Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Miracolo a Le Havre (Le Havre)

 
pic_movie_849   NUM   849  
  DATA E CINEMA   2012.01.09 KAPPADUE (CINEF 49-11)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Aki Kaurismäki  
  ATTORI   Jean-Pierre Léaud, Kati Outinen, Jean-Pierre Darroussin, André Wilms, Elina Salo, Evelyne Didi, Blondin Miguel  
  PRODUTTORE   Pandora Filmproduktion, Pyramide Productions, Sputnik, Yleisradio  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Francia, Germania, Finlandia  
  CATEGORIA   Drammatico, Commedia  
  ANNO   2011  
  DURATA   103 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://janusfilms.com/lehavre  
 
 
 

DESCRIZIONE   Marcel Marx, ex scrittore e noto bohémien, si è ritirato in una sorta di esilio volontario nella città portuale di Le Havre, dove sente di aver costruito un rapporto di maggiore vicinanza con la gente, che serve praticando l'onorevole ma poco redditizio mestiere del lustrascarpe. Abbandonata ogni velleità letteraria, vive felicemente dividendosi tra il suo bar preferito, il lavoro e la moglie Arletty, quando all'improvviso il destino mette sulla sua strada un piccolo profugo arrivato dall'Africa.
 

COMMENTO   Marcel Marx, un lustrascarpe a Le Havre, in Normandia. Un ragazzino, Idrissa, arrivato in Francia clandestino in un container, proveniente dal Gabon, che vuole raggiungere la madre a Londra. Una moglie amata, Arletty, che si scoprirà gravemente malata e verrà ricoverata in ospedale. Una cagnolina, Laika. Un quartiere proletario - tra cui spiccano un fruttivendolo, una panettiera, una barista - unito attorno a Marcel, che vuole aiutare il ragazzo, braccato dalla polizia di frontiera, nonostante la mancanza di soldi e le preoccupazioni personali. Più un commissario di polizia disincantato, dall’apparenza cinica, disposto a seguire le ragioni del cuore.
Il finlandese Aki Kaurismäki compie un piccolo miracolo: in trasferta in Francia, con un cast di volti noti della cinematografia francese (maschere da polar quali Jean-Pierre Léaud, Jean-Pierre Darroussin, André Wilms), imbastisce una fiaba moderna, con un vago sapore retrò che non guasta, a insaporire e a colorare lo squallore e l’indifferenza dell’oggi.
Kaurismäki non rinuncia affatto ai suoi temi cari: il mondo che rappresenta è quello del proletariato - il protagonista, Marcel, lucida le scarpe, è al verde e pieno di debiti, non disdegna la bottiglia e rimpiange un tempo in cui fu bohémien a Parigi - in cui pare non possa accadere nulla di buono e in cui il destino sembra già segnato. Una fotografia mozzafiato, di Timo Salminen, satura di colore, dal gusto surreale e antico, una maniacale cura per i dettagli, un’ironia di superficie che nasconde una desolazione e una malinconia profonde, una stanchezza del vivere, si aprono verso una prospettiva più ottimista, in cui Kaurismäki stempera la sua vena struggente e di denuncia sociale alla possibilità. Di vita, di fare del bene, di riscatto, di speranza.
In un mondo in cui prevale l’indifferenza e in cui i messaggi sono di quotidiano allarme, sapere che qualcuno pensa, senza lacrime e facile romanticismo, che si possa cambiare un destino è già molto.

La frase: "Ho fatto solo il mio dovere. Amo la società".
Donata Ferrario