Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Il mio amico giardiniere (Dialogue avec mon jardinier)

 
pic_movie_676   NUM   676  
  DATA E CINEMA   2008.02.08 (CINEF 45-17) PINDEMONTE  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Jean Becker  
  ATTORI   Daniel Auteuil, Hiam Abbass, Fanny Cottencon, Elodie Navarre, Jean-Pierre Darroussin, Alexia Barlier  
  PRODUTTORE   ICE3  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Francia  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2007  
  DURATA   109 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://filmup.leonardo.it/sc_ilmioamicogiardiniere.htm  
 
 
 

DESCRIZIONE   Stanco della città e stressato dall'imminente divorzio, un artista di successo, va via da Parigi per tornare nel paese dove é cresciuto da piccolo. Qui incontra un suo vecchio compagno di scuola, che ora fa il giardiniere, e tra un ricordo e l'altro, si riallaccia un rapporto tra i due uomini...
 

COMMENTO   Il mio amico giardiniere
Bombardati come siamo da roboanti blockbuster dove è tutto un vorticoso susseguirsi di frastornanti effetti speciali, sembra quasi un esperimento anacronistico quello che ci presenta il francese Jean Becker con la sua ultima regia, "Dialogue avec mon jardinier" (titolo tradotto in italiano come al solito in maniera leggermente fuorviante con un più banale “il mio amico giardiniere”).
Un film che si basa esclusivamente proprio sul peso della parola, vero asso portante del “dialogue”, cioè della lunga ininterrotta conversazione tra due amici d’infanzia che dopo quasi una vita si ritrovano, trascorrono tanto tempo insieme, si confrontano e si scoprono complici di una sorta di adolescenza tardiva e fraterna.

Per quasi due ore Becker orchestra con piglio documentaristico nella tranquilla provincia francese la bucolica storia (tratta dall’omonimo romanzo del transalpino Henry Cueco) del bel rapporto d’amicizia che casualmente si riaccende tra un pittore parigino di successo quando torna a vivere nella casa d’infanzia, e il suo vecchio compagno di scuola, un ex ferroviere con un’innata passione per il giardinaggio.
Sarà proprio la cura dell’orto da parte di quest’ultimo a fare da pretesto per una sempre più assidua frequentazione tra i due.
Attraverso un fiume di parole che porta al reciproco scambio di valori, gusti, tic, sogni e paure, le vite così lontane eppure così vicine si intersecano di nuovo.
I protagonisti di quello che sembra essere un adattamento teatrale, tanto è intensamente legato all’importanza del testo, finiranno col vedere le cose con un’arricchita inedita prospettiva, frutto del narrato confronto di esperienze personali, che mette in risalto il curioso binomio intrecciato tra una vita spesa nella concretezza della terra e dei suoi frutti (il giardiniere, da lui stesso ribattezzato “Del Prato”), e un’altra nel segno della pittura e dell’arte (il pittore, ironicamente soprannominato “Del Quadro”).

Semplice ma mai banale (e in questi casi il rischio è sempre dietro l’angolo), forse anche fin troppo controllato nel dosare emozioni, Becker invita alla riscoperta dei piccoli piaceri quotidiani, e lo fa con un delicato ma rigoroso film, senza grossi scossoni emotivi o scene madri: lascia tutto nelle mani, o meglio, negli occhi, che dicono tutto davvero tutto, dei due encomiabili attori del film, il sempre bravo Daniel Auteil, autentica star d’Oltralpe qui volutamente “spalla”, nobile contraltare al poco conosciuto (in Italia) Jean-Pierre Darroussin.
Ecco, due veri professionisti che si sfidano in una gara di bravura da cui escono entrambi vincitori.

La frase: "I posti di lavoro sono come le tigri... sono in via d’estinzione!".

Stefano Del Signore

[da: http://filmup.leonardo.it/ilmioamicogiardiniere.htm]