Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Spanglish (Spanglish)

 
pic_movie_549   NUM   549  
  DATA E CINEMA   2005.12.06 KAPPADUE  
  RASSEGNA   MARTEDÌ FESTIVAL  
 
     
  REGISTA   James L. Brooks  
  ATTORI   Adam Sandler, Téa Leoni, Paz Vega, Cloris Leachman, Shelbie Bruce, Sarah Steele, Ian Hyland, Victoria Luna, Cecilia Suárez, Ricardo Molina, Brenda Canela, Jamie Kaler, James Lancaster, Phil Rosenthal, Jonathan Hernandez, Freddy Soto, Albert Melera, Eddy Martin, Nichole Hiltz, Sarah Hyland, Andrew Sikking, Angela Goethals, Eric Schaeffer, Sean Smith, Morgan Ward, Thomas Haden Church, Wendy Braun, Nicole Nieth, Jean Gaskill, Spencer Locke, Liz Carey, Anastasia C. Ford, Yasmeen Azizian, Daizy Cruz, Kristha Sazo, Cheryl Ward  
  PRODUTTORE   Columbia Pictures Corporation, Gracie Films  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Hans Zimmer, Heitor Pereira, Trevor Morris  
  PAESE    
  CATEGORIA   Commedia, Drammatico, Sentimentale  
  ANNO   2004  
  DURATA   110 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/spanglish/32173/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Spanglish è un film del 2004 diretto da James L. Brooks.
Flor Moreno (Paz Vega) è una povera madre single messicana che si è trasferita in America senza documenti e senza conoscere l'inglese, alla ricerca di una vita migliore. Sua cugina la aiuta a trovare lavoro come governante per la famiglia Clasky, composta da John (Adam Sandler), Deborah (Téa Leoni), i loro figli Bernice e Georgie e la madre di Deborah, Evelyn.
John è uno chef di successo che ama trascorrere il tempo coi suoi figli, mentre Deborah è un'ex donna d'affari diventata casalinga a tempo pieno. Evelyn invece è un'alcolizzata: ciò scatena spesso comportamenti nevrotici nella figlia, che sconvolgono tutta la famiglia. Dal canto suo, Deborah abusa psicologicamente di Bernice: siccome è in sovrappeso, la costringe a fare esercizi fisici e la mette in imbarazzo comprandole vestiti di taglie più piccole. John è più accomodante e cerca in ogni modo il benessere mentale dei suoi figli, pur sentendo di non poter resistere alle sfuriate della moglie.
Flor lavora per tutto il periodo estivo nella casa sulla spiaggia affittata dai Clasky, accompagnata da sua figlia Cristina. Deborah si affeziona alla bella, snella e simpatica figlia della governante - che fa da interprete alla madre - e inizia ad avere più riguardi per lei che per Bernice. La cosa viene notata da Flor, che non approva. Dopo una litigata con John, Flor decide di andarsene, ma poi viene convinta a rimanere. A quel punto la donna inizia a imparare l'inglese, in modo che possa comunicare meglio con i Clasky. Ma quando Deborah iscrive Cristina a una scuola privata insieme a Bernice, Flor sente che la sua datrice di lavoro sta superando i limiti...

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COMMENTO   "James L. Brooks è una vecchia volpe del cinema, ma stavolta sembra un po' smarrirsi, come se fosse incapace di destreggiarsi in una storia che non gli appartiene. (...) Nel tentativo di cavalcare l'attualità, sottolineata anche dal titolo che revoca quella lingua inesistente eppure ampiamente diffusa che è un misto di inglese e spagnolo, ci si perde nel luogo comune che lascia intuire qualsiasi passaggio narrativo. E alla fine sfuma anche il divertimento, anche perché da noi che razza di spanglish è quello che si parla doppiato?" (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 15 aprile 2005)"Il film ha un'anima divisa in due: da un lato la volontà di produrre situazioni divertenti a partire dallo shock culturale; dall'altro l'ambizione di dar maggiore spessore ai personaggi e di toccare argomenti più seri, compreso il confronto di classe. Non sempre Brooks riesce a trovare l'equilibrio necessario. Di tenore vario anche le parti comiche: troppe le crisi isteriche della Leoni, fiacche alcune situazioni al ristorante di Sandler. Nel suo complesso, tuttavia, superiore alla media del genere." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 15 aprile 2005)"In America c'è un regista che gira un film ogni sei-sette anni e ogni volta lascia il segno anche se pochi se ne accorgono perché non fa arte, non cerca lo stile, non lavora su materiali insoliti ma usa una forma vicinissima a uno dei gradini più bassi (e potenti) della cultura popolare: la sit-com. Parliamo di Albert L. Brooks, l'autore di 'Voglia di tenerezza', di 'Broadcast News', di 'Qualcosa è cambiato'. Prima di darsi al cinema Brooks sfornava pietre miliari della tv, da 'Taxi' fino ai 'Simpson'. Uno così ha un occhio e un orecchio finissimo, l'ideale per cogliere i grandi cambiamenti sociali e trasformarli in storie di tutti i giorni. E 'Spanglish', dal nome dell'impasto di spagnolo e di inglese parlato dai 40 milioni di latinos che vivono negli Usa, funziona proprio in questo modo. (...) Il resto non si racconta ma il crescendo di equivoci, incomprensioni e inconfessate attrazioni reciproche, conquista per la finezza del lavoro sugli interpreti e sul non detto, per la sceneggiatura che concede massima attenzione ad ogni personaggio e punto di vista. E per certe scenette folgoranti, come il flirt raccontato in una sola inquadratura (i capelli che sbattono al vento in spider). O l'amore represso che si esprime non in baci e parole ma in delicati manicaretti. Com'è logico avendo avuto l'intelligenza di prendere per protagonista un comico come Sandler." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 15 aprile 2005)"'Spanglish' sembra una commedia leggerina che ricalca stancamente il modello dell'arrivo dello straniero che fa da detonatore in una crisi familiare strisciante. Ma il regista è James L. Brooks, autore di 'Voglia di tenerezza' e 'Qualcosa è cambiato', che ha la vocazione per la fusione di melodramma e commedia e un certo sguardo profondo sulle insoddisfazioni sentimentali all'interno della famiglia. In questo caso piega lo schema della bella presenza che si mette inevitabilmente tra moglie e marito al trend multietnico e interrazziale e stempera il politicamente corretto della tolleranza verso lo straniero nella comprensibile attrazione esercitata dalla domestica Flor sul frustrato John. Il rapporto speciale che nasce tra i due si sviluppa tra le gag che scaturiscono dalla problematica convivenza, dalla naturale gelosia della dispotica Deborah e dai momenti di tenerezza. Il film soffre però di prolissità, di un'eccessiva ruffianeria nei confronti della comunità ispanica, una delle più numerose in America e della pretesa eccezionalità di una storia d'amore vissuta nonostante le barriere linguistiche e culturali. Un po' impacciato Adam Sandler, più a suo agio in commedie tipo 'Terapia d'urto' e 'Waterboy'". (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 16 aprile 2005)"Il papà Adam Sandler, clone di Taricone ma meno bravo, è un cuoco; la mamma Tèa Leoni una nevroticona, la figlia è da supersize