Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler (Der Untergang)

 
pic_movie_535   NUM   535  
  DATA E CINEMA   2005.07.12 KAPPADUE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Oliver Hirschbiegel  
  ATTORI   Bruno Ganz, Alexandra Maria Lara, Corinna Harfouch, Ulrich Matthes, Juliane Köhler, Heino Ferch, Christian Berkel, Matthias Habich, Thomas Kretschmann, Michael Mendl, André Hennicke, Ulrich Noethen, Birgit Minichmayr, Rolf Kanies, Justus Von Dohnanyi, Dieter Mann, Christian Redl, Götz Otto, Thomas Limpinsel, Thomas Thieme, Alexander Held, Donevan Gunia, Bettina Redlich, Heinrich Schmieder, Dietrich Hollinderbäumer, Thorsten Krohn, Jürgen Tonkel, Christian Hoening, Aleksandr Slastin, Julia Bauer, Gregory Borlein, Laura Borlein, Amelie Menges, Aleksandrs Petukhovs, Anna Thalbach, Ulrike Krumbiegel, Fabian Busch, Mathias Gnadinger, Devid Striesow, Aline Sokar, Charlotte Stoiber, Karl Kranzkowski, Silke Popp  
  PRODUTTORE   Constantin Film, WDR, NDR  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Stephan Zacharias  
  PAESE   Australia, Germania, Italia  
  CATEGORIA   Drammatico, Guerra  
  ANNO   2004  
  DURATA   150 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/la-caduta-gli-ultimi-giorni-di-hitler/61/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Il 20 aprile 1945 un bombardamento colpisce le zone che sovrastano il Führerbunker, svegliando la segretaria di Hitler, Traudl Junge (Alexandra Maria Lara), la collega Gherda Christian e la cuoca Constanze Manziarly.

L'Armata Rossa marcia inesorabilmente su Berlino, ma Hitler (Bruno Ganz) si rifiuta di lasciare il suo nascondiglio. Mentre Heinrich Himmler (Ulrich Noethen) tenta di negoziare la resa all'insaputa del Führer, un gruppo della Gioventù hitleriana si prepara a combattere gli Alleati. I sostenitori di Hitler continuano ad ignorare il pericolo e il dittatore, risoluto a non pensare all'imminente fine del suo impero, si comporta nel modo più naturale possibile, organizzando una festa per gli abitanti del bunker con l'ausilio di Eva Braun (Juliane Köhler). Il 22 aprile Hitler ordina un attacco per respingere l'avanzata delle truppe sovietiche ma la notizia che il generale Felix Steiner non ha uomini a sufficienza per fronteggiare il nemico, gli provoca un'accesa crisi di rabbia.

Mentre il Führer perde gradualmente il contatto con la realtà, ordinando inattuabili strategie militari ai suoi sottoposti, il ministro della propaganda Joseph Goebbels (Ulrich Matthes) si rifiuta di far evacuare i cittadini di Berlino. Quando sopraggiunge la fine, Hitler scopre che la maggior parte dei suoi uomini più fidati lo ha tradito, innescando l'atto finale della sua psicosi.

Il 30 aprile, il dottor Werner Haase spiega all'uomo come uccidersi con il cianuro, mentre tutti coloro che hanno creduto nella visione del dittatore devono scegliere se seguire il suo destino o appellarsi alla clemenza delle truppe Alleate.

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L'orribile parabola del nazismo, durata dodici anni, racchiusa negli ultimi dodici giorni di Hitler, vissuti nel fondo di un bunker. La storia è narrata dalla sua giovane segretaria, Traudl Junge, che visse quei giorni col Fuhrer e i suoi fedelissimi. L'esercito russo sta ormai circondando Berlino, la capitale è un cumulo di macerie e la sconfitta della Germania è inevitabile. All'interno del bunker, durante i festeggiamenti per il 56° compleanno del Fürhrer, in molti, fra cui il Ministro degli Interni Himmler, pregano Hitler senza successo affinché lasci Berlino per un luogo più sicuro. Nel frattempo, in superficie, alcuni ragazzini della Gioventù Hitleriana combattono ancora: uno di loro, il tredicenne Peter, è orgoglioso di aver distrutto due carri armati russi. Suo padre lo implora di tornare a casa ma il ragazzino tenacemente rifiuta. Quando i russi giungono nel centro di Berlino nessuno può più negare la sconfitta, neppure il giovanissimo Peter che, tornando a casa, troverà i suoi genitori assassinati da uno squadrone della morte.Goebbels e i generali, anche se non c'è alcuna speranza di vittoria, non accettano di arrendersi ai russi. La moglie di Goebbels, Magda, non volendo vivere in un mondo senza il nazismo decide di avvelenare i suoi figli. Subito dopo si toglierà la vita insieme al marito. Traudl Junge capisce che ormai l'unica possibilità di sopravvivenza è l'uscita dal bunker per dirigersi verso l'Armata Rossa. Tuttavia esita a compiere il suo proposito finché un bambino, l'ormai orfano Peter, non la prenderà per mano. E così, come una madre col proprio figlio, passerà indenne le linee dell'esercito russo. (http://www.35mm.it/film/scheda/frameset/scheda.jsp?idFilm=26754)
 

COMMENTO   Giunge anche nelle nostre sale, dopo l'inevitabile coda di polemiche, il discusso film tedesco che ricostruisce gli ultimi giorni di Adolf Hitler. La pellicola, tratta dal libro "Der Untergang" dello storico Joachim Fest e dalle memorie di Traudl Junge, segretaria del dittatore nazista, si avvale della sceneggiatura dello scrittore e produttore Bernd Eichinger, già fautore di molti successi internazionali tra cui "Il nome della rosa" e "Cristiana F." Ma se, trent'anni or sono, Eichinger diede il suo contributo alla "rinascita" del cinema d'autore tedesco producendo alcune interessanti opere di Edgar Reitz e di Wim Wenders ("Falso Movimento"), nel caso di questa pellicola il suo intento principale sembra quello di realizzare grandi incassi a livello internazionale, magari sfruttando le polemiche come forma di marketing a costo zero, senza badare troppo all'e(ste)tica del cinema e al suo contenuto. Difatti, per trattare un argomento così delicato come quello della morte di Hitler e dell'epilogo del nazismo, sarebbe stato auspicabile l'ingaggio di un grande regista come Werner Herzog, che ha più volte dimostrato la sua perizia nel fondere la materia della finzione cinematografica con quella documentaria. Purtroppo per noi la scelta è caduta sul più modesto Olivier Hirschbiegel, il quale, essendosi fatto le ossa dirigendo i telefilm "cinofili" del "Commissario Rex", oltre a confezionare un film dallo stile piattamente televisivo, non ci risparmia neppure un Adolf Hitler "formato famiglia" intento a coccolare il suo cane. Inspiegabile poi la scelta di non mostrare il suicidio del dittatore in un film in cui le scene "forti" non ci vengo certo risparmiate. Dispiace che in questa impresa sia stato coinvolto anche un bravo attore come Bruno Ganz, già icona del "nuovo cinema tedesco", che riesce comunque ad elevarsi sulla modestia del resto del cast. Alessandro Busnengo (http://www.35mm.it/film/scheda/frameset/scheda.jsp?idFilm=26754)