Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Gli abbracci spezzati (Los abrazos rotos)

 
pic_movie_763   NUM   763  
  DATA E CINEMA   2010.01.21 (CINEF 47-11) DIAMANTE  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Pedro Almodóvar  
  ATTORI   Penelope Cruz, Lluís Homar, Blanca Portillo, José Luis Gómez, Tamar Novas, Rubén Ochandiano, Marta Aledo, Agustín Almodóvar, Enrique Aparicio, Rossy de Palma, Ángela Molina, Carlos Leal, Carmen Machi  
  PRODUTTORE   ARP Sélection, Milky Way Image Company  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Spagna  
  CATEGORIA   Drammatico, Thriller  
  ANNO   2009  
  DURATA   124 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://filmup.leonardo.it/sc_losabrazosrotos.htm  
 
 
 

DESCRIZIONE   Un uomo scrive, vive e ama nell'oscurità. Quattordici anni prima ha sofferto un terribile incidente di macchina nell'isola di Lanzarote. Nell'incidente ha perso non solo la vista, ma anche Lena, la donna della sua vita. Quest'uomo usa due nomi, Harry Caine, ludico pseudonimo con il quale firma i suoi lavori letterari, i racconti e le sceneggiature, e Mateo Blanco, il suo vero nome di battesimo, con il quale vive e firma i film che dirige. Dopo l'incidente Mateo Blanco si riduce al suo pseudonimo, Harry Caine. Se non può più dirigere film si impone di sopravvivere con l'idea che Mateo Blanco è morto a Lanzarote accanto alla sua amata Lena. Nell'attualità, Harry Caine vive grazie alle sceneggiature che scrive e all'aiuto della sua fedele direttrice di produzione di un tempo, Judit Garcia, e di Diego, il figlio di lei, segretario, dattilografo e guida per ciechi. Dal momento in cui ha deciso di continuare a vivere e di raccontare storie, Harry è un cieco attivo e attraente che ha sviluppato tutti gli altri sensi per godere della vita, a base di ironia e di una amnesia autoindotta. Ha cancellato dalla sua biografia ogni ombra della sua prima identità, Mateo Blanco. Una notte Diego ha un incidente e Harry si fa carico di lui (sua madre Judit, si trova fuori Madrid, e decidono di non dirle nulla per non allarmarla). Nelle prime notti di convalescenza, Diego gli chiede di parlargli dell'epoca in cui rispondeva al nome di Mateo Blanco, dopo un momento di stupore Harry non sa negarsi e racconta a Diego quanto è successo quattordici anni prima con l'intenzione di distrarlo, come un padre racconta una storia al figlio piccolo per farlo addormentare.
 

COMMENTO   Mateo Blanco è ora, a tempo pieno, Harry Caine. Quattordici anni prima l’uomo era un noto regista che firmava romanzi e sceneggiature sotto lo pseudonimo di Harry Caine. E stava con Lena, attrice nel film che stava girando, "Chicas y maletas" e amore assoluto della sua vita. Quattordici anni prima un incidente d’auto misterioso sull’isola di Lanzarote spezzava per sempre l’amore di Mateo e lo privava della vista. Da allora è solo Harry Caine: per poter vivere ha cancellato l’altra sua esistenza. Assistito dalla sua fedele direttrice di produzione, Judit, che ne conosce le traversie e dal figlio di lei, Diego, che gli fa da segretario, Harry conduce un’esistenza normale, finché un giorno si trova a dover raccontare gli eventi di quel passato rimosso. Un lungo viaggio in una passione.
Incantatore e indiscusso maestro nel raccontare, Pedro Almodóvar ritorna a Cannes con la sua musa Penélope Cruz: Los abrazos rotos nasce da un’idea sviluppata dal regista spagnolo durante un periodo di forti emicranie, seguito da una fotosensibilità che ancora lo attanaglia e lo terrorizza. Almodóvar segue qui il percorso del protagonista, un non vedente che si affida ai ricordi per ricostruire il puzzle del suo passato, dominato dalla figura di Lena, che un ex amante perseguita e che con Mateo pare aver trovato un amore completo che le dà anche la possibilità di realizzare il suo sogno: essere un’attrice.
Difficile raccontare linearmente una vicenda a incastro, in cui più storie si innestano, in un rincorrersi e sovrapporsi di immagini del passato. Certo è che lo sguardo di Almodóvar si è fatto malinconico come non mai, in un susseguirsi di scene coloratissime, come al solito, di siparietti divertenti (su tutti le scene del film nel film, "Chicas y maletas"), ma l’anima di fondo è triste e tutta rivolta all’indietro.
Ciò che emerge dalla visione di Los abrazos rotos è la sensazione di una prudenza del regista, di un non osare e sperimentare, stabilizzandosi sulle corde di un filmare eccellente, che alterna come sempre melodramma, commedia e anche un po’ di giallo, ma senza scossoni. Un omaggio continuo al cinema e ai suoi protagonisti, da vero innamorato, con citazioni un po’ ovunque, in sovrabbondanza, da Viaggio in Italia di Roberto Rossellini a Louis Malle e Jeanne Moreau, da Tonino Guerra e Fritz Lang a Alfred Hitchcock e perfino Via col vento. Quando Penélope Cruz cade dalle scale ognuno potrà ravvisarvi un’intera cinematografia. Come dice lo stesso regista: "Vi ho rivisto Via col vento, Psycho, Peccato mortale, Il Padrino Parte terza".
Los abrazos rotos rappresenta una pausa nella filmografia di Almodóvar, un’opera che non convince del tutto e in cui si percepisce purtroppo un’assenza di fuoco ed emozioni, quasi che la forza sia stata tutta profusa nella perfetta ricerca formale.

Donata Ferrario