Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Sette Giorni nella Vita di un Uomo (Tydzien z zycia mezczyzny)

 
pic_movie_341   NUM   341  
  DATA E CINEMA   2000-05-03 (CINEF 37-24) FIUME  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Jerzy Stuhr  
  ATTORI   Jerzy Stuhr  
  PRODUTTORE   Studio Filmowe Zebra/Telewizja Polska S.A.  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Polonia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   1999  
  DURATA   89 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://filmup.leonardo.it/sc_7giorni.htm  
 
 
 

DESCRIZIONE   È la storia di una settimana della vita di un uomo: il protagonista è Adam Borowski, Pubblico Ministero alle prese con dei casi che si rifletteranno sulla sua vita.
 

COMMENTO   Il film è diviso nei sette giorni della settimana: ogni giorno è introdotto dalla stessa immagine, ovvero il protagonista che si aggrappa ai bordi della piscina dopo una nuotata ed esclama: "Ancora niente male". Il protagonista è Adam Borowski, che vive una settimana felice. Finalmente acquista una nuova casa, il suo libro viene pubblicato, sua moglie Anna (Gosia Dobrowolska) riceve un premio prestigioso e lui si prepara a una tournée in Inghilterra con il coro con cui canta da quand'era ragazzo. Il problema è il suo mestiere: Pubblico Ministero. E infatti durante la settimana dovrà affrontare casi difficili: un ragazzo che ha esportato illegalmente computer, una ragazza che ha abbandonato il figlio neonato, degli skinheads che hanno malmenato un arabo, un ragazzo che ha ucciso sua madre. Tutto ciò si riflette sulla sua vita. Nell'acquisto della casa non sempre si è leali con il fisco, una madre malata può porre dilemmi morali nella scelta tra l'affetto e il denaro, adottare un figlio può essere un nobile gesto ma può anche trasformarsi in un dramma coniugale, infine l'intolleranza può esplodere brutalmente nell'animo del protagonista. Di colpo la settimana di Adam diventa un incubo: tradisce la moglie, abbandona la madre, trascura il figlio appena adottato. Alla fine si rende conto che in quei sette giorni ha fatto bene soltanto una cosa: ha cantato magnificamente. Allora c'è ancora una speranza? Diretto dallo stesso protagonista Jerzy Stuhr che si ispira al maestro Kieslowski, è un film molto semplice che si basa sulla consapevolezza che l'uomo è un essere debole e si propone lo scopo di insegnare la tolleranza e non giudicare gli altri prima ancora di averne ascoltato le ragioni. Il film era in concorso alla 56.ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.