Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Le Ceneri di Angela (Angela's Ashes)

 
  NUM   340  
  DATA E CINEMA   2000-04-13 (CINEF 37-23) FIUME  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Alan Parker  
  ATTORI   Emily Watson, Robert Carlyle  
  PRODUTTORE   Scott Rudin, David Brown  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Irlanda/Usa  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   1999  
  DURATA   145 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   http://www.angelasashes.com  
 
 
 

DESCRIZIONE   Frank McCourt, è nato e cresciuto in America, ma il suo sangue è irlandese. La storia di una famiglia narrata da uno dei protagonisti, un viaggio attraverso l'Irlanda degli anni '30. La miseria e la povertà visti con lo spirito di un bimbo, senza ipocrisie o false verità.
 

COMMENTO   Una voce fuori campo ci porta attraverso la vita di un uomo, un irlandese cresciuto nella miseria e nella povertà di una cittadina puritana e ipocrita degli anni'30. Quest'uomo è Frank McCourt, che in un suo libro, diventato un best-seller, racconta di come sia stata la sua infanzia senza mezze parole: "Mia madre mi ha odiato per aver svelato il nostro passato: pensava che l'unico luogo per questo genere di cose fosse il confessionale. Desiderava ardentemente che venisse calata la tela su tutta questa povertà e squallore". E' questa voce a esprimere tutta la saggezza e la poesia racchiusa nel libro. Come nel libro, nel film si parla di situazioni tristi e difficili lasciando però spazio all'umorismo, in un delicato equilibrio che esprime una sensazione di veridicità e realismo. La narrazione inizia a Brooklyn, nel 1935, con la nascita della piccola Margaret Mary McCourt, che morirà sette settimane dopo aver visto la luce. Il padre Malachy (Robert Carlyle "Trainspotting", "Full Monty"), reagirà sparendo dalla circolazione per ubriacarsi. Percorrendo all'inverso il tragitto "della speranza" di molte famiglie emigrate in America, i McCourt torneranno al loro paese d'origine: l'Irlanda. Frank, il figlio maggiore, non riesce ancora a capire come mai i suoi genitori vogliano tornare in una terra dove non c'è lavoro e la gente muore di fame e per l'umidità. Anche per loro, contrariamente alle aspettative, la vita non sarà per niente facile. Nonostante un piccolo sussidio, infatti, non hanno i soldi per mangiare e per vestirsi. Inoltre i ragazzi devono scontrarsi con una popolazione fortemente cattolica, che rimane fredda e distaccata da questi "Yankee", con sangue per metà protestante. Malachy partirà per l'Inghilterra per trovare lavoro, ma dopo poco tempo non darà più notizie di sé. Ciò non farà che peggiorare le condizioni della famiglia, già abbastanza penose. In una sequenza di immagini tristi e sconcertanti, il giovane Frank passa, in questo film, attraverso tutte le fasi della sua vita, dall'ingenuità di essere bambino, al cinismo e alla saggezza dell'adolescente che orma ha "vissuto" gran parte della sua vita. Una storia al tempo stesso cruda e poetica che racconta di come la vita degli anni trenta potesse essere degradante e umiliante. Una storia che racconta di come la società, i "potenti" del tempo siano rimasti impassibili a tanta miseria, che non è solo quella dei McCourt, ma di tante altre famiglie come la loro.