Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Sotto una buona stella (Sotto una buona stella)

 
pic_movie_942   NUM   942  
  DATA E CINEMA   2014.04.07 KAPPADUE (CINEF 51-25)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Carlo Verdone  
  ATTORI   Carlo Verdone, Paola Cortellesi, Tea Falco, Lorenzo Richelmy, Eleonora Sergio  
  PRODUTTORE   Aurelio & Luigi De Laurentiis  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Italia  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2014  
  DURATA   106 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://  
 
 
 

DESCRIZIONE   Cosa succederebbe se un uomo d'affari (Carlo Verdone), divorziato, con una bella casa, una vita agiata, una ragazza mozzafiato, si trovasse improvvisamente costretto a fare il Mammo casalingo con due figli ventenni ed una nipotina a carico??? Sotto una buona stella racconta la storia di un padre (Carlo Verdone, nel ruolo di Federico Picchioni) che si e'separato dalla moglie quando i figli erano ancora piccoli. Nel corso degli anni, grazie ad una brillante carriera in una holding finanziaria, non ha fatto mai mancare nulla alla famiglia ma la sua totale assenza, affettiva e fisica, specialmente verso i figli, e' stata imperdonabile. L'improvvisa morte della moglie ed uno scandalo finanziario che lo riduce quasi in rovina, cambieranno drasticamente la vita di Federico Picchioni. Non potendo più permettersi di pagare l’affitto ai figli, e' costretto a farli andare a vivere a casa sua. La convivenza si rivela da subito comicamente tragica e la prima a rimetterci è la compagna di Carlo, Gemma, che, mal sopportando l'irruenza dei ragazzi, nel giro di 48 ore fa le valige e se ne va. L’arrivo nell'appartamento accanto di una nuova inquilina, Luisa (Paola Cortellesi), simpatica, spiritosa e piena di buon senso, avra' giorno dopo giorno un effetto positivo nei rapporto tra padre e figli. Risanatrice di aziende e quindi "tagliatrice di teste" la povera Luisa e' costretta, suo malgrado, causa crisi a licenziare ad un ritmo vertiginoso, ed e' per questo oggetto di buffe telefonate di insulti...
Il suo carattere positivo e la sua generosità sono la sua forza. Quasi un riscatto dal "crudele" lavoro che svolge e che detesta. Come Luisa aiuterà Federico in tutti i suoi problemi, lui a sua volta aiuterà lei. Sembrano destinati ad una bella e solida amicizia. Ma la partenza dall’Italia dei figli di Federico li lascia soli. Resteranno amici o decideranno di fare un passo in più? Più probabile il tentativo di far nascere qualcosa di importante. Ci riusciranno?
 

COMMENTO   A differenza di ciò che abbiamo potuto apprendere tramite lavori quali “Bianco, rosso e Verdone” (1981) e “Acqua e sapone” (1983), il dramma, nel caso di questa ventiquattresima fatica registica del romano classe 1950 Carlo Verdone, non è posto alla fine ma all’inizio della visione, in quanto il protagonista Federico Picchioni – cui concede anima e corpo lo stesso regista – prima viene al corrente del decesso della ex moglie, poi si ritrova improvvisamente senza lavoro, dopo una brillante carriera all’interno di una holding finanziaria.
Ma, sebbene si tratti di una situazione che, vedendolo non più in grado di pagare l’affitto della casa in cui vivono i propri figli, lo costringe ad accoglierli nel suo appartamento, dove tutt’altro che bene si rapportano con Gemma alias Eleonora Sergio, nuova compagna dell’uomo, i momenti per spingere lo spettatore a sprofondare in sane risate non tardano a farsi vivi.
Perché non tarda ad entrare in scena neppure la mai disprezzabile Paola Cortellesi nei panni della tanto rumorosa quanto simpatica vicina di casa Luisa, donna spiritosa e piena di buon senso destinata ad instaurare un certo rapporto di complicità con i ragazzi interpretati dal Lorenzo Richelmy de “Il terzo tempo” (2013) e dalla Tea Falco di “Io e te” (2012), l’uno aspirante cantautore, l’altra aspirante scrittrice con figlia di colore a carico.
E, tra gli altri, sono lo Stefano Ambrogi di “Febbre da cavallo-La mandrakata” (2002) e il Lorenzo Renzi conosciuto soprattutto per aver preso parte alla serie televisiva “Romanzo criminale” (2008-2010) a incarnare quella grottesca romanità cui, da sempre, il Sergio Benvenuti di “Borotalco” (1982) ritaglia almeno un piccolo spazio nelle sue pellicole al fine di lasciarne emergere il lato divertente.
Quella romanità qui inclusa, inoltre, nel corso di un assurdo reading di poesie, mentre provvedono scambi di carrozzine, audizioni per musicisti, una sequenza che si svolge durante un matrimonio e, addirittura, pitoni in agguato a rappresentare alcuni dei punti più comici di un’operazione sicuramente capace di intrattenere a dovere lo spettatore e di lasciarlo soddisfatto in maniera più che sufficiente, ma che non dimentica neppure di tirare in ballo al momento giusto aspetti sociali poco positivi come la fuga dei giovani da una Italia sempre più arida, egocentrica e in preda alla depressione... sebbene qualcosa ci spinga a pensare che l’insieme sarebbe potuto riuscire ancora meglio (citiamo soltanto il poco sviluppo del fondamentale personaggio di Gemma).

La frase:
"Io intendo per depressione che la gente si vuole divertire, volemo ridere!".
a cura di Francesco Lomuscio