Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri (Ice Age: Dawn of the Dinosaurs)

 
pic_movie_747   NUM   747  
  DATA E CINEMA   2009.09.04 FIUME  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Carlos Saldanha  
  ATTORI   Ray Romano, Chris Wedge  
  PRODUTTORE   20th Century Fox Animation, Blue Sky Studios  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   U.S.A.  
  CATEGORIA   Animazione  
  ANNO   2009  
  DURATA   94 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://filmup.leonardo.it/sc_leraglaciale3.htm  
 
 
 

DESCRIZIONE   Una nuova avventura per i nostri eroi dell'era glaciale. Questa volta il destino, ma sarebbe meglio dire una clamorosa bravata di Sid, li porta in contatto con un nuovo mondo sotterraneo, popolato dai dinosauri...
 

COMMENTO   È Mike Thurmeier ad affiancare al timone di regia il solito Carlos Saldanha per il terzo capitolo della serie d’animazione che prima ci ha portati a conoscenza di un gruppo di bizzarri personaggi preistorici animaleschi impegnati a restituire un bambino alla propria tribù ("L’era glaciale", 2002), poi ce li ha mostrati alle prese con un’inondazione post-disgelo ("L’era glaciale 2-Il disgelo", 2006).
Con il nuovo sistema di visione 3-D a farla da padrone, ritroviamo lo scoiattolo Scrat, ancora deciso a catturare l’inafferrabile ghianda ma pronto allo stesso tempo ad innamorarsi, mentre l’imbranato bradipo Sid si mette nei guai dal momento in cui comincia a pensare di tirare su famiglia con alcune uova di dinosauro che ha trovato.
E ci sono anche la tigre dai denti a sciabola Diego e la coppia di mammuth formata da Manny ed Ellie in questa terza avventura che, con la consueta, massiccia dose d’ironia, tira in ballo un misterioso mondo sotterraneo dove, tra piante battagliere e altre belve feroci, vive Buck, combattiva donnola orba di un occhio.
Quindi, sebbene la comicità fisica, in mezzo all’infinità di cadute e alle varie imprese che portano a catapultare da una parte all’altra dello schermo i diversi protagonisti, finisca come di consueto per rappresentare l’elemento di spicco dell’intera operazione (come di un po’ tutti i cartoon d’inizio terzo millennio), anche quella verbale occupa la sua fondamentale parte, riuscendo in più di un’occasione a strappare risate allo spettatore – soprattutto a quello più piccolo.
Eppure, con la tematica dell’unione familiare sfoggiata tra le argomentazioni principali del lungometraggio e una spruzzata di ormai inevitabile trash che arriva a coinvolgere perfino del disgustoso muco, l’impressione generale è che lo script tenda eccessivamente ad essere sostituito dalla sequela di veloci situazioni suscita-divertimento.
Al pubblico non resta da fare altro che stare al gioco, altrimenti la noia rischia di regnare sovrana.

La frase:
- "È il vento che ci sta parlando"
- "E cosa dice?"
- "Non lo so, non lo parlo il ventoso"
Francesco Lomuscio