Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Il Gusto Degli Altri (Le Goût Des Autres)

 
pic_movie_369   NUM   369  
  DATA E CINEMA   2001.03.09 PINDEMONTE (CINEF 38-20)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Agnes Jaoui  
  ATTORI   Jean-Pierre Bacri, Alain Chabat, Agnes Jaoui, Anne Alvaro, Brigitte Catillon, Gérard Lanvin, Ane Le Ny, Christiane Millet, Wladimir Yordanoff, Raphael Defour, Marie-Agnes Brigot, Robert Bacri, Desir Carre', Celine Arnaud, Reginald Huguenin, Jean Marc Talbot, Jean Francois Levistre, Didier Mahieu, Stanislas De La Tousche, Xavier de Guillebon, Bob Zaremba, Sam Karmann  
  PRODUTTORE   FRANCE 2 CINEMA, LE STUDIO CANAL+, LES FILMS A4  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Jean-Charles Jarrel  
  PAESE   Francia  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2000  
  DURATA   112 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/il-gusto-degli-altri/44257/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Castella é un affermato imprenditore annoiato dalla vita che conduce insieme alla moglie, un'arredatrice di interni. Per portare a buon fine l'affare di cui si sta occupando, si vede costretto ad assoldare una guardia del corpo e a prendere lezioni di inglese. Gli incontri con Clara, l'insegnante, si rivelano un tormento e lui decide di smettere. Una sera controvoglia si vede trascinato a teatro. Assiste ad un testo di Racine, si commuove fino alle lacrime, decide di entrare nel mondo dell'arte e di conoscere l'attrice: quando si accorge che si tratta proprio dell'insegnante, cambia atteggiamento e riprende le lezioni di inglese.
 

COMMENTO   " 'Il gusto degli altri' è davvero un film solido, intenso, adulto. Così come adulti sono i personaggi che si intrecciano, sfiorano, perdono e scambiano nel corso di un girotondo esistenziale trattato senza esaltazione, con toni calmi e lunghi piani-sequenza dove gli attori respirano, vivono, entrano in confidenza l'uno con l'altro". (Piera Detassis, 'Panorama', 18 gennaio 2001) "Il film è un elogio della curiosità, un invito a scambiarsi gli occhiali da vista con il vicino per poterlo guardare in modo diverso. Un film stimolante, astuto, molto affascinante, forse un po' troppo oliato. Se il film ha un limite, è forse quello di giocare troppo con il fuoco degli stereotipi". (Jean-Marie Lalanne, 'Libération') "Questo titolo intrigante quasi misterioso riassume bene dieci anni di riflessioni sulla società francese. Molto francese nella costruzione corale (a crisi multiple), 'Il gusto degli altri' è un film dove trionfa il gusto della sfumatura e dell'esaustività. Dei gusti non si deve discutere, dice il proverbio, ma di questo bel film si discuterà sicuramente molto". (Francois-Guillaume Lorrain, 'Le Point')"Poichè l'indagine sui sentimenti rimane il migliore effetto speciale del cinema, ' Il gusto degli altri' ha battuto ogni record d'incassi in Francia. Agnes Jaoui, dopo aver sceneggiato il rafffinato divertissement 'Parole Parole', dimostra talento vero di regista, e anche di attrice, in un duetto straordinario con Jean Pierre Bacri, l'imprenditore. E' raro uscire da un film con una sensazione di leggerezza, senza essere travolti da insensati colpi di scena o annoiati dal sentimentalismo. Battute memorabili e una satira sui nuovi ricchi più efficace dell'ultimo, celebrato, Woody Allen. (Curzio Maltese, D, 6 febbraio 2001)."In un cinema che ci ha abituato a personaggi unidimensionali, 'Il gusto degli altri' fa evolvere i suoi sotto gli occhi dello spettatore, che ne coglie le mutazioni attraverso uno sguardo, un'espressione malcelata, un gesto quasi impercettibile. Già coautrice di storie corali per 'Smoking/No smoking' e 'Parole, parole, parole', di Alain Resnais e per 'Aria di Famiglia' di Klapisch, la regista esordiente non solo sa tenere bene le fila di numerose azioni, ma coordina con sicurezza la recitazione di molti bravi attori. I mezzi con i quali assicura al suo film il gusto tutto particolare che lo contraddistingue sono di alta cucina, e tuttavia di estrema semplicità. Hanno il rigore formale di lunghi ed eleganti piani-sequenza, nei quali gli interpreti si muovono perfettamente a proprio agio". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 21 gennaio 2001) "Intorno alla coppia 'impossibile' industriale/attrice ruotano infatti molte altre relazioni difficili, d'amore e d'amicizia. Ma il bello è che ogni personaggio suona incredibilmente vero e insieme solido e coerente come il carattere di una favola di La Fontane. Tra le fonti di questo piccolo miracolo l'autrice, che si ritaglia il ruolo-pivot della barista generosa, cita il Balzac delle 'Illusioni perdute'. Impossibile però non pensare anche al capolavoro di Renoir 'La regola del gioco'. Tutti perfetti gli attori, ma Bacrì è così carico d'umanità che chiunque lo vorrebbe come padre, amico, marito, fratello. Curiosità: qui come in 'Chiedimi se sono felice', cioè nei due massimi successi dell'anno in Italia e in Francia, il teatro ha un ruolo essenziale. Solo un caso?" (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 19 gennaio 2001) "Candidato all'Oscar dalla Francia, secondo in testa al box office francese dopo 'Taxxi 2', venduto in 23 Paesi, pluripremiato, scritto, diretto e anche recitato dagli sceneggiatori di Alain Resnais e Jean-Pierre Bacrì, il film leggero e spiritoso, dice che le differenze di cultura e di classe continuano ad esistere, ma che l'amore può superarle". (Letta Tornabuoni, 'La Stampa', 19 gennaio 2001)