Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 The Fighter (The Fighter)

 
pic_movie_827   NUM   827  
  DATA E CINEMA   2011.05.02 KAPPADUE (CINEF 48-25)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   David O. Russell  
  ATTORI   Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams, Melissa Leo, Mickey O'Keefe, Jack McGee, Melissa McMeekin, Erica McDermott, Salvatore Santone, Dendrie Taylor,  
  PRODUTTORE   Fighter, Mandeville Films, Relativity Media  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   U.S.A.  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2010  
  DURATA   118 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://www.thefightermovie.com  
 
 
 

DESCRIZIONE   Ispirato ad una storia vera, il commovente ritorno dell'improbabile eroe della box, Micky Ward (Mark Wahlberg) e di Dicky Eklund (Christian Bale), due fratelli che devono affrontarsi come avversari per potersi riunire in combattimento, e vincere un campionato terribilmente difficile, rafforzando così i loro legami familiari.
 

COMMENTO   Tenendo in considerazione il fatto che la sua filmografia includa l’acclamatissimo "The wrestler" (2008), storia di un lottatore decaduto in cerca di riscatto, non sorprende che figuri il regista Darren Aronofsky tra i produttori esecutivi del terzo lungometraggio che Mark Wahlberg ("Amabili resti") interpreta sotto la direzione di David O. Russell, per il quale già fu nel cast del bellico "Three kings" (1999) e della commedia "Le strane coincidenze della vita" (2004).
Partendo da una storia vera, infatti, Wahlberg veste i panni di Micky, il quale inizia la carriera di pugile un po’ sulle orme del fratello Dicky Eklund, che in passato combatté perfino contro Sugar Ray Leonard, ma che ora è caduto in disgrazia.
Ed è un eccellente Christian Bale ("Batman begins") a concedere anima e corpo a quest’ultimo, mentre la madre Alice alias Melissa Leo ("Frozen river - Fiume di ghiaccio") gestisce l’attività di Micky, la cui fidanzata Charlene, con le fattezze di Amy Adams ("Come d’incanto"), lo spinge a dividersi dalla famiglia per perseguire i suoi interessi e allenarsi senza l’inquieto fratello.
Perché, tra continue sconfitte e desiderio di vittoria, il lungometraggio di David O. Russell – che mostra durante i titoli di coda i veri Micky Ward e Dicky Enklund – non vuole essere soltanto un racconto su celluloide riguardante il difficile cammino verso il successo nell’ambito del duro universo sportivo, ma anche e soprattutto una storia di fratelli che parla dell’amore, della famiglia, dei rapporti e del superamento delle avversità.
In fin dei conti, però, quella che scorre davanti ai nostri occhi è un’operazione piuttosto ordinaria dal punto di vista registico, la quale non fa altro che riallacciarsi alla tradizione di veri e propri classici della settima arte quali "Lassù qualcuno mi ama" (1956) di Robert Wise, "Rocky" (1976) di John G. Avildsen e "Toro scatenato" (1980) di Martin Scorsese.
Quindi, se le quasi due ore di visione riescono comunque a funzionare senza deludere, lo dobbiamo in particolar modo all’ottima prova del cast e al tutt’altro che disprezzabile montaggio per mano di Pamela Martin ("La casa del sì"), il quale fornisce una buona dose di esaltazione alla bella sequenza del combattimento finale.
Ma nulla più.

La frase: "Certe volte se vuoi vincere devi essere quello che non sei".
Francesco Lomuscio