Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 A Simple Life (Tao jie)

 
pic_movie_861   NUM   861  
  DATA E CINEMA   2012.04.12 (CINEF 49-24) FIUME  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Ann Hui  
  ATTORI   Andy Lau, Anthony Wong, Chapman To, Paul Chun, Deanie Ip  
  PRODUTTORE   Bona International Film Group, Focus Films, Sil-Metropole Organisation  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Hong Kong, Cina  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2011  
  DURATA   117 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://  
 
 
 

DESCRIZIONE   Ispirato a fatti e persone reali, il film narra la storia di Chung Chun-Tao, detta Ah Tao, nata a Taishan, in Cina. Il padre adottivo muore durante l’occupazione giapponese e la madre la manda a lavorare. Appena adolescente, Chung Chun-Tao diventa una “amah“, una serva, per la famiglia Leung, condividendone la vita quotidiana. Col tempo alcuni membri della famiglia passano a miglior vita e altri emigrano. Trascorsi sessant’anni, Ah Tao è ora al servizio di Roger, l’unico della famiglia rimasto a Hong Kong, dove lavora nell’industria cinematografica. Un giorno, tornando a casa, Roger trova la donna in preda a un ictus e la porta precipitosamente in ospedale. Una volta fuori pericolo, Ah Tao gli comunica di volersi ritirare in un ospizio. Qui conosce la sua nuova “famiglia“: l’energica ma premurosa direttrice Ms Choi e un campionario assortito di anziani ospiti. Nel frattempo Roger si rende conto di essere molto legato alla vecchia governante. La madre, in visita dalla California, gli suggerisce di regalare ad Ah Tao uno degli appartamenti di famiglia, perché possa finalmente avere una casa tutta sua per la vecchiaia. Ma le condizioni di salute della donna si aggravano repentinamente...
 

COMMENTO   Ann Hui è una dei maggiori cineasti orientali ed è oltretutto fra le più acclamate della new wave cinematografica di Hong Kong, ha al suo attivo diversi documentari di cui uno intitolato "Gei Diy Chung Fung" che nel 1997 è stato presentato al Festival di Venezia, inoltre vanta più di una ventina di lungometraggio tra cui "Summer Snow" (1995), vincitore dell’Orso d’Argento a Berlino. L’aver iniziato come regista di documentari ha sviluppato in lei un forte interesse per l’indagine e l’osservazione della vita e della gente comune, tanto da diventare un vero e proprio tratto distintivo della sua filmografia, dedicata a raccontare spaccati di vita quotidiana, soprattutto dei più sfortunati. Il suo stile è lineare, delicato e realistico, ma al tempo stesso toccante ed edificante, un aspetto che emerge preponderante anche nel suo ultimo lavoro, presentato nella sezione ufficiale alla 68° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica: "Tao Jie" ("A Simple Life"). Ispirato a fatti e persone reali, ossia alla vita del produttore Roger Lee e al suo rapporto con la governante, narra la storia di Chung Chun-Tao, detta Ah Tao, nata a Taishan in Cina, che a causa della morte del padre adottivo durante l’occupazione giapponese viene mandata dalla madre a lavorare come "amah", ossia serva, presso la famiglia Leung. Il destino di Chung Chun-Tao si lega indissolubilmente con quello dei membri della famiglia, alcuni muoiono, altri emigrano e così si ritrova a lavorare al servizio di Roger, l’unico della famiglia rimasto ad Hong Kong.
Sono passati ormai sessant’anni e Ah Tao si è fatta ormai vecchia, un giorno viene ritrovata da Roger svenuta per terra a causa di un ictus. Una volta fuori pericolo Ah Tao, non volendo essere un peso per Roger e sentendosi debole e inutile, decide di andare in pensione e vivere in un ospizio. Qui entra a far parte di una numerosa quanto variegata famiglia composta prima di tutto dalla premurosa, quanto energica direttrice Ms Choi e poi dai diversi ospiti del centro per anziani. Roger dal canto suo si rende conto di essere molto legato ad Ah Tao che lo ha cresciuto e si prodiga per il suo bene cercando di andarla a trovare. Perfino la madre di Roger torna dalla California per andare a trovare Ah Tao, ma ben presto le condizioni della donna si aggravano.
È una storia semplice, trattata in maniera lineare e con occhio attento ai dettagli, che rende questa pellicola un po’ neo-realista, regalandole una liricità che non scade mai nel dramma. Non vi è alcuna forma di nichilismo o annientamento, c’è solo dignità e bontà, attesa e accettazione dell’inevitabile, senza angoscia anche se tutto è velato di una profonda tristezza. È un gioco di sguardi, di silenzi e di parole che mostrano il profondo affetto che lega fra loro Roger ed Ah Tao, il loro è un rapporto fra madre e figlio. Bravissimi gli interpreti Deanie Ip e Andy Lau che duettano fra loro imprimendo ai personaggi una carica emotiva sorprendente e straordinaria, che colpisce lo spettatore, coinvolgendolo in questo dialogo silenzioso tra anime che hanno vissuto diversi anni insieme.
"Tao Jie" (A simple life) conferma ancora una volta la finezza espressiva di Ann Hui, la capacità di catturare l’emozione dello spettatore attraverso spaccati di vita quotidiana di gente comune meno fortunata, spingendolo a vivere il loro dramma e di conseguenza a riflettere sulla realtà che lo circonda, in questo caso quella dell’abbandono degli anziani negli ospizi e nelle case di cura.

La frase:
"Il film è come un bambino devi badarci continuamente".
a cura di Federica Di Bartolo