Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Cirkus Columbia (Cirkus Columbia)

 
pic_movie_839   NUM   839  
  DATA E CINEMA   2011.10.20 KAPPADUE (CINEF 49-04) PINDEMONTE  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Danis Tanovic  
  ATTORI   Miki Manojlovic, Mira Furlan, Boris Ler, Jelena Stupljanin, Mario Knezovic, Milan Strljic, Svetislav Goncic, Almir Mehic  
  PRODUTTORE   Art & Popcorn, Asap Films, Autonomous, Man's Films, Razor Film Produktion GmbH, Studio Maj  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Bosnia Herzegovina, Francia, GB, Slovenia, Germania, Belgio, Serbia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2010  
  DURATA   113 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://  
 
 
 

DESCRIZIONE   Bosnia-Erzegovina, 1991. Il regime comunista è caduto e Divko Buntic torna nel suo piccolo paese dove è cresciuto per rivendicare la casa di famiglia. Dopo vent’anni di esilio in Germania, Divko si presenta con una Mercedes rosso fiammante, una giovane e sexy fidanzata di nome Azra, il gatto nero portafortuna Bonny e un pacco di marchi tedeschi. "Cirkus Columbia non ha a che fare minimamente con le mie esperienze. Eppure nel libro è contenuto qualcosa che tocca i nervi scoperti di quasi tutti i bosniaci, o dovrei dire degli erzegoviniani. [...] Spero che questa storia portata sul grande schermo, possa aiutare i figli delle altre guerre a ricordare". Una storia di solitudini e speranze, a metà tra commedia e dramma, proprio nei giorni che precedono la prima guerra balcanica nell’ex Jugoslavia. Con Miki Manojlovic. Come in una sola notte gli amici di una vita possono diventare i rivali più acerrimi.
 

COMMENTO   La giostra della guerra. A dare il titolo sono dei seggiolini volanti da decenni alle porte di un paese dell'Erzegovina, la cui vita sociale si svolge tra un bar con gli scacchi e un campo di bocce, in un'epoca scandita dalla televisione che mostra la caduta del muro di Berlino e poi il bombardamento serbo di Dubrovnik.
Danis Tanovic è stato nell'esercito, ha girato documentari bellici e ora completa una personale trilogia filmica sul durante ("No ma'n land", l'esordio-capolavoro, Oscar come miglior opera straniera oltre a più di 40 premi), dopo ("Triage") e prima (per l'appunto "Cirkus Columbia", tratto dall'omonimo romanzo di Ivica Dikić, il quale ha co-sceneggiato insieme al regista la trasposizione cinematografica) di un conflitto.
Nella dissoluzione della Jugoslavia di Tanovic l'odio etnico affonda le radici nei richiami allo scontro tra Ustascia e partigiani rossi, a fughe all'estero e rancori covati, al nazionalismo e ai crocifissi al collo. Un figlio si ritrova in mezzo a una rottura matrimoniale che simboleggia il passaggio dal vecchio al nuovo al comando, quest'ultimo impersonato da un padre che esprime maschilismo (caccia di casa la prima moglie e tratta l'aspirante seconda come una domestica, silenziosa e sessualmente a disposizione), una vena di follìa, il richiamo della terra d'origine, un credo per i vincoli di discendenza ("il sangue non è acqua"), la proprietà e il potere del denaro, mentre gli vengono rinfacciati prepotenza, egoismo, ripicca.
Segnando anche un doppio riscatto femminile, l'autore sa usare un'ironia (la madre che tira l'acqua bollente - e poi la pomata per le scottature - ai poliziotti che stanno per sfrattarla, l'ex sindaco comunista con in casa il busto di Tito portato via dal parco perchè bersaglio di sputi, la ricerca collettiva del gatto scappato) schiacciata infine da un cieco, tragico e rapido precipitare che arriva a travolgere persino le parentele.

La frase: "Ciò che conta è come ti vedono".
Federico Raponi