Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 I Croods (The Croods)

 
pic_movie_903   NUM   903  
  DATA E CINEMA   2013.04.01 FIUME  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Chris Sanders, Kirk De Micco  
  ATTORI    
  PRODUTTORE   DreamWorks Animation  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   U.S.A.  
  CATEGORIA   Animazione  
  ANNO   2013  
  DURATA   90 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://www.thecroodsmovie.com  
 
 
 

DESCRIZIONE   Seguiamo il viaggio avventuroso della prima famiglia moderna. Quando, a causa di un cataclisma, la loro caverna viene distrutta - così come tutto il circondario - i Croods sono costretti ad avventurarsi in luoghi a loro ignoti e a riorganizzare la propria vita. Lungo la strada incontrano Guy, le cui sorprendenti nuove scoperte - come il fuoco e... le scarpe! - scuotono la loro visione del mondo in modo del tutto inaspettato. La maggior parte della famiglia, e in particolare Hip (la figlia teenager), accoglie con entusiasmo ciò che Guy chiama "domani", mentre Grug (il padre) intravede un’altra grande calamità all’orizzonte: quella di un affascinante ragazzo che insidia sua figlia! I Croods presto si rendono conto che se non saranno in grado di evolversi... entreranno presto a far parte del passato. Fra scontri generazionali e movimenti sismici, scopriranno un incredibile nuovo mondo popolato da creature fantastiche, e un futuro al di là di ogni loro più sfrenata immaginazione.
 

COMMENTO   Gli ultimi film Dreamworks sembrano esprimere il desiderio di un rinnovamento: il peso e lo spazio conferito a quelle che sono sempre state le caratteristiche tipiche dei loro prodotti, ovvero un’azione sostenuta e continue gag spesso concepite per mascherare una struttura narrativa debole, in lavori come il bellissimo "Dragon Trainer" e ne "Le 5 leggende" vengono ridimensionati in favore di una rivalutazione del personaggio e della necessità di una sua caratterizzazione, e, soprattutto, di uno spostamento d’attenzione dalla comicità fine a sé stessa a racconti più stratificati, caratterizzati da frequenti variazioni di tono e atmosfera. Una crescente consapevolezza, insomma, dell’importanza che ha il "carattere" nello stabilire un contatto empatico con il pubblico e raccontare una storia che possa funzionare su più livelli.
Partendo da queste premesse, "The Croods" sembra proseguire in maniera coerente quest’evoluzione e anzi rappresentarne un ulteriore passo in avanti. La storia di una famiglia di cavernicoli che entra a contatto con un mondo in continuo mutamento e con l’idea stessa di progresso, ci viene raccontata come un piccolo affresco corale, in cui ogni personaggio ha un suo peso e caratterizza in un modo o in un altro il gruppo famigliare. In particolare, il rapporto padre-figlia si pone con prepotenza al centro della scena, grazie ad una scrittura che evita di cadere nella tipizzazione e offre momenti di sincera partecipazione emotiva. È soddisfacente poter dire che sono la freschezza e la autenticità il punto di forza del film, la capacità di far scaturire un’emozione accennando piuttosto che descrivendo e riuscendo così a valorizzare piccoli frammenti di intimità che in un contesto caratterizzato dal dinamismo e dalla fluidità dell’azione risaltano con forza.
È molto interessante, infatti, l’importanza che il movimento assume all’interno del film: le corse instancabili, il furore degli animali predatori, le scimmie, il volteggio degli uccelli e il vibrare del fuoco stesso sembrano tutti concepiti come danze, un insieme armonico di elementi che si alternano, si concatenano l’un l’altro e, per una volta, non fungono solo da mero pretesto allo svilupparsi dell’azione ma hanno un legame profondo con i personaggi e il contesto che raccontano. A un certo punto ci si sente avvolti da un turbine di colori, movimenti e rumori che vengono orchestrati in maniera ineccepibile e avvicinano emotivamente lo spettatore ai personaggi, riuscendo ad instaurare un rapporto di empatia che la Dreamworks sembrava aver raggiunto soltanto con "Dragon Trainer".

La frase:
"Never not being afraid!".
a cura di Stefano La Rosa