Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 La siciliana ribelle (La siciliana ribelle)

 
pic_movie_739   NUM   739  
  DATA E CINEMA   2009.04.21 (CINEF 46-25) PINDEMONTE  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Marco Amenta  
  ATTORI   Giulia Andò, Roberto Bonura, Paolo Briguglia, Francesco Casisa, Giusi Cataldo, Veronica D'Agostino, Miriana Faja, Gérard Jugnot  
  PRODUTTORE   Eurofilm, R&C Produzioni, Roissy Films  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Italia, Francia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2008  
  DURATA   110 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://filmup.leonardo.it/sc_lasicilianaribelle.htm  
 
 
 

DESCRIZIONE   Una mattina di novembre del 1991, una ragazzina di 17 anni con lo zainetto della scuola sulle spalle si presenta al Procuratore di Palermo per vendicare gli assassini del padre e del fratello, entrambi mafiosi. Per la prima volta una ragazzina di famiglia mafiosa si ribella apertamente all'organizzazione tradizionalmente maschilista. Da questo momento, i giorni di Rita sono contati. Come tutte le altre donne di mafia siciliane, Rita dovrebbe piegarsi alla legge del silenzio. Dovrebbe chiudere gli occhi, sottomettersi, come sua madre e la madre di sua madre. Ma Rita non è come le altre. La sua vita è una sfida al destino e possiede l'intensità di un racconto epico. Rinnegata e minacciata dal paese e persino dalla madre, Rita è costretta ad abbandonare la Sicilia natale ed esiliarsi clandestinamente a Roma. Il Procuratore anti-mafia diventa per lei una figura paterna, la prende sotto la sua protezione e la sostiene nel suo percorso. Dovrà farle ammettere davanti a se stessa e davanti a tutti che suo padre e suo fratello non erano quelle figure positive che lei credeva. A Roma, sotto falsa identità, incontra Lorenzo e nasce un amore. Riscopre la femminilità e la voglia di vivere come un'adolescente spensierata. Ma gli eventi precipitano e mettono Rita di fronte all'assurdità della vita e alla dismisura della sua battaglia. Rifiutando di essere la successiva sulla lista, Rita ancora una volta sceglie il suo destino. Non le restano che nove mesi per vincere la sua battaglia.
 

COMMENTO   Prima di questo debutto nel lungometraggio di finzione, due documentari: "Diario di una siciliana ribelle" e "Il Fantasma di Corleone" (il secondo, sul boss Bernardo Provenzano, uscito in sala 10 giorni prima del suo arresto). Prosegue nell’impegno contro la mafia il regista Marco Amenta - che nello sconforto aveva lasciato la nativa Palermo dopo le stragi costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino - restando legato in particolare alla figura di Rita Atria, uno dei simboli della lotta a Cosa Nostra. Ma se il primo lavoro (vincitore di 21 premi internazionali, trasmesso da 30 televisioni nel mondo) dedicato alla coraggiosa 17enne collaboratrice di giustizia era basato su scritti privati, deposizioni processuali e interviste, il cineasta ne "la Siciliana ribelle" (da lui co-sceneggiato, prodotto con la Eurofilm - società creata insieme alla sorella Simonetta – e diretto) si distacca da cronaca e personaggi reali per intrecciare tra loro più riferimenti provenienti dalla propria esperienza personale.
Tutti attori non professionisti siculi, per un’opera che ripercorre con partecipato affetto la sofferta trasformazione della figlia di un boss di Partanna circondata dalla guerra (nel paese lo scontro tra clan provocò 16 morti nel triennio 89-91), maturata presto ("sono cresciuta più in fretta del tempo, e a detta di chi mi stava vicino avevo giudizio da vendere") e passata dalla parte della Legge. Non solo le testimonianze che rese contribuirono a numerosi arresti e all’apertura dei maxi-processi, ma la piccola donna prese anche coscienza dei crimini dell’amato padre, assassinato al pari del fratello. Ciò la portò, rinnegata dalla madre, alla solitudine.
Seppur col ricorso a concessioni sentimentali (in verità la Cupola la fece lasciare dal fidanzato, in seguito incarcerato proprio grazie alle rivelazioni di lei, e inoltre è difficile pensare - dentro un programma di protezione – a supposti incontri con un altro coetaneo), il racconto e la protagonista emozionano, consegnando un ritratto molto umano - pessimista e allo stesso tempo sognatore – e un’alta lezione civica.

La frase: "Forse non esiste un mondo migliore, ma chi ci impedisce di sognarlo?".
Federico Raponi