Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Figli - Hijos (Hijos)

 
pic_movie_405   NUM   405  
  DATA E CINEMA   2002.03.25 KAPPADUE (CINEF 39-21)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Marco Bechis  
  ATTORI   Carlos Echevarria, Julia Sarano, Stefania Sandrelli, Enrique Pyneyro, Evita Ciri, Antonella Costa, Delia Caseau, Marcelo Chaparro, Adrian Fondari, Pablo Razuk, Romina Paula, Santiago Traverso, Monserrat Alcoverro, Blanca Martínez  
  PRODUTTORE   VITTORIO CECCHI GORI E AMEDEO PAGANI PER CECCHI GORI GROUP TIGER CINEMATOGRAFICA  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Jacques Lederlin, Daniel Buira  
  PAESE   Italia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2001  
  DURATA   100 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/figli-hijos/41295/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   In un piccolo paese dell'Argentina una donna sta partorendo mentre fuori la porta, due uomini aspettano per prendere il bimbo. Nascono però due gemelli, un maschio ed una femmina. Mentre i due uomini prendono il bambino, l'ostetrica riesce a nascondere la piccola (Rosa) in una borsa. Venti anni dopo, a Buenos Aires, Rosa riesce finalmente a ritrovare il fratello. Lo contatta per posta elettronica a Milano e decide di partire per incontrarlo. In Italia, intanto, Javier, ha ricevuto le e-mail di Rosa piene di racconti sul loro passato e sulla loro storia. Javier non vuol credere a nulla di tutto ciò, ma il dubbio comincia pian piano a farsi strada. Così, dopo aver incontrato Rosa, decide di seguirla a Barcellona, dove c'è un centro di analisi del DNA, per capire il perché di questa strana storia.
 

COMMENTO   "Interessante sul piano tematico, indubbiamente coraggioso, 'Figli - Hijos' soffre di carenze sul piano della struttura narrativa e l'espediente avventuroso immaginato da Bechis (Rosa e Javier non sono fratelli, lui è sì figlio di un 'desaparecido', c'è stato uno scambio di bambini in ospedale) non la migliora di sicuro". (Francesco Bolzoni, 'Avvenire', 2 settembre 2001) "Il dramma dietro 'Figli' di Marco Bechis è talmente immenso da scoraggiare la critica. Eppure stavolta il regista dell'ammirevole 'Garage Olimpo' non convince (...) Per non scottarsi Bechis raffredda vicenda e personaggi fino a farne gli elementi di un teorema gelido e astratto. Chi era quel ragazzo cresciuto lontano dalla sua terra, come ha vissuto quegli anni, in che tipo di famiglia? Non basta dargli una passione simbolica e moltiplicare silenzi e tempi morti durante la sua fuga con la presunta sorella per portarci dentro a un'interiorità che il film, semplicemente, non costruisce. Così, ferma restando la sacrosanta denuncia, la Storia di un paese non diventa storia vissuta di individui e 'Figli' resta in una sorta di limbo: elegante ma, paradossalmente, esangue". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 2 settembre 2001)"La storia è raccontata con sensibile profondità, valutando anche i sentimenti dei falsi genitori, una donna instabile e un criminale, che hanno commesso un'infamia però amano il falso figlio; e valutando il sentimento complesso dei ragazzi tra il dovere di ricordare e di conoscersi, il rifiuto della memoria, l'accettazione o la ripulsa della realtà". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 1 febbraio 2002) "Volendo escludere la psicologia, il film è gelido e potente, ma la prima parte degli incontri tra i due ragazzi manca di coerente reattività. Con i genitori adottivi, si sente il bisogno di un confronto più profondo ed emotivo. Resta invece uno sviluppo centrato che vale il biglietto". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 1 febbraio 2002) "A parte una leggera perplessità sulla scelta della trasferta barcellonese, 'Figli' è un film quasi perfetto: misurato e intenso a un tempo, capace di produrre emozione senza estorcerla, realistico ma ricco di risonanze simboliche. Una questione di stile. Pur raccontando la forte vicenda con partecipazione, Bechis sceglie contemporaneamente il ruolo di un osservatore esterno. (...) Accurata anche la colonna sonora, che alterna lunghe pause di silenzio con un crescendo di percussioni culminanti nella (e motivate dalla) sequenza finale. Stefania Sandrelli è convincente nella parte di una madre italiana in ambasce. Molto bravi i giovani protagonisti: Carlos Echevarria, già visto come un aguzzino in 'Garage Olimpo', e Julia Serano". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 2 febbraio 2002)