Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Notturno bus (Notturno bus)

 
pic_movie_650   NUM   650  
  DATA E CINEMA   2007.07.12 PINDEMONTE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Davide Marengo  
  ATTORI   Valerio Mastandrea, Giovanna Mezzogiorno, Ennio Fantastichini, Anna Romantowska, Roberto Citran, Francesco Pannofino, Ivan Franek, Antonio Catania, Iaia Forte, Marcello Mazzarella, Mario Rivera, Paolo Calabresi, Manuela Morabito, Massimo De Santis, Renato Nicolini, Marek Barbasiewicz, Alice Palazzi  
  PRODUTTORE   Rai Cinema, Emme S.r.l.  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Mario Rivera, Gabriele Coen  
  PAESE   Italia  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2007  
  DURATA   105 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/notturno-bus/661/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Notturno bus, film thriller diretto da Davide Marengo, segue le vicende di Leila Ronchi (Giovanna Mezzogiorno), una ragazza disadattata che per mantenersi escogita piccole truffe. La sua è un'esistenza conflittuale, un'altalena di emozioni che la ragazza non vuole affrontare per paura di scoprire e, ammettere, le sue debolezze. Poi c'è Franz (Valerio Mastandrea), un conducente di autobus, che vive in una sorta di stato comatoso, come se tutto ciò che gli accadesse intorno non lo riguardasse. Dopo aver rinunciato alla laurea in Filosofia proprio all'ultimo, l'uomo riesce a trovare soddisfazione solo quando gioca a poker, anche se solitamente si alza dal tavolo verde a mani vuote.
Inconsapevolmente i due si ritrovano coinvolti in una questione piuttosto delicata: lo scambio di un microchip contenente delle informazioni che possono distruggere la carriera di un personaggio molto importante. Lei, senza saperlo, ruba l'oggetto e, inseguita da ex agenti segreti, riesce a salvarsi salendo su un bus notturno. Proprio quello guidato da Franz. È allora che ha inizio la loro avventura: una fuga condivisa che li porterà a scoprirsi, anche emotivamente, e a vivere momenti di adrenalina che cambieranno per sempre le loro esistenze…
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Leila è una ragazza senza radici che vive di espedienti, piccole truffe e piccoli furti, una solitaria, molto seduttiva, in perenne lotta per la vita e in perenne fuga dalle emozioni sincere, che possono renderla fragile. Franz è un uomo profondo ma passivo, uno che pensa molto e agisce poco. Ha lasciato l'università ad un passo dalla laurea in filosofia, fa l'autista di autobus, chiuso in una vita sonnacchiosa tra bar e vecchi amici. Le uniche emozioni le prova al tavolo da poker, dove perde regolarmente, tanto che è braccato da Titti (nome da canarino ma corpaccio da energumeno) a cui deve un bel pò di soldi. Il fato spinge Leila e Franz in mezzo ad una lotta spietata per un microchip che può rovinare un personaggio molto potente. A cercarlo ci sono agenti dei servizi segreti deviati e non. Leila, durante una delle sue piccole truffe, ruba senza accorgersene il microchip e si ritrova braccata dagli agenti. Sfugge alla morte per un soffio e si ritrova su un autobus notturno a chiedere aiuto all'autista, Franz, che crede di aiutare una ragazza che si nasconde da un fidanzato tradito e quando capisce in che pasticcio è finito è troppo tardi: ormai è stato individuato come complice ed è costretto a continuare la fuga insieme a Leila. (http://filmup.leonardo.it/sc_notturnobus.htm)
 

COMMENTO   Notturno Bus
Lo squillo minaccioso di un telefono accompagna i titoli di testa, in bianco, che appaiono progressivamente su sfondo nero.
Dedicato a Gillo Pontecorvo, è così che inizia "Notturno bus", tratto dall'omonimo romanzo di Giampiero Rigosi - curatore anche della sceneggiatura, insieme a Fabio Bonifacci - e primo lungometraggio di finzione ad opera di Davide Marengo, nel cui curriculum artistico, oltre a videoclip, spot pubblicitari e cortometraggi, troviamo "Craj", documentario sulla musica popolare pugliese.
E, non a caso, proprio le azzeccate musiche di Mario Rivera e Gabriele Coen, alle quali si aggiungono "Mi persi" e "La Paranza" di Daniele Silvestri, sembrano prepotentemente imporsi tra i protagonisti della vicenda, accanto all'autista d'autobus Franz (Valerio Mastandrea), giocatore di poker continuamente braccato dal corpulento Titti (lo stesso Rivera), nei confronti di cui ha non pochi debiti, e la bella falsaria Leila (Giovanna Mezzogiorno), che entra improvvisamente nella sua vita, coinvolgendolo in una lotta spietata per un microchip che potrebbe rovinare un personaggio molto potente.
Perché, mentre facciamo conoscenza con il duro malinconico Matera (Ennio Fantastichino), agente dei servizi segreti accorso in aiuto dei due, inseguiti dal violento Garofano (Francesco Pannofino) e dal gelido Diolaiti (Roberto Citran), ci rendiamo subito conto del fatto che, nonostante l'evidente lato ironico, conferito in particolar modo dalle divertenti battute snocciolate dal sempre ottimo Mastandrea, la tipologia di spettacolo che scorre davanti ai nostri occhi si presenta con le fattezze di mix volto a coinvolgere diversi generi, dal racconto d'azione alla commedia romantica; riassumibile, comunque, all'interno di un unico sostantivo: noir.
Tra ombre sui volti ed affascinanti dominanti bluastre nelle sequenze notturne, è infatti la fotografia spesso contrastata ad opera di Arnaldo Catinari ("Il caimano") a rientrare tra i maggiori pregi del film di Marengo, il quale mostra una certa padronanza della macchina da presa, supportato da un cast di volti ben assortiti che comprende anche Anna Romantowska ("La piccola apocalisse"), Ivan Franek ("Provincia meccanica"), Iaia Forte ("I buchi neri") e Antonio Catania ("La cura del gorilla").
Peccato soltanto che, nonostante siano accennati momenti di cruda violenza e non manchi neppure un inseguimento a bordo dell'autobus, l'insieme finisca semplicemente per apparire senza infamia e senza lode, probabilmente penalizzato da uno script cui non avrebbe certo leso un maggior numero di situazioni veramente coinvolgenti.
In ogni caso, ci troviamo dinanzi ad un apprezzabile biglietto da visita di celluloide, soprattutto se consideriamo lo stantìo panorama cinematografico tricolore, facilmente riluttante nei confronti del genere ed ormai diviso tra commedie proto-cabaret e veri e propri trattati politico-intellettualoidi.

La frase:
- "E' triste fumare da soli, me ne offri una?"
- "Ce ne ho due"
- "Grazie!"

Francesco Lomuscio

[da http://filmup.leonardo.it/notturnobus.htm]