Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Anna Karenina (Anna Karenina)

 
pic_movie_897   NUM   897  
  DATA E CINEMA   2013.03.02 FIUME  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Joe Wright  
  ATTORI   Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly Macdonald, Matthew MacFadyen, Emily Watson, Michelle Dockery, Olivia Williams, Holliday Grainger  
  PRODUTTORE   Studio Canal, Working Title Films  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Regno Unito, Francia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2012  
  DURATA   130 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://http://focusfeatures.com/anna_karenina/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Questa storia senza tempo esplora con vigore la disposizione del cuore umano verso l’amore, facendo allo stesso tempo luce su quella sfarzosa società che era la Russia imperiale. Siamo nel 1874. Energica e bella, Anna Karenina (Keira Knightley) ha quello che tutti i suoi contemporanei aspirerebbero ad avere; è la moglie di Karenin (Jude Law), un ufficiale governativo di alto rango al quale ha dato un figlio, e la sua posizione sociale e reputazione a San Pietroburgo non potrebbe essere più alta. Anna si reca a Mosca dopo aver ricevuto una lettera da suo fratello, un dongiovanni di nome Oblonsky (Matthew Macfadyen), che le chiede di raggiungerlo per aiutarlo a salvare il suo matrimonio con Dolly (Kelly Macdonald). In viaggio, Anna conosce la Contessa Vronsky (Olivia Williams) e, alla stazione, suo figlio, l’affascinante ufficiale di cavalleria Vronsky (Aaron Taylor-Johnson). Quando Anna viene presentata a Vronsky, scoppia immediatamente una scintilla di reciproca attrazione che non può essere ignorata – e non lo sarà. Nella casa di Mosca c’è in visita il miglior amico di Oblonsky, Levin (Domhnall Gleeson), un proprietario terriero eccessivamente sensibile e compassionevole, innamorato della sorella minore di Dolly, Kitty (Alicia Vikander), alla quale chiede inopportunamente la mano. Kitty è infatuata di Vronsky. Affranto, Levin torna alla sua tenuta di Pokrovskoe e si dedica anima e corpo al lavoro nei campi. Anche Kitty è distrutta quando, a un gran ballo, Vronsky ha occhi solo per Anna che, nonostante sia una donna sposata, ricambia l’interesse del giovane. Anna lotta per riconquistare il suo equilibrio correndo a casa a San Pietroburgo, dove tenta di riprendere la sua routine familiare, ma il pensiero di Vronsky - che la segue - la corrode. Segue una relazione appassionata che scandalizza la società di San Pietroburgo. Karenin si ritrova in una posizione insostenibile ed è costretto a dare un ultimatum a sua moglie. Nel tentativo di raggiungere la felicità, le decisioni che Anna prende penetrano nelle pieghe di una società ossessionata dall’apparenza, con conseguenze romantiche e tragiche che cambiano drammaticamente la sua vita e quella di tutti quelli che la circondano.
 

COMMENTO   Il coraggio d'un amore libero, stroncato da freddezza e convenzioni.
"Tu hai paura, io no": sta qui l'inconciliabile differenza tra l'eroina dell'omonima opera di Lev Tolstoj e i due uomini della sua vita, ossia un glaciale marito e un giovane militare incapaci di andare fino in fondo, l'uno rassicurato dall'inviolabilità del vincolo matrimoniale (con annesso ricatto dell'affidamento della prole), l'altro attento a regole e apparenze dell'alta società.
La scrittura di Tom Stoppard, autore e regista soprattutto di teatro, oltre che cinema ("Rosencrantz Guildenstern sono morti"), televisione e radio, la direzione di Joe Wright (aveva trasposto per il grande schermo i romanzi "Orgoglio e pregiudizio" ed "Espiazione") e l'interpretazione di una Keira Knightley che in smorfie e occhi lucidi esprime turbamenti e sofferenze, celebrano la potenza dei sensi ("che altro posso fare?", "non ho pace da dare") consapevole delle conseguenze, con un corollario di infatuazioni non corrisposte, unioni senza più passione, tradimenti perdonati. Sotto il fondamentale profilo formale, conformemente all'aristocratica Russia ottocentesca il set è un palcoscenico in decadenza, in un allestimento in corso a passo di musical composto da scenografie sontuose per colori e costumi, un'illuminazione degli spazi chiusi con lampade al tungsteno, con lenti anamorfiche (che necessitano di maggior luce) dotate di filtro per generare un bagliore sfocato, con puntamenti e buio circostante. Macchine da presa molto mobili consentono poi rapidi cambi di luoghi e prospettiva insieme ad un continuo rimando e mescolanza, sempre danzante, tra esterni ed interni dove i dietro le quinte si trasformano in strade o corridoi.
Aggiungendo coreografie create ex-novo su valzer e mazurke, con comparse che si bloccano e spariscono per poi ricomparire, un immaginario ricco di trovate, metafore e visioni da morfina e gelosia, con effetti realizzati direttamente in scena, "Anna Karenina" segna un passaggio - originale, inventivo e notevole per l'adattamento filmico di grande letteratura e teatro - che potrebbe diventare punto di riferimento.

La frase:
"Il peccato ha un suo prezzo".
a cura di Federico Raponi