Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Paradiso amaro (The Descendants)

 
pic_movie_858   NUM   858  
  DATA E CINEMA   2012.03.23 (CINEF 49-22) PINDEMONTE  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Alexander Payne  
  ATTORI   George Clooney, Shailene Woodley, Amara Miller, Nick Krause, Patricia Hastie, Grace A. Cruz, Kim Gennaula, Karen Kuioka Hironaga, Carmen Kaichi, Kaui Hart Hemmings, Beau Bridges, Matt Corboy  
  PRODUTTORE   Ad Hominem Enterprises  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   U.S.A.  
  CATEGORIA   Commedia, Drammatico  
  ANNO   2011  
  DURATA   110 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://www.foxsearchlight.com/thedescendants  
 
 
 

DESCRIZIONE   Quando sua moglie entra in coma in seguito ad un incidente in barca al largo di Waikiki, Matt King (George Clooney), padre di due figlie, dovrà riesaminare il proprio passato e affrontare gli imprevisti del futuro. Rimasto solo, cercherà di ricucire il rapporto con le figlie, la matura Scottie (Amara Miller) di 10 anni e la ribelle Alexandra (Shailene Woodley) di 17, dovendo allo stesso tempo decidere se vendere o meno la terra di famiglia, una striscia di spiaggia tropicale di inestimabile valore, che la famiglia King ha ereditato dai reali hawaiani e dai missionari.
Quando Alexandra rivela al padre che la madre, al momento dell'incidente, si trovava con il suo amante, Matt inizia a riflettere sulla sua vita e capisce che deve darle una svolta. Insieme alle due figlie intraprende un viaggio avventuroso alla ricerca dell'amante della moglie, durante il quale inizierà a ricostruire la sua vita e la sua famiglia.
 

COMMENTO   Fresco vincitore di due Golden Globe (miglior film drammatico e miglior attore protagonista, George Clooney) "Paradiso amaro" si prepara alla corsa agli Oscar tra i favoriti; certi di un sicuro successo i distributori italiani faranno uscire la pellicola il 17 febbraio, fiduciosi del traino che gli Oscar portano sempre con sé.
Il film, basato sul un romanzo di Kaui Hart Hemmings, è un dramma familiare che vede George Clooney nei panni, insoliti per l’attore, di un padre di famiglia, grigio e assente, costretto dal coma irreversibile della moglie a ripensare alla sua vita e a ristabilire un rapporto con le due figlie. Clooney è incredibilmente bravo nello smettere i panni del seduttore piacione e indossare quelli di Matt, un uomo apatico, senza ambizioni, senza passioni e indifferente alla famiglia. Anche se molto ricco lavora come avvocato, mantenendo in tutto un basso profilo, non tanto per scelta o vocazione personale, ma per seguire le orme già tracciate dal padre. Pensa che la sua vita sia perfetta, solo perché non vuole vedere quello che succede intorno a lui, è indifferente ai segnali di insofferenza della moglie Elizabeth, donna forte e risoluta, o ai disastri che combinano le due figlie: l’adolescente Alexandra e Scottie di 10 anni.
Nel film tutto questo però non viene mostrato esplicitamente, Elizabeth è fin dalla prima scena in coma, intubata in un letto di ospedale, Matt si trova fin da subito immerso nel dramma che sconvolgerà la sua vita e gli farà rivedere tutti i suoi progetti. Fortunatamente non abbiamo flash back che ci mostrano un prima e un dopo, Alexander Payne, che è un maestro nel mostrare la natura umana con tutte le sue debolezze e sfaccettature, non ha bisogno di digressioni, gli bastano i rapporti tra i personaggi, i primi piani insistiti, i dialoghi perfetti, per restituirci tutta l’umanità e la normalità di una famiglia straziata dal dolore, in cui non ci sono né buoni, né cattivi, ognuno con le proprie mancanze e le proprie colpe, dove la tragedia imporrà a tutti di fare un percorso di dolorosa conoscenza di sé e dell’altro.
La regia di Payne è sobria, ma che riesce a restituirci momenti di incredibile e profondissima commozione, quando Alexandra, da tempo arrabbiata con la madre, in piscina scopre che la donna non potrà mai più riprendersi dal coma si immerge nell’acqua e urla, è una scena straziante, evocativa e molto simbolica, che da sola basterebbe a giustificare la vittoria ai Golden Globe. Vedremo quanto sapranno apprezzarlo anche i membri dell’Academy.

La frase:
"I miei amici sono tutti convinti che – dato che abito alle Hawaii – vivo in un paradiso. Come se fossimo sempre tutti in vacanza, a bere Mai Tais ancheggiando sulla spiaggia e a tuffarci fra le onde. Ma sono matti?".
a cura di Elisa Giulidori