Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Oltre le regole - The Messenger (The Messenger)

 
pic_movie_783   NUM   783  
  DATA E CINEMA   2010.05.21 (CINEF 47-28) PINDEMONTE  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Oren Moverman  
  ATTORI   Ben Foster, Jena Malone, Eamonn Walker, Woody Harrelson, Yaya DaCosta, Portia, Lisa Joyce, Steve Buscemi, Peter Francis James, Samantha Morton, Paul Diomede  
  PRODUTTORE   Good Worldwide, All the Kings Horses, Reason Pictures  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   U.S.A.  
  CATEGORIA   Drammatico, Guerra, Romantico  
  ANNO   2009  
  DURATA   105 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://filmup.leonardo.it/sc_themessenger.htm  
 
 
 

DESCRIZIONE   Oltre le regole - The Messenger è una storia senza tempo che con umorismo ed emozione affronta temi universali come la redenzione, la speranza e la resistenza dello spirito umano. Diretto da Oren Moverman, il film segue due ufficiali (Ben Foster e Woody Harrelson) impegnati nell’inevitabile compito di notificare le vittime di guerra alle loro famiglie. Tra i due uomini si forma uno strano legame, messo in discussione solo quando uno dei due è attratto da una giovane vedova (Samantha Morton), dando così vita ad un dubbio etico che si risolverà in maniera toccante e sorprendente. Il film è una storia profondamente commuvente sui modi complessi ed inattesi con i quali le persone riescono a darsi forza reciprocamente, offrendo una visione unica ed ispirata che calibra con destrezza un contenuto fortemente emozionante con umorismo, compassione ed empatia.
 

COMMENTO   Ci sono film che entrano sotto la pelle, l’empatia non è passeggera, ma si deposita, lascia strascichi di emozioni. È il caso di "Oltre le regole – The messenger". Chi scrive ha visto il film nel febbraio del 2008 durante il festival di Berlino. A distanza di più di un anno, il solo pensiero di quella visione gli regala ancora quelle stesse riflessioni e sentimenti provate allora.
Siamo in America, dall’altra parte della guerra in Iraq. Siamo accanto alle famiglie delle vittime, i sofferenti del lutto, coloro che la morte la vedono entrare dalla porta di casa suonando il campanello. Militari in divisa che comunicano come il valoroso figlio, marito, moglie, nipote sia deceduto dall’altra parte del mondo mentre svolgeva il proprio dovere di patriota e difensore della libertà. Si mette in preventivo la possibilità di morire sul campo di battaglia, ma ciò non mitiga il dolore. Si soffre per la scomparsa, si soffre anche se si è gli ambasciatori della notizia. I militari, anche loro reduci, Will e Tony, hanno questa funzione. Sono i messaggeri, coloro che ogni giorno battono le strade e suonano ai citofoni per recapitare il più brutto dei discorsi. Non l’avevamo mai visto al cinema, non da questa prospettiva. I due protagonisti vivono, ognuno a proprio modo, il peso della divisa. Le regole del titolo sono necessarie per non lasciare navigare il proprio cuore nelle mani strazianti di Caronte.
Film strappalacrime? No. Polemicamente antiguerrafondaio? Nemmeno.
C’è politica in "Oltre le regole" e anche commozione, ma la furbizia è messa da parte, il pudore delle immagini nobilita qualsiasi sequenza come solo un grande regista potrebbe fare. Lo Steve Buscemi che piange solitario dovrebbe essere mostrata a lungo a tutti quei registi a cui piace crogiolarsi nella facile drammatizzazione, a quelli a cui piace far sentire male lo spettatore perché sanno che più piange, più penserà, sbagliando, di aver visto un grande film.
Merito quindi va dato al bravissimo regista Oren Moverman, israeliano con un passato da giornalista, che forse meglio di tanti altri conosce il rispetto del lutto e la sua sacralità anche iconografica.
Lui stesso è autore della sceneggiatura assieme all’italiano Alessandro Camon, un tempo giovane critico cinematografico poi trasferitosi negli USA per studiare e dare vita ad una bella carriera da produttore e sceneggiatore. Assieme, questa strana coppia, almeno se si guarda le loro provenienze, ha vinto l’Orso d’oro per la migliore sceneggiatura a Berlino 2009 e poi ricevuto una nomination agli Oscar. All’Academy Awards è stato candidato anche, giustamente, l’attore Woody Harrelson. La sua interpretazione è straordinaria, piena, ricca di sfumature, gradassa e gracile, dura e sofferta. Non è da meno il suo collega Ben Foster, che si conferma come uno dei più promettenti giovani attori americani. Arriverà anche per lui presto il giorno della definitiva consacrazione. Nel frattempo, sicuramente ha la consapevolezza di aver preso parte ad uno dei più bei film di questa nuova decade.

La frase: "Io e te abbiamo fatto inferno e ritorno".
Andrea D'Addio