Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Gli amanti passeggeri (Los amantes pasajeros)

 
pic_movie_902   NUM   902  
  DATA E CINEMA   2013.03.25 KAPPADUE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Pedro Almodóvar  
  ATTORI   Penelope Cruz, Antonio Banderas, Paz Vega, Blanca Suárez, Hugo Silva, Javier Cámara, Lola Dueñas, José María Yazpik, Cecilia Roth  
  PRODUTTORE   El Deseo S.A.  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Spagna  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2013  
  DURATA   90 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://www.losamantespasajeros.com  
 
 
 

DESCRIZIONE   Un gruppo di variopinti personaggi si trova in una situazione di pericolo in un aereo diretto a Città del Messico.
Un guasto tecnico (una sorta di negligenza giustificata per quanto suoni contraddittorio, ma le azioni umane spesso lo sono) mette a rischio la vita delle persone che viaggiano sull'aereo della compagnia Península 2549.
I piloti, professionisti esperti e pronti ad ogni evenienza, fanno il possibile per trovare una soluzione insieme ai loro colleghi del Centro di Controllo. Gli assistenti di volo e il commissario di bordo sono personaggi atipici e barocchi che di fronte al pericolo cercano di mettere da parte le loro personali vicissitudini e si impegnano anima e corpo al fine di garantire ai passeggeri il miglior viaggio possibile, in attesa che venga trovata una soluzione.
La vita tra le nuvole continua ad essere complicata come lo è rasoterra e per le stesse ragioni che si riducono sostanzialmente a due: il sesso e la morte.
I viaggiatori della classe business sono una coppia di novelli sposi, coatti, sfiniti dai bagordi della loro festa di nozze, un finanziere truffatore, senza scrupoli negli affari, e padre disperato per l'abbandono della figlia, un dongiovanni impenitente e con la coscienza sporca che cerca di liberarsi di qualcuna delle sue amanti, una veggente rurale, una regina della cronaca rosa, e un messicano che nasconde un grande segreto, ognuno con progetti di lavoro o di fuga a Città del Messico. Tutti hanno un segreto da nascondere, non solo il messicano.
L'impotenza di fronte al pericolo scatena nei passeggeri e nell'equipaggio una catarsi generale che diventa il miglior modo per sfuggire al pensiero della morte.
Questa catarsi, che si sviluppa con toni da commedia folle e morale, riempie il tempo di confessioni sensazionali che aiutano i personaggi a dimenticare l'angoscia del momento.

 

COMMENTO   Se "Gli amanti passeggeri" fosse uscito negli anni 80 avremmo potuto salutarlo come una commedia al vetriolo, coraggiosa e provocatoria nel raccontare con fantasia l’universo omosessuale e le convenzioni sociali. Invece oggi, in una Spagna che riconosce i matrimoni gay con disinvoltura e dove i tabù che alimentavano l’acida grammatica almodòvariana si sono liquefatti, questa pellicola corale dai toni grotteschi appare, più modestamente, un lavoro di puro svago realizzato per compiacere e compiacersi. Quasi tutto il film, ad eccezione di un paio di sequenze "di marketing" dove si affacciano Penélope Cruz, Antonio Banderas e Paz Vega, si svolge all’interno di un volo della fantomatica Compagnia Penìsula. A causa di un guasto tecnico, l’aereo diretto a Città del Messico è costretto a volteggiare tra le nuvole in attesa gli venga assegnata una pista per atterrare. Espediente narrativo utilizzato per circoscrivere il racconto in una sorta di palcoscenico, dove va in scena in tono farsesco un parallelismo con la vita.
A cominciare dalla divisione in Business ed Economy, laddove i più fortunati – si fa per dire – passeggeri della prima vengono narcotizzati con alcol e mescaline, una miscela che li rende più disinibiti innescando strambe gag in alta quota. Un altro aspetto su cui pone l’accento il regista è la "disconnessione", malattia postmoderna di cui sono vittima i passeggeri in volo e che li costringe a comunicare con l’esterno in modalità live attraverso l’unico telefono funzionante. Niente privacy e riflettori puntati come in un reality: un tocco acre e polemico rivolto alla finzione televisiva.
E Almodòvar si sganascia dalle risate in questa sorta di screwball comedy rozza e depravata. L’equipaggio è costituito da un campionario di omosessuali: dallo steward checca al comandante bisessuale, passando per gay repressi e omo insospettabili, non manca nessuno stereotipo della categoria. Qualche greve battutaccia e un paio di trovate di vanziniana scuola (la droga maleodorante, l’erezione prolungata del passeggero Economy) chiudono il cerchio.
A dare un tocco glamour non bastano la tavolozza dei colori pastello utilizzata per la fotografia, le musiche popolari sudamericane e il parodistico playback coreografato di "I’m so excited" delle Pointer Sisters, e neanche la soave e vagamente onirica evacuazione sulla paradisiaca nube di schiuma.
Questo primo film girato con macchine digitali da Almodòvar è un divertissement fedele alla poetica dell’autore ma che travalica nel parossismo quando tratteggia con ridondanza i soliti personaggi-macchietta.
Girato con padronanza e a tratti godibile, "Gli amanti passeggeri" non aggiunge nulla al discorso del maestro spagnolo e di ragioni per ricordarlo non ne affiorano poi molte. Tra queste l’interessante accortezza targata Mariscal di disegnare – oltre che i deliziosi titoli animati – la corporate identity (logo, divise, finiture degli interni, livrea, eccetera) della "marca" Compagnia Penìsula.

La frase:
"Che c’avete messo in questo cocktail?".
a cura di Nicola Di Francesco