Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 La bellezza del somaro (La bellezza del somaro)

 
pic_movie_801   NUM   801  
  DATA E CINEMA   2010.12.19 KAPPADUE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Sergio Castellitto  
  ATTORI   Laura Morante, Sergio Castellitto, Barbora Bobulova, Lola Ponce, Erika Blanc, Lidia Vitale, Gianfelice Imparato, Marco Giallini, Emanuela Grimalda, Enzo Jannacci  
  PRODUTTORE   Cinemaundici, Alien Produzioni  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Italia  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2010  
  DURATA   107 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://www.labellezzadelsomaro.it  
 
 
 

DESCRIZIONE   Marcello (Sergio Castellitto) e Marina (Laura Morante) sono una coppia molto affiatata: lui architetto, lei psicologa. Moderni, dinamici, dialogici, ecosolidali, tolleranti, sembrano molto soddisfatti del loro percorso. L'età avanza ma lieve, come tutto il resto. Sono i genitori illuminati di Rosa (Nina Torresi), figlia diciassettenne di oggi, un po' dispotica ma affettuosa con i genitori e brava in greco… Rosa è il futuro, il filo lanciato lontano.
 

COMMENTO   Quella della giovinezza, quindi naturale, inconsapevole e dunque smaliziata è, nell'espressione popolare, "La Bellezza del somaro". Il terzo film di Sergio Castellitto alla regia (e ancora nel ruolo di protagonista), sceneggiato dalla sua compagna e scrittrice di successo Margaret Mazzantini, da una parte prende di mira la paura della vecchiaia e della morte, specificatamente occidentale, di cui sono preda un gruppo di cinquantenni borghesi di città, amici dai tempi della scuola e professionisti affermati, dall'altra la loro interazione con i figli. Gli uni e gli altri si ritrovano tutti insieme, per l'appunto nel fine settimana del ponte del giorno dei morti, in un lussuoso casale di campagna.
Nella società dell'apparenza, che celebra il modello giovanile, piacevole e atletico, i ragazzi sono portati a crescere velocemente, mentre i genitori – che di contro cercano di frenare gli effetti fisici del corso del tempo - tendono ad avere con essi un rapporto amicale, con difficoltà a gestire dialogo e discussioni, dipendenza e responsabilità (c'è chi dà la "paghetta" e chi invece acquista hashish dal figlio) autorevolezza (anche nei confronti della domestica) e punizioni. Dal punto di vista relazionale, questi adulti fanno gli scapoli separati, hanno un'amante ben più giovane oppure una vita di coppia alienata, e per svago succhiano lecca lecca, fumano "canne" con i propri pargoli adolescenti, "minacciano" di comprarsi la motocicletta quale sogno tenuto nel cassetto, giocano a ruba bandiera.
Con una coralità che rischia di considerarsi lettura sociale, personaggi, dialoghi e sviluppi narrativi si mantengono in un assurdo farsesco, con una ridicolezza auto assolutoria in quanto collettiva.
E così come sono forzati i comportamenti, tutto intorno (scenografie, costumi, fotografia) appare - coerentemente - fasullo.

La frase: "Tu che padre sei? Sei un coetaneo, un amichetto...".
Federico Raponi