Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Il diavolo veste Prada (The devil wears Prada)

 
pic_movie_602   NUM   602  
  DATA E CINEMA   2006.12.01 (CINEF 44-09) PINDEMONTE  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   David Frankel  
  ATTORI   Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt, Stanley Tucci, Adrian Grenier, Tracie Thoms, Rich Sommer  
  PRODUTTORE   20th Century Fox, Fox 2000 Pictures, Peninsula Films  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   U.S.A.  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2006  
  DURATA   109 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://filmup.leonardo.it/cgi-bin/search.cgi?ps=100&fmt=long&q=Il+diavolo+veste+Prada&ul=%25%2Fsc_%25&x=60&y=11&m=all&wf=0020&wm=sub&sy=0  
 
 
 

DESCRIZIONE   Arrivata a New York, dopo essersi laureata ed aver trascorso una vita in una cittadina di provincia, Andy, trova lavoro come assistente di Miranda Priestly, l'editrice di una delle più conosciute riviste di moda. Chiunque al suo posto si riterrebbe fortunato, se non fosse per il carattere del suo capo che sa renderle la vita talmente difficile. Dopo il primo colloquio, però Andy, si rende conto che non saranno sufficienti ambizione e determinazione per sfondare nel mondo della moda, così lontano dal suo stile, ma non si darà per vinta ed accetterà la sfida...
 

COMMENTO   Divertente, frivolo, straordinario. Il film di David Frankel ha tutte le carte in regola per diventare un vero cult della commedia americana. A cominciare dagli interpreti tra i quali emerge una strabiliante Meryl Streep, che dimostrando ancora una volta la sua grandezza, si cimenta nell'elegantissimo ruolo del direttore di una rivista newyorchese, autentico dittatore e guru della moda. Ma andiamo per ordine...

In una New York sempre più frenetica, Andy (AnneHathaway, "Pretty Princess", "I Segreti di Bokeback Mountain"), una giovane appena uscita dall'università sogna di far carriera come giornalista ma l'unica possibilità che le si presenta davanti è un lavoro come assistente in una rivista di moda: Runway. Andy è la tipica ragazza impegnata non frivola e non certo interessata al superficiale mondo della moda, e si vede! A capo della Runway, il magazine più esclusivo del mondo che decide cosa fa tendenza e cosa no, Miranda Priestly (Meryl Streep), la donna più potente del mondo della moda con un enorme senso dell'estetica e della perfezione, e soprattutto precisa e dura con i propri collaboratori, che al più piccolo errore perdono il lavoro.

Il film è quasi una rivisitazione della favola di Cenerentola, dove la protagonista più che un principe azzurro trova una mai posseduta eleganza e una maggiore consapevolezza di se. Anne, infatti, è come un pesce fuor d'acqua nella redazione di RunWay: malvestita e sciatta non è proprio all'altezza delle sue colleghe e men che meno del suo capo, soprannominato la donna-drago. Ma Anne, oltre che di un curriculum di tutto rispetto, è dotata di una determinazione che in qualche modo attrae Miranda. La trasformazione di Anne da stracciona in una elegantissima cenerentola è merito del più stretto collaboratore e amico di Miranda, Nigel interpretato da un esilarante e divino Stanley Tucci a suo agio tra Chanel e Dior.

Protagonista indiscussa del film, comunque, è la moda. Tra Meryl Streep e Anne Hathaway, infatti, pare di assistere ad una infinita sfilata, una lunga passerella nella quale apprezziamo cappelli, scarpe, borse, giacche e chi più ne ha più ne metta…e tutto rigorosamente uscito da qualche famosa casa di moda, Chanel, Donna Karam, Galliano, Prada e Valentino, che per la prima volta appare anche nei titoli di coda come attore, nel ruolo di se stesso.

Ma il film è anche più profondo di come appare, esattamente come scopre Andy. Due sono i messaggi che il regista ha voluto mandare con "Il Diavolo veste Prada" tratto dall'omonimo best-sellers di Lauren Weisberger. La prima lezione che Andy impara è che l'industria della moda, che lei guarda con intellettuale presunzione, è meno superficiale di come s'immagini, dietro a quello che vediamo nelle vetrine o nelle copertine delle riviste, c'è il lavoro di migliaia di persone fatto duramente e con passione. L'altra cosa che il personaggio interpretato dalla Hathaway impara riguarda l'ambizione e la carriera, e quale prezzo si è disposti a pagare pur di raggiungere il successo: sacrificare valori e amici vale il raggiungimento di un obiettivo professionale?
In conclusione, nonostante la storia possa sembrare banale è stata sapientemente confezionata per il Cinema dal regista che ha realizzato un opera piacevole da vedere, e per citare le parole di Miranda Priestly: "è tutto".

La frase: "Milioni di ragazze si scannerebbero per quel lavoro".

Monica Cabras