Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Disconnect (Disconnect)

 
pic_movie_936   NUM   936  
  DATA E CINEMA   2014.03.11 (CINEF 51-21) FIUME  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Henry Alex Rubin  
  ATTORI   Alexander Skarsgård, Michael Nyqvist, Jason Bateman, Andrea Riseborough, Paula Patton, Max Thieriot, Jonah Bobo, Hope Davis  
  PRODUTTORE   LD Entertainment, Wonderful Films  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   U.S.A.  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2012  
  DURATA   115 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://www.disconnectthemovie.com  
 
 
 

DESCRIZIONE   Un avvocato infaticabile vive incollato al cellulare tanto da non riuscire a trovare tempo da dedicare alla moglie e ai due figli adolescenti. Una coppia in crisi usa internet come via di fuga da un matrimonio ormai finito. Un ex-poliziotto vedovo si scontra ogni giorno con il figlio che pratica bullismo in rete ai danni di un compagno di classe. Una ambiziosa giornalista crede di potere fare carriera usando la storia di un ragazzino che si esibisce su siti per soli adulti. Sono sconosciuti, vicini di casa, colleghi, e le loro storie si incrociano in questo avvincente film che racconta la vita di persone comuni alla disperata ricerca di un contatto umano. Disconnect esplora le conseguenze della tecnologia moderna e come questa possa influenzare e modificare le nostre esistenze. Un film incredibilmente attuale: il nostro modo di vivere "digitale" di ogni giorno alla fine non è mai davvero "connesso" con il mondo reale. Disconnect fotografa in maniera drammatica una realtà molto cupa e ci svela profonde verità.
 

COMMENTO   Che internet non fosse del tutto uno strumento sicuro e che, al di là di quello schermo pieno di informazioni, sotto falso nome, potrebbe celarsi chiunque, lo si era in un certo senso intuito già ai tempi delle “sporcaccione” conversazioni in chat tra Jude Law e un ignaro Clive Owen nel chiacchieratissimo "Closer" (2004) di Mike Nichols.
Un concetto che, se lì era soltanto marginale, nel lungometraggio d’esordio di Henry Alex Rubin – proveniente dai documentari – diventa proprio il perno centrale, man mano che prendono forma tre vicende destinate, in qualche modo, a intrecciarsi tra loro.
Vicende che partono da quella che vede la coppia di sposi in crisi formata dalla Paula Patton di "Mission: impossible-Protocollo fantasma" (2011) e l’Alexanders Skarsgård di "Battleship" (2012) impegnata nella ricerca del misterioso ladro d’identità che le ha rubato il denaro.
La stessa coppia che si rivolge all’ex poliziotto vedovo Frank Grillo, padre del Colin Ford de "La mia vita è uno zoo" (2011), il quale, a sua insaputa, sbeffeggia via chat il compagno di classe Jonah Bobo, figlio del Jason Bateman di "Due cuori e una provetta" (2010), senza immaginare le tragiche conseguenze.
Mentre l’ambiziosa reporter televisiva Andrea Riseborough rintraccia il Max Thieriot di "My soul to take - Il cacciatore di anime" (2010), teen-ager che si spoglia sotto l’obiettivo della webcam, per renderlo protagonista di un servizio; mettendo in pericolo, però, entrambi le loro vite.
Nel corso di circa un’ora e cinquanta di visione che, sostenuta dal ben assortito cast, si costruisce su lenti ritmi di narrazione al fine di far notare in che modo, oggi che la tecnologia ci permette di essere più vicini tra noi, ci troviamo, in realtà, più distanti che mai.
E lo fa sfruttando una efficace sceneggiatura che, a firma di Andrew Stern, sembra guardare in maniera evidente alle strutture ed alle dinamiche che caratterizzano i lavori del messicano Alejandro González Iñárritu, autore di "21 grammi-Il peso dell’anima" (2003) e "Babel" (2006).
Anche se, ricordando, inoltre, "Crash - Contatto fisico" (2004) di Paul Haggis, l’insieme, pur approdando a quello che non possiamo definire propriamente un lieto fine, non sembra trovare il coraggio di affondare in pessimismo fino all’epilogo; conferendo i connotati di un semplicemente riuscito prodotto a un’operazione che si sarebbe potuta trasformare, all’istante, in un piccolo capolavoro atto a denunciare la pericolosità della rete nei confronti dei rapporti umani.

La frase:
"Tutti hanno un prezzo".
a cura di Francesco Lomuscio