Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 N io e Napoleone (N io e Napoleone / N - Napoléon)

 
pic_movie_606   NUM   606  
  DATA E CINEMA   2006.12.14 (CINEF 44-10) PINDEMONTE  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Paolo Virzì  
  ATTORI   Daniel Auteuil, Elio Germano, Monica Bellucci, Francesca Inaudi, Andrea Buscemi, Massimo Ceccherini, Sabrina Impacciatore, Valerio Mastandrea  
  PRODUTTORE   Cattleya, Hollywood Gang Productions  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Italia, Francia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2006  
  DURATA   100 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://filmup.leonardo.it/cgi-bin/search.cgi?ps=100&fmt=long&q=N+(Io+e+Napoleone)&ul=%25%2Fsc_%25&x=60&y=11&m=all&wf=0020&wm=sub&sy=0  
 
 
 

DESCRIZIONE   1814, isola d'Elba. Napoleone arriva nell'isola per trascorrere il suo esilio e la popolazione, per la verità un pò "provinciale", subito lo mette sopra un piedistallo, trattandolo come in dio. Una volta sistematosi, l'imperatore assume come segretario Martino Acquabona, un aspirante letterato, ignaro del fatto però che costui sia un giacobino che lo vorrebbe vedere morto e che sia anche l'amante della contessa Emilia Speziani, sposata con un aristocratico Borbone.
 

COMMENTO   L'11 aprile del 1814 Napoleone si arrese senza condizioni. Tra le clausole del Trattato di Fontainebleau era previsto l'esilio forzato sull'isola d'Elba. Un anno dopo il ritorno al potere, i cento giorni e la sconfitta definitiva. Quali furono i contatti tra l'imperatore decaduto e gli abitanti di Porto Ferraio? Lo scrittore Ernesto Ferraro dopo un'accurata ricerca storica cerca di rispondere a questo interrogativo nel romanzo "N", da cui è liberamente tratto questo film di Paolo Virzì.
Protagonista è Martino, un giovane imbevuto di ideali romantici e libertari, che vede in Napoleone un nemico, una minaccia sempre presente ed un nemico dell'umanità con le sue lunghe campagne belliche che nel caso della Russia hanno persino precorso i conflitti del ventesimo secolo. Gli sceneggiatori hanno reso Martino molto simile ad un'altro personaggio della sua età di un'altro paese: il Pierre Bezuchov di Guerra e Pace, anche lui fiero nemico di quella che era considerata la Bestia, una manifestazione terrena dell'anticristo.
Virzì registra in modo molto colorito la dialettica che si viene a creare tra il Grande corso e gli isolani, realizzando un film frizzante e godibile, con un sottotesto sulla natura del potere di grande importanza. Daniel Auteil costruisce un personaggio di grande complessità, sospeso tra ricordi dell'infanzia, miserie del passato e ambizioni di rivincita dettate dalle gloria recente e dalla propria vanità. Anche questa rappresentazione del "tiranno" sembra molto tolstojana, nell'illusione dell'imperatore non di muovere la storia ma di "essere" la storia in ogni frangente anche più umile della sua esistenza. Anche Martino sente la fascinazione per questo personaggio, con il risultato di rendere difficile la realizzazione del suo proposito. Non bisogna pensare però che si tratti solo di un affresco storico dell'epoca, perché Io e Napoleone è soprattutto una commedia, fatta di battute a volte fulminanti e da vicende amorose ed umane vissute sotto il segno di un'ironia divertita e a volte dolente. La convinzione da parte della popolazione locale che fosse stato Napoléon a scegliere l'Elba come luogo di residenza è ampiamente documentata, e da questo derivano molti degli equivoci e delle situazioni comiche.
È curioso vedere attori romani recitare in modo convincente in accento livornese, ma è addirittura spassoso assistere ad una Bellucci recitare nel proprio dialetto di Città di Castello, proprio come nelle imitazioni del programma radiofonico di Fiorello.
Si tratta di una pellicola molto interessante anche dal punto di vista tecnico e produttivo, e chissà che non sia un punto di partenza per un rilancio del cinema italiano, anche all'estero.

La frase:
- Potenza imperiale? E che siamo l'Inghilterra?
- È un'isola anche lei!

Mauro Corso