Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Philomena (Philomena)

 
pic_movie_930   NUM   930  
  DATA E CINEMA   2014.01.27 KAPPADUE (CINEF 51-15)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Stephen Frears  
  ATTORI   Judi Dench, Steve Coogan, Neve Gachev, Charlie Murphy, Simone Lahbib, Sophie Kennedy Clark, Charles Edwards, Xavier Atkins, Charlotte Rickard  
  PRODUTTORE   BBC Films, Baby Cow Productions, British Film Institute, Magnolia Mae Films, Pathé  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Regno Unito  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2013  
  DURATA   98 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://http://philomenamovie.com/index.html  
 
 
 

DESCRIZIONE   Irlanda, 1952. Philomena Lee, ancora adolescente, resta incinta. Cacciata dalla famiglia, viene mandata al convento di Roscrea. Per ripagare le religiose delle cure che le prestano prima e durante il parto, Philomena lavora nella lavanderia del convento e può vedere suo figlio Anthony un'ora sola al giorno. A tre anni Anthony le viene strappato e viene dato in adozione ad una coppia di americani. Per anni Philomena cercherà di ritrovarlo. Cinquant'anni dopo incontra Martin Sixmith, un disincantato giornalista, e gli racconta la sua storia.
Martin la convince allora ad accompagnarlo negli Stati Uniti per andare alla ricerca di Anthony.
 

COMMENTO   Philomena è un’anziana donna il cui bambino le viene brutalmente sottratto e poi dato in affidamento mentre lavorava in un convento. A distanza di 50 anni decide di cercarlo e, tramite la figlia, chiede aiuto a Martin, un ex-giornalista recentemente vittima di uno scandalo mediatico, intenzionato a riprendere in mano la sua carriera. Superata l’iniziale diffidenza e finanziato da una rivista 'rosa', Martin parte con Philomena alla ricerca del figlio, in un viaggio che li porterà sino in America e rispolvererà una storia di ingiustizie a lungo tempo rimasta nell’ombra.
Con questo film Stephen Frears porta al festival una ventata di freschezza che ha, prevedibilmente, conquistato tutti quanti: la sua è una commedia scritta e diretta con classe e consapevolezza, un esempio di cinema classico sorretto da una scrittura ferrea e sostenuto da due ottime prove. Dialoghi spumeggianti, ritmo vivace e serrato, e un tono che si muove con scioltezza tra dramma e commedia, tutto è squisitamente confezionato, ma non per questo risulta ruffiano; il retrogusto di insincerità è eliminato dalle attenzioni e il grande affetto che Frears riserva ai suoi protagonisti. Philomena è il cuore pulsante del film e ad essa il regista affida quell’ideale di sincerità e forza interiore che sembra provenire da un’altra epoca, tanto è lo stupore e l’effetto che le sue scelte suscitano su chi le sta attorno. L’aspetto più interessante della pellicola, infatti, sta nello scontro (e incontro) tra due individui, Martin e Philomena, lontani l’uno dall’altro non (o non soltanto) per ragioni d’appartenenza sociale, ma per un modo di concepire i rapporti, di reagire al dolore (uno gridando vendetta, l’altra con una sofferenza silenziosa) e di sostenere le proprie credenze, religiose o politiche che siano, che li differenzia in modo radicale.
Uno scontro, il loro, che Frears dirige con ironia e intelligenza, riuscendo ad evitare pericolosi stereotipi e affidandosi al talento indiscutibile di due attori come Judi Dench e Steve Coogan che, in corso d’opera, riescono a donare sfumature sempre più interessanti ai loro personaggi. Ma è soprattutto il dono dell’ironia e quella capacità di toccare argomenti scottanti in modo delicato, ma sempre con rispetto e lucidità, che lega Frears ai suoi attori e segna la differenza tra la sua pellicola e altre commedie, accostabili ad essa per genere o tono.
Certo, all’interno della sua filmografia questo "Philomena" non rappresenta niente di nuovo, né sembra offrire nuovi spunti a livello narrativo o estetico, ma piuttosto ci dà un’ulteriore conferma della freschezza, versatilità e intelligenza del suo cinema.

La frase:
"Chi viaggia in prima classe, non è detto che sia di prima classe!".
a cura di Stefano La Rosa