Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 La prima cosa bella (La prima cosa bella)

 
pic_movie_768   NUM   768  
  DATA E CINEMA   2010.02.12 (CINEF 47-16) PINDEMONTE  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Paolo Virzì  
  ATTORI   Stefania Sandrelli, Claudia Pandolfi, Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Paolo Ruffini, Marco Messeri, Aurora Frasca, Giacomo Bibbiani, Giulia Burgalassi, Francesco Rapalino, Isabella Cecchi, Sergio Albelli, Dario Ballantini  
  PRODUTTORE   Motorino Amaranto, Medusa Film, Indiana Production Company  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Italia  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2009  
  DURATA   116 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://filmup.leonardo.it/sc_laprimacosabella.htm  
 
 
 

DESCRIZIONE   Anna Nigiotti nel Settantuno era una giovane e bellissima mamma proclamata Miss del più popolare stabilimento balneare di Livorno, ignara di suscitare le attenzioni maliziose della popolazione maschile, i sospetti rabbiosi del marito Mario e la vergogna del primogenito Bruno. Oggi, ricoverata alle cure palliative, Anna sbalordisce i medici con la sua irresistibile e contagiosa vitalità e fa innamorare i degenti terminali. Bruno invece, ha ormai tagliato i ponti con la sua città, la sua famiglia, il suo passato. Insegna senza entusiasmo in un Istituto Alberghiero e conduce un'esistenza cocciutamente anaffettiva. Ma la sorella Valeria lo convince a venire a salutare la madre per l'ultima volta, e Bruno torna malvolentieri a Livorno. L'incontro, dopo tanti anni, con quella mamma esplosiva, ancora bella e vivacissima, che a dispetto delle prognosi mediche sembra non aver nessuna intenzione di morire, costringe Bruno a rievocare le vicissitudini familiari che aveva voluto a tutti i costi dimenticare. Il vagabondare di quelle notti e di quei giorni di tanti anni fa in cerca di una sistemazione, lui e la sorella Valeria, all'epoca dolce, ignara e piagnucolosa, cacciati di casa dal babbo accecato dalla gelosia, ma sempre rincuorati dall'incrollabile ottimismo di quella loro mamma allegra e incosciente. A far da coro alle peripezie di questo terzetto di creature sciagurate e coraggiose, una provincia maliziosa in preda a nuove smanie, l'ignavia dei tanti uomini volubili che vorrebbero appropriarsi della grazia e del candore di Anna, ma che in fondo non ne hanno il coraggio e la forza. Ma soprattutto le manovre dell'astiosa zia Leda per impadronirsi del marito e dei figli di quella sorella sconcia e chiacchierata. Dopo tutti questi ricordi, poi, si ritorna all'attualità con l'ultima lezione di vita, di fiducia nella dolcezza del vivere, di questa madre imbarazzante e speciale.
 

COMMENTO   Bruno è un quarantenne con il male di vivere, nonostante un lavoro e una compagna che lo ama, non trova pace. Un giorno Valeria, sua sorella, lo contatta per farlo tornare a Livorno dove la mamma Anna sta morendo. Controvoglia l’uomo torna nella città natale e incontra di nuovo la madre, che, sebbene malata terminale, è ancora vitale e gioiosa. In questi ultimi giorni prima di morire Anna impartisce l’ultima lezione a Bruno, che impara a osservare la vita con più spensieratezza e rivive le vicende del passato, che l’hanno fatto allontanare dalla famiglia, con uno sguardo adulto, che solo ora comprende e supera gli errori della madre.
In questo film Virzì tocca i tasti giusti per commuovere e divertire allo stesso tempo. Il film è caratterizzato da toni leggeri e a volte grotteschi che richiamano un cinema italiano del passato. Un matrimonio che si trasforma in un funerale, una moglie che nel momento più triste della sua vita lascia il marito, una donna che si perde nel bel mondo solo per qualche lusinga, sono temi che i grandi registi italiani hanno già trattato nel secolo scorso e che Virzì ripropone in questo film. Se da un lato potrebbe sembrare una captatio benevolentia, dall’altro denota un’attenzione per il passato cinematografico italiano e un desiderio di farvi omaggio assolutamente non deprecabili.
I personaggi de "La prima cosa bella" sono tanti e alcuni molto complessi, con ognuno alle spalle una storia, in certi casi solo accennata. Ma il tema fondamentale trattato è sicuramente la riscoperta da adulti del sentimento verso i genitori, che al giorno d’oggi diventa sempre più pressante. Forse proprio come dice Virzì, in questo periodo in cui molti si sentono smarriti, sebbene adulti, trovano nella famiglia, soprattutto nei genitori, la sicurezza e il calore che la velocità e la spietatezza del mondo moderno cancellano.
Bruno riscopre la madre come donna, come persona forte e ottimista, forse un po’ ingenua e vanesia, ma con un incrollabile amore per la vita. Al di là degli snobismi, delle ricercatezze stilistiche e delle strategie di mercato si trova in quest’ultima fatica di Virzì il racconto di un’emozione che potrebbe essere propria di ognuno di noi.

La frase: "Non ci sarebbe un farmaco legale che colmi un po' di vuoto, un po’ di scontento?".
Ilaria Ferri