Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 The Amazing Spider-Man (The Amazing Spider-Man)

 
pic_movie_868   NUM   868  
  DATA E CINEMA   2012.07.20 FIUME  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Marc Webb  
  ATTORI   Andrew Garfield, Emma Stone, Martin Sheen, Rhys Ifans, Sally Field, C. Thomas Howell, Denis Leary, Chris Zylka, Campbell Scott, Annie Parisse  
  PRODUTTORE   Columbia Pictures, Laura Ziskin Productions, Marvel Enterprises, Marvel Studios  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   U.S.A., Regno Unito  
  CATEGORIA   Azione, Fantastico, Drammatico  
  ANNO   2012  
  DURATA   136 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://www.theamazingspiderman.com  
 
 
 

DESCRIZIONE   The Amazing Spider-Man è la storia di Peter Parker (Garfield), un liceale emarginato che è stato abbandonato da piccolo dai genitori e affidato allo zio Ben (Sheen) e alla zia May (Field). Come la maggior parte degli adolescenti, Peter cerca di capire chi è e come è diventato la persona che è adesso. Peter cerca la sua strada insieme alla ragazza per cui si è preso una cotta, Gwen Stacy (Stone), e insieme i due affronteranno l’amore, l’impegno e tanti segreti. Quando Peter scopre una misteriosa valigetta che apparteneva a suo padre, inizia una ricerca per capire il perché della scomparsa dei genitori – e questo lo porta direttamente a Oscorp e al laboratorio del Dr. Curt Connors (Ifans), il vecchio socio del padre. Quando, come Spider-Man, entrerà in rotta di collisione con l’alter ego di Connors, Lizard, Peter sceglie di usare i suoi poteri e diventare un eroe, anche se questo cambierà radicalmente la sua vita.
 

COMMENTO   La domanda sorge spontanea: dopo la riuscita trilogia dedicata tra il 2002 e il 2007 da Sam Raimi al supereroe Marvel avvezzo a sparare ragnatele dalle proprie mani e a saltare da un grattacielo all’altro, si sentiva forse il bisogno di attuare un restyling cinematografico della figura di quello che, in Italia, è stato ribattezzato Uomo Ragno?
A quanto pare, secondo gli americani sì, in quanto la pellicola girata in 3D dal Marc Webb autore del romantico "(500) giorni insieme" pone l’Andrew Garfield di "Parnassus - L’uomo che voleva ingannare il diavolo" nei panni dell’emarginato liceale Peter Parker, abbandonato da bambino e allevato dagli zii Ben e May, rispettivamente con i volti di Martin Sheen e Sally Field, per raccontarne aspetti che non conoscevamo.
Infatti, lo vediamo alle prese con la cotta per la compagna di scuola Gwen Stacy alias Emma Stone; mentre, indagando sulla scomparsa dei genitori, finisce alla Oscorp e al laboratorio del dottor Curt Connors, un tempo socio di suo padre, che, interpretato dal Rhys Ifans di "Anonymous", sembra essere destinato a trasformarsi nel mostruoso e pericoloso lucertolone Lizard.
Ma, con la prima sequenza movimentata individuabile nel momento in cui Peter genera un disguido in metropolitana a causa dell’incapacità di controllare i propri poteri, è chiaro che l’operazione punti principalmente ad attirare l’attenzione del pubblico adolescenziale d’inizio terzo millennio, pronto ad andare in visibilio per storie romantiche alla "Twilight" e simili.
Quindi, la domanda risorge spontanea: dopo la riuscita trilogia dedicata tra il 2002 e il 2007 da Sam Raimi al supereroe Marvel avvezzo a sparare ragnatele dalle proprie mani e a saltare da un grattacielo all’altro, si sentiva forse il bisogno di attuare un restyling cinematografico della figura di quello che, in Italia, è stato ribattezzato Uomo Ragno?
Di sicuro, no, in quanto questa versione webbiana, particolarmente ricca d’ironia (divertentissima l’immancabile apparizione di Stan Lee) e dispensatrice di un’ultima sequenza a sorpresa durante i titoli di coda, non solo risulta penalizzata da un protagonista tutt’altro che carismatico e piuttosto antipatico, ma rispecchia non poco i fiacchi ritmi di narrazione dei prodotti destinati al piccolo schermo.
Con una visione tridimensionale quasi inutile e la sufficienza sfiorata solo grazie alle scene spettacolari e di combattimento contro Lizard, ma senza riuscire a regalare grosse emozioni. In particolare a causa dell’eccessivo sfruttamento di effettistica digitale, la quale rischia spesso di conferire i connotati di un "freddo" videogioco a ciò che, nelle mani del citato Raimi, potevamo ancora definire cinema... apprezzabilissimo cinema tratto dai fumetti.

La frase:
"Credi davvero che io sia un poliziotto? Un poliziotto in tuta rossa e blu?".
a cura di Francesco Lomuscio