foresta e comportarci da uccelli!".
a cura di Matteo Colibazzi