Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 The Lady (The Lady)

 
pic_movie_862   NUM   862  
  DATA E CINEMA   2012.04.20 (CINEF 49-26) PINDEMONTE  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Luc Besson  
  ATTORI   Michelle Yeoh, David Thewlis, Jonathan Raggett, Jonathan Woodhouse, Susan Wooldridge, Benedict Wong, Flint Bangkok, Guy Barwell, Sahajak Boonthanakit  
  PRODUTTORE   Europa Corp., France 2 Cinéma, Left Bank Pictures  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Regno Unito, Francia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2011  
  DURATA   145 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://  
 
 
 

DESCRIZIONE   The Lady è la straordinaria storia dell’attivista birmana Aung San Suu Kyi (Michelle Yeoh, la diva malese di Memorie di una geisha), Premio Nobel per la Pace tornata libera, dopo oltre vent’anni di arrestidomiciliari, il 13 novembre 2010, e di suo marito, l’inglese Michael Aris (David Thewlis). Nonostante la distanza, le lunghe separazioni e un regime pericolosamente ostile, l’amore tra la donna leader del movimento democratico in Birmania e il marito durerà fino alla fine. Una storia di dedizione e di umana comprensione all’interno di una situazione politica convulsa che ancora oggi persiste, ma anche il racconto di una scelta terribile, quella tra la fedeltà alla propria battaglia e l’amore per il compagno.
 

COMMENTO   Era atteso con curiosità alla sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, dopo aver ricevuto un discreto consenso al Toronto Film Festival, "The Lady" è l’ultima creazione del regista visionario Luc Besson ("Nikita", "Il quinto elemento", "Giovanna d’Arco") alle prese questa volta con un biopic che odora di svolta creativa.
La vera storia del premio Nobel per la pace nel 1991 Aung San Suu Kyi, donna che ha saputo imporsi sul governo militare birmano, diventando per il suo popolo un’icona di libertà. Aung San Suu Kyi lotterà contro la dittatura in nome della democrazia. Dovrà pagarne il prezzo. Gli arresti domiciliari; la sfortunata morte del marito; l’attentato nel 2002 da cui si salverà, ma che la debiliterà fisicamente...
L’interprete malesiana già protagonista de "Memorie di una Geisha" Michelle Yeoh veste i panni della donna simbolo della democrazia birmana Aung San Suu Kyi in modo impeccabile, scrupoloso, fino al manierismo più estremo. E forse questo eccedere nelle convenzioni è anche il difetto alla base della pellicola, che non pecca in equilibrio formale - riuscendo a dosare nel giusto modo gli ingredienti del dramma - ma in quello sostanziale. Difficile anche riconoscere il timbro registico di Besson, se non avventurandosi in improbabili parallelismi tra le protagoniste dei suoi film e la Suu Kyi. Giovanna d’Arco, Nikita, o la giovanissima protagonista di "Leon", possiedono la stessa potenza emotiva della donna birmana. Ma qui parliamo di un personaggio vero, ancora vivente e questo particolare finisce per pesare per forza di cose sul modo di osservare il film. Luc Besson allora cerca la svolta. Il passaggio dalla finzione di un "Adele e l’enigma del faraone" al realismo dei giorni nostri, ma allo stesso tempo non vuole tradire il suo stile. Realizza un buon film, ma piatto e vagamente asciutto.

La frase:
"Marciamo insieme, uniti, verso il nostro obiettivo!".
a cura di Diego Altobelli