Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Il male non esiste (Aku wa sonzai shinai)

 
pic_movie_1730   NUM   1730  
  DATA E CINEMA   2023.12.28 FIUME  
  RASSEGNA   CINEMA D'ESSAI  
 
     
  REGISTA   Ryûsuke Hamaguchi  
  ATTORI   Hitoshi Omika, Ryo Nishikawa, Ryuji Kosaka, Ayaka Shibutani  
  PRODUTTORE    
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Giappone  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2023  
  DURATA   106 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/il-male-non-esiste/63483/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Il Male non Esiste, film diretto da Ryusuke Hamaguchi, racconta di Takumi e di sua figlia Hana, che vivono nel villaggio di Mizubiki, vicino a Tokyo. Come le generazioni che li hanno preceduti, conducono una vita modesta secondo i cicli e l’ordine della natura. Un giorno, gli abitanti del villaggio vengono a conoscenza di un piano per costruire un glamping - un campeggio di lusso - a pochi passi dalle loro case e a pochi passi dalla dimora di Takumi. Il progetto offrirebbe ai residenti locali una comoda "fuga" nella natura, una prospettiva di un’altra quotidianità, di un nuovo benessere. Quando i rappresentanti dell’azienda costruttrice di Tokyo arrivano nel villaggio per tenere una riunione, diventa chiaro che il progetto avrà un impatto negativo sull’approvvigionamento idrico locale, causando disordini. L’equilibrio ecologico del villaggio e il modo di vivere civile dei suoi abitanti sono messi in pericolo con conseguenze che influenzano profondamente la vita di Takumi e della piccola Hana.

PANORAMICA SU IL MALE NON ESISTE
Dopo aver vinto il premio Oscar grazie a Drive My Car (2021), il regista giapponese Ryusuke Hamaguchi torna dietro la macchina da presa e realizza Il male non esiste, film che gli è valso diversi riconoscimenti, tra cui un Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia 2023. L’opera nasce grazie alla collaborazione del regista con la musicista Eiko Ishibashi, la compositrice della colonna sonora di Drive My Car. L’artista nipponica aveva chiesto ad Hamaguchi di realizzare un filmato per Gift, nome di una sua performance live: il progetto visivo - che inizialmente doveva durare circa trenta minuti - si sviluppò fino a diventare un vero e proprio film. Eiko Ishibashi e Ryusuke Hamaguchi hanno lavorato a quattro mani alla stesura del soggetto, mentre della sceneggiatura se n’è occupato il regista da solo. Hamaguchi si è occupato anche del montaggio, avvalendosi della collaborazione di Azusa Yamazaki.
 

COMMENTO   Un conflitto fra due mondi, quello immutabile della natura, popolato da pochi abitanti, presenti da tempo e rispettosi del luogo, con le sue regole. Dall'altro dei cittadini che vogliono portare la "modernità" sotto forma di un lussuoso camping, un glamping. Partendo da una suggestione da accompagnare con la musica, Hamaguchi sperimenta la messa in scena della faglia in cui due Giapponi si incontrano. Non sarà una passeggiata, lascerà spazio a qualche alleggerimento ironico, ma darà vita a un meccanismo a catena in cui gli uomini rischiano di essere solo spettatori, o vittime. Affascinante, lirico e criptico. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
________________________________

La natura e la sua purezza immutabile, contrapposte alla frenesia rigeneratrice urbana. È questa tensione costante a creare il filo rosso emotivo, alternativamente evidente e inquietante, del ritorno del giapponese Ryusuke Hamaguchi dopo lo straordinario successo di Drive my car. Evil Does Not Exist, un titolo che rimanda a concetti assoluti come quello di bene e male, è nato come un corto da accompagnare con un’orchestra dal vivo e diventato una storia a tutto tondo. Un film di quasi due ore in cui una musica serve a scandire, insieme a immagini della natura boscosa di una zona rurale poco lontano da Tokyo, i capitoli della storia.

Takumi e la figlia Hana vivono in un viaggio, Mizubiki, come generazioni della loro famiglia prima di loro. È una vita scandita dai rimi della natura, nonostante la megalopoli giapponese faccia sentire la sua presenza/assenza. Una vita semplice in cui la saggezza dell’esperienza ha perfezionato la conoscenza quasi albero per albero dell’ambiente attorno al loro chalet. Come da manuale, questo idillio minaccia di essere sconvolto dal progetto di un glamping - camping di lusso di moda in questi anni - dalle parti della casa di Takumi. L’occasione per gitanti provenienti dalla capitale per un’esperienza di immersione nella natura, sbrigativa e senza troppi sforzi. Il “solito” concetto di fuga nella natura, ma senza aver consultato la natura al riguardo. Almeno così la mette Hamaguchi, che costruisce con maestria un incontro fra due inviati della società che pianifica l’investimento e alcuni abitanti, fra cui ovviamente il “nostro” Takumi.

Un esercizio di pragmatismo con cui in qualche minuto viene banalizzato, e in qualche caso messo in ridicolo, tutto l’impianto “ideale” del nuovo insediamento. Tanto tirato via sembra lo studio fatto per poter vantare un impatto zero sulla zona, quanto attento è il controcampo dei locali che dimostrano come le risorse idriche verrebbero messe a rischio se il progetto venisse portato a termine. Emerge insomma la voragine che differenzia due stili di vita, ma anche due declinazione del Giappone stesso. Del resto il regista non è nuovo all’interazione fra città e ruralità, come dimostra la fuga del protagonista di Drive my car.

Evil Does Not Exist si sviluppa con uno stile piano, alterna una musica insistita e il contraltare del silenzio assoluto della natura, rotto solo da codificati rumori provocati dagli stessi gesti, dinamiche e abitanti da decenni, se non secoli. A volte lascia spazio a momenti di alleggerimento ironici, mentre un equilibrio fra i due mondi sembra possibile, grazie all’avvicinamento dei due forestieri, conquistati dalla “vita fra i boschi”. Ma ecco il caso, quel destino che ricorda ai distratti come il famoso battito di ali di una farfalla possa sconvolgere a distanza di migliaia di chilometri, figurati a così breve distanza. Orgogliosamente anti modernista, il film ci mette improvvisamente di fronte ai rischi collaterali della rottura di quel micro universo, come anche la vita, oltre allo sviluppo ecologico, possono venire sconvolti dall'innesco di un meccanismo a catena, anche senza volerlo. Al di là del bene o del male.

di Mauro Donzelli
critico e giornalista cinematografico
intervistatore seriale non pentito