Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Luce Dei Miei Occhi (Luce Dei Miei Occhi)

 
pic_movie_384   NUM   384  
  DATA E CINEMA   2001.10.16 DIAMANTE (CINEF 39-02)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Giuseppe Piccioni  
  ATTORI   Sandra Ceccarelli, Luigi Lo Cascio, Silvio Orlando, Barbara Valente, Toni Bertorelli, Paolo Pierobon, Mauro Marino, Isabella Martelli, Ivano De Matteo, Eleonora Mazzoni, Silvano Piccardi, Raffaele Barillaro, Anna Gherardi, Lucio Vinciarelli, Mirza Zeljo, Riccardo Zinna, Maya Sansa, Nadia Carlomagno  
  PRODUTTORE   Albachiara, Rai Cinema, partecipazione di Tele+ i associazione con Medusa Video  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Ludovico Einaudi  
  PAESE   Italia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2001  
  DURATA   112 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/luce-dei-miei-occhi/41393/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Luce dei miei occhi, film diretto da Giuseppe Piccioni, racconta la storia di Antonio (Luigi Lo Cascio), autista romano appassionato di sci-fi. Il libro che sta leggendo racconta di un alieno giunto sulla Terra e che, un po' come lo stesso Antonio, non riesce a orientarsi. Il ragazzo è innamorato di Maria (Sandra Ceccarelli), proprietaria di un negozio di surgelati con un carattere instabile. La donna ha una figlia di dieci anni, ma rischia di perderla a causa dei debiti e dell'affidamento richiesto dai nonni. Antonio è così follemente innamorato di lei da essere disposto a tutto pur di aiutarla, arrivando addirittura a sostituirla in negozio durante un turno per permetterle di andare a un appuntamento con il suo amante.
Non stupisce quindi che Antonio, venuto a conoscenza che Maria ha contratto un grosso debito con un certo Saverio (Silvio Orlando), decida di iniziare a lavorare per l'uomo, ottenendo in cambio l'annullamento del debito stesso. Le attività illegali di cui si occupa Saverio, tra cui il traffico di immigrati, permetteranno l'autista a uscire dal suo piccolo mondo mentale per affrontare una cruda realtà, che lo porterà a cambiare le carte in tavola.
 

COMMENTO   "Spesso i critici, a rischio di apparire sussiegosi, si lamentano per la sciattezza con cui un film è stato prodotto. E allora perché un film come quello di Piccioni, tutto fuorché sciatto, ci fa arrabbiare? E' ben diretto, ben fotografato, interpretato con dedizione e bravura: eppure non convince. (...) I 'caratteri' dei protagonisti stavolta, sono scritti in modo troppo programmatico, così com'è tutta di testa l'esibita mestizia del film, piccola epopea di vinti decisa a risultare struggente costi quel che costi". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 5 settembre 2001)"Melodramma insistito sì, ma anche insolita ed originale storia di anime marginali votate allo scontro delle rispettive solitudini. Come ha nobilmente chiesto il suo regista Giuseppe Piccioni, potete non amarle, ma tentate di capirle". (Alessio Guzzano, 'City', 18 settembre 2002)"Come in 'Fuori dal mondo', Piccioni definisce ogni figura per piccoli tocchi progressivi, aggirandosi in una Roma che non sembra Roma e inseguendo sui bei volti dei due protagonisti emozioni contraddittorie. Ma quello sguardo caldo e profondo che scavava nei sogni di tutti i personaggi, anche minori, come un Frank Capra italiano e malinconico, qui risulta astratto, volontaristico". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 settembre 2001) "Passando di sfumatura in sfumatura Piccioni giunge a descrivere un fenomeno che, affrontato a colpi d'accetta, si banalizza: l'espandersi delle connivenze e delle prepotenze che accompagnano l'emigrazione clandestina e l'incapacità a capirla di coloro che, presi dalle cento e cento difficoltà quotidiane, non sanno bene dove appoggiare i piedi. Come fai a capire il 'diverso' se non sai chi sei tu? Alla definizione dei personaggi Piccioni giunge con una continua operazione di aggiunte e di sottrazioni psicologiche. Soluzione, questa, dovuta a una scelta narrativa più che a un difetto di regia e che rende affascinante e insieme sfuggente 'Luce dei miei occhi'". (Francesco Bolzoni, 'Avvenire', 5 settembre 2001) "Se questi confusi personaggi riusciranno a toccare il cuore del pubblico, lo si desumerà dagli incassi del weekend. Per ora 'Luce dei miei occhi', pur non privo di saltuarie illuminazioni, ci sembra un prodotto che dovrebbe tornare in moviola". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 5 settembre 2001) "'Luce dei miei occhi' prende l'infelicità media del vivere comune e ce le sbatte in faccia per 114 minuti. Esperienza dolorosa e deprimente, non priva di umorismo quando i due protagonisti, in fondo, si sfidano (...) E se ripartissimo dal donare senza contropartita, non solo senza interessi maggiorati?". (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 5 settembre 2001)"Regista aggraziato, Giuseppe Piccioni sbaglia il copione, eccede in metafore e naufraga con gli inerti protagonisti (Lo Cascio e Ceccarelli), per altro premiati entrambi. Dopo il dibattito e le coppe (Volpi), anche gli incassi stanno andando bene. Le opinioni, insomma, divergono. E allora, dov'è il vile assalto, cos'è questa strana voglia di consenso collettivo?". (Claudio Carabba, 'Sette', 20 settembre 2001)