Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Il caso Thomas Crawford (Fracture)

 
pic_movie_669   NUM   669  
  DATA E CINEMA   2007.12.13 (CINEF 45-11) PINDEMONTE  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Gregory Hoblit  
  ATTORI   Anthony Hopkins, Xander Berkeley, Ryan Gosling, Rosamund Pike, David Strathairn  
  PRODUTTORE   New Line Cinema, Castle Rock Entertainment  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   U.S.A.  
  CATEGORIA   Thriller  
  ANNO   2007  
  DURATA   113 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://filmup.leonardo.it/sc_fracture.htm  
 
 
 

DESCRIZIONE   Quando Thomas Crawford (Anthony Hopkins) scopre che la sua bella e giovane moglie Jennifer (Embeth Davidtz), ha una relazione extraconiugale, decide di ucciderla, e pianifica un delitto perfetto... Tra i poliziotti che giungono sulla scena del delitto c'è un esperto negoziatore di ostaggi, il Detective Rob Nunally (Billy Burke), l'unico agente al quale è consentito l'accesso alla abitazione. A sorpresa, Crawford confessa subito di aver sparato a sua moglie, ma Nunally è totalmente sopraffatto dall'incredulità per prestargli la dovuta attenzione: sul pavimento giace infatti, in una pozza di sangue, la sua amante, della quale non ha mai veramente conosciuto l'identità. Nonostante Jennifer sia stata colpita a bruciapelo, Nunally si rende conto che non è morta. Crawford viene immediatamente arrestato e chiamato in giudizio subito dopo la confessione. Apparentemente si tratta di un caso scontato per il rampante assistente alla Procura Distrettuale Willy Beachum (Ryan Gosling), che in realtà sta per lasciare l'attuale incarico per dedicarsi a mansioni ben più redditizie presso un ufficio legale privato. Ma niente è facile come sembra, compreso il caso. Potranno il fascino del potere e di una relazione con la sensuale e ambiziosa avvocatessa (Rosamund Pike) influenzare la feroce ascesa al successo di Willy o peggio ancora corrompere il suo codice etico? In un teso duello fra intelletto e strategia, Crawford e Willy imparano entrambi che dietro l'ostentazione di una qualsiasi facciata perfetta si nasconde una "frattura".
 

COMMENTO   Il caso Thomas Crawford
Di Thomas Crawford capiamo subito che si tratta di una persona fuori dagli schemi, sin dalla prime inquadrature quando lo vediamo giocare con uno dei suoi marchingegni fatto di complesse strutture di metallo lungo le quali scorrono biglie dorate. È un ingegnere aeronautico, preciso e meticoloso, esattamente come il piano che mette in atto per uccidere la moglie, che lo tradisce con un poliziotto, senza dover scontare la relativa pena che la legge prevede per l’omicidio.

Lo vediamo freddare la moglie con tre colpi di pistola, arrembarsi nella sua splendida casa per poi farsi arrestare. Dopodiché, il resto del film si impernia sulla battaglia tra Crawford e l’ambizioso procuratore della pubblica accusa che pensa di avere tra le mani il caso più facile della terra e che si ritroverà invece a che fare con una grossa gatta da pelare.

L’opera diretta da Gregory Hoblit si snoda nel solco del thriller processuale con la particolarità che tutti noi sappiamo chi è il colpevole senza però sapere come ha fatto a nascondere le prove.
Hoblit rappresenta il mistero che sottende a tutta la vicenda con un gusto tutto personale nell’uso del macchina da presa. Molto attento alla fotografia, propone spesso giochi di luce ed ombre ad enfatizzare le diverse personalità dei personaggi che trovano in Hopkins e Ryan Gosling due ottimi interpreti. L’alchimia tra i due, nei frequenti incontri/scontri funziona soprattutto nello scambio di ruoli, il gatto diventa topo e viceversa, che la trama dell’opera gli impongono.
Attori dal talento particolare che il regista dirige con sapienza lasciando loro campo libero nell’esprimere l’intero campionario di cui dispongono, gigionerie comprese. E forse è questo uno dei pochi punti deboli del film e cioè quello di vedere un Anthony Hopkins ancorato alle caratteristiche di personaggi ai quali già in passato aveva prestato tutta la sua bravura. I sorrisi, le mimiche, i piccoli tic, le movenze del corpo, in alcuni momenti ricordano troppo l’Hannibal Lecter di qualche anno fa. Gosling, invece, da attore emergente qual è, riesce a confermare tutto il buono fatto finora.

Il film comunque, scorre piacevole grazie anche ad un solido impianto che fa dei personaggi e delle relazioni tra loro uno dei punti di forza. I dialoghi sono all’altezza dei personaggi e contengono sempre un fulcro di interesse che favoriscono l’attenzione e la riflessione.

La frase: "Anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno".

Daniele Sesti

[da http://filmup.leonardo.it/fracture.htm]