Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Il Lato Positivo - Silver Linings Playbook (Silver Linings Playbook)

 
pic_movie_906   NUM   906  
  DATA E CINEMA   2013.05.06 KAPPADUE (CINEF 50-25)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   David O. Russell  
  ATTORI   Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Julia Stiles, Jacki Weaver, Chris Tucker, Anupam Kher, John Ortiz, Shea Whigham, Dash Mihok  
  PRODUTTORE   Mirage Enterprises, The Weinstein Company  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   U.S.A.  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2012  
  DURATA   122 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://http://silverliningsplaybookmovie.com  
 
 
 

DESCRIZIONE   Pat Solatano (Bradley Cooper) ha perso tutto: casa, lavoro, compagna. Dopo aver trascorso otto mesi in un istituto psichiatrico, si ritrova, in seguito ad un patteggiamento della pena che avrebbe dovuto scontare, ad abitare nuovamente con sua madre (Jacki Weaver) e suo padre (Robert De Niro). Pat, però, non ha perso il suo naturale ottimismo: è deciso a ricostruire la propria vita e a riconciliarsi con la sua ex-moglie, nonostante le problematiche circostanze della loro separazione. I suoi genitori, invece, vorrebbero solo che si rimettesse in piedi e che condividesse la passione/ossessione di famiglia per la squadra di football locale: i Philadelphia Eagles. La situazione si complica quando Pat conosce Tiffany (Jennifer Lawrence), una misteriosa ragazza che soffre a sua volta di problemi psichiatrici. Tiffany si offre di aiutarlo a riconquistare la sua donna, in cambio, lui dovrà fare una cosa molto importante per lei. Ma nel mettere in atto il loro piano, il loro rapporto prende una piega inaspettata e nelle vite di entrambi sembra aprirsi uno spiraglio di luce.
 

COMMENTO   C’è una buona dose di follia in ogni cosa. È quella Moria divina, garante di allegria e spensieratezza, capace di apportare benefici nelle relazioni interpersonali e nell’autocompiacimento, di natura divina e dal linguaggio schietto che parla ancora attraverso le pagine di un imprescindibile Elogio. Se là prendeva le distanze dal finitamente umano, ne Il lato positivo scende nell’arena dell’esistenza lasciando tracce di sé in ogni dettaglio, in ogni inquadratura, calata dentro ogni personaggio fino a rimbalzare nel campi lunghi di strade da percorrere solo in corsa e di interni che si stringono claustrofobicamente. David O. Russel confeziona un prodotto insolitamente raffinato, dove dramma e commedia si amalgamano a formare un compendio notevole, uscendo dal déjà vu di rappresentazioni edulcorate, tuttavia perfettamente in linea con quell’eternamente noto, ma non per questo meno piacevole, che costituisce la più classica delle commedie romantiche hollywoodiane. Professionisti del comico e non si destreggiano in uno script di grande presa sul pubblico, aderenti a stilemi che evitano lo stereotipismo e a caricature complesse che si allontanano abilmente dal manierismo di sé. In una tale prospettiva si concentra il cast d’eccezione di quest’opera, dove la candidatura agli Oscar lascia intendere l’ottima scelta di O. Russel, potenziando quell’alchimia già facilmente avvertibile nei confini del quadro cinematografico. Il regista di The Fighter fa sfilare per le stesse vie, negli stessi corridoi che riflettono i labirinti della psiche umana, un Bradley Cooper affiancato dall’intensa Jennifer Lawrence, entrambi sorprendenti in una prova che vuole lasciare il segno non solo tra le righe di una buona sceneggiatura. Se i due riescono individualmente quanto nei duetti carichi di energia esplosiva, non da meno sono gli interpreti relegati sul piano secondario, capeggiati da quel De Niro ormai veterano del dramma, rientrato in grande stile all’interno di schemi cui riesce finalmente a piegare – fino a liberarsene – quelle stesse deformanti caratteristiche che lo rendevano una macchietta quasi grottesca nell’autoparodia gratuita. Tratto dal romanzo The Silver Linings Playbook di Matthew Quick, la pellicola seleziona due anime in pena e le concentra nel piccolo spazio di un quartiere dove la follia assurge ad un livello di sublime che si riflette nelle sfumature di ogni carattere, all’interno dei dialoghi e in atteggiamenti schizoidi che evitano l’eccesso e si allineano a quelle stranezze dell’umano vivere che le rendono perfettamente normali. Pat e Tiffany si ritrovano a dover risolvere quei conflitti interiori tanto esasperati da spedirli contro il lato opposto della carreggiata, in grado di risollevarsi dallo schianto solo dopo una terapia d’urto che esula dagli standard medici di pillole e confronti verbali, ma si registra tutta in un bacio romantico, memore di un classicismo mai fuori moda. Solo così, nel coronamento di un amore fuori dagli schemi, tutto riesce a rientrare in quei binari della vita sempre in corsa sull’esile linea di confine tra illusione e realismo, furia scatenata ed eccessivo controllo, riso e pianto propri di un’esistenza che rifugge da rigidi e abusati manicheismi. In onore di quanto c’è di positivo nell’imprevedibile, incoerente e inclassificabile storia di ognuno, dove la verità si cela negli interstizi assurdi che la rendono sensazionale.

La frase:
"La verità è che hai solo paura di sentirti vivo".
a cura di Marta Gasparroni