Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Following (Following)

 
pic_movie_1690   NUM   1690  
  DATA E CINEMA   2023.08.22 FIUME  
  RASSEGNA   CINEMA D'ESSAI  
 
     
  REGISTA   Christopher Nolan  
  ATTORI   Jeremy Theobald, Alex Haw, Lucy Russell, John Nolan, Dick Bradsell, Gillian El-Kadi, Jennifer Angel, Nicolas Carlotti, Darren Ormandy  
  PRODUTTORE   Next Wave Films, Syncopy  
  SCENEGGIATORE   Christopher Nolan  
  COMPOSITORE   David Julyan  
  PAESE   Gran Bretagna  
  CATEGORIA   Thriller  
  ANNO   1998  
  DURATA   70 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/following/44775/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Following, film diretto da Christopher Nolan, è ambientato a Londra e racconta la storia di Bill (Jeremy Theobald), un giovane aspirante scrittore, che si è ritrovato disoccupato e decide di iniziare a seguire persone sconosciute nella speranza di trovare materiale per il suo romanzo. Bill li pedina, prova a entrare all'interno delle loro vite e perfino nelle loro case. Quando segue la persona sbagliata, però, Bill si ritrova nei guai. Un giorno, infatti, lo scrittore pedina un certo Cobb (Alex Haw), che si accorge di essere seguito e decide di incastrarlo per chiedergli spiegazioni. Cobb è in realtà un folle ladro che gioca con le proprietà altrui e decide di far accedere Bill nella sua vita segreta di scasso con frutto.
I due iniziano quindi a entrare negli appartamenti vuoti e cercano di capire chi li abita. Proprio grazie a questa nuova vita, Bill si imbatte in una donna bionda, che diventa per lui una sorta di ossessione. Inizia a frequentare la donna e ad ascoltare la sua storia, scoprendo che ha un passato oscuro: ha assistito a un crimine. Improvvisamente, però, lo scrittore si ritrova al cento di un intrigo, nel quale viene accusato di una serie di omicidi e tutti gli indizi portano a lui...

CURIOSITÀ SU FOLLOWING
Christopher Nolan ha avuto l'idea per il film perché dei ladri aveva fatto irruzione nella sua casa e si chiedeva cosa avessero pensato quelle persone mentre andavano in giro a guardare le sue cose.
L'orologio che Cobb ruba è lo stesso orologio di Memento (2000).
Il film è stato girato quasi interamente con una unica cinepresa a mano.
Il film ha avuto una larga distribuzione nei cinema italiani solo nel 2023, con Movies Inspired (il 17 agosto a Roma, Milano e Torino e il 23 agosto in tutta Italia)
 

COMMENTO   Un aspirante scrittore in crisi, un ladro d'appartamenti e una bionda fatale: il più classico dei triangoli noir viene fatto esplodere dal giovane e esordiente Christopher Nolan in una serie di frammenti e vettori che appassionano e anticipano il suo cinema a venire.
Non è solo fatto di traiettorie e geometrie e regole implacabili del genere, del cinema e della natura umana, Following è un film di volti, ma soprattutto un film di sguardi. Di punti di vista. Di osservazione.
Le assonanze con il primo Kubrick non mancano, ma oggi, un quarto di secolo dopo, colpiscono quelle meno esplicite con Il teorema del delirio di Aronofsky. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
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Un giovane (aspirante) scrittore, un topo d’appartamenti, una bionda fatale.
Tre vertici per il più classico dei triangoli noir, che però, nelle mani di Christopher Nolan, del Nolan 28enne e all’esordio, non poteva fare altro che esplodere in una miriade di vettori riorganizzati lungo una narrazione e una linea temporale piene di salti, sorprese, trappole e ribaltamenti.
Era il 1999, ma con Following Nolan sapeva già benissimo cosa voleva dal cinema. Dal suo cinema. E sapeva già benissimo cosa voleva chiedere (e dare) al suo spettatore.
Girato in estrema economia (6000 sterline), Following ha richiesto prove lunghissime e maniacali per girare solo l’essenziale e risparmiare su quello che per il regista era fondamentale: la pellicola 16mm. Oggi Nolan è arrivato il 70mm IMAX.
Ma non sono solo la pellicola, o la temporalità esplosa e riarrangiata, a fare di Following un film di Nolan a tutti gli effetti. Dentro ci sono già le sue ossessioni, i dialoghi, quell’inconfondibile gravità, la gestione tipica del sentimento, l’approccio teorico (anche al cinema, e alle immagini), l’idea di relatività, quella di illusione, di doppio, di paradosso.
C’è pure un personaggio che si chiama Cobb, come quello interpretato da DiCaprio in Inception, e c’è perfino il logo di Batman sulla porta di casa del protagonista: segno del destino, o della caparbietà di un autore.
Quel che manca - per fortuna, verrebbe da dire - è la durata fluviale: perché tutto, in Following, si esaurisce in 70 agili e tutto sommato appassionanti minuti.

Non è solo fatto di traiettorie e geometrie e regole implacabili del genere, del cinema e della natura umana, Following è un film di volti (il protagonista pare un incrocio tra Bowie, un giovane McGregor e McAvoy; la femme fatale è bionda e spietata, sì, ma dal viso in qualche modo proletario), ma soprattutto un film di sguardi. Di punti di vista. Di osservazione.
Tutto nasce perché lo scrittore, per noia e per passione, inizia a seguire sconosciuti per strada, imbattendosi nel ladro che diverrà suo maestro, e tramite lui nella donna misteriosa di cui si innamora. Tutto nasce dal tentativo di isolare e far emergere l'individualità dalla massa indistinta della folla: quanto Novecento, in tutto questo.

Sarebbe troppo facile, e forse perfino sbagliato, mettere in parallelo questo Following con gli esordi del regista cui Nolan viene fin troppo spesso paragonato: Stanley Kubrick, il Kubrick di Shining una cui immagine, ovviamente nicholsoniana, appare sul muro accanto alla scrivania del protagonista, assieme a una foto di Marilyn e una di Casablanca. Ma è anche indubbio che tra Following e Rapina a mano armata, e Il bacio dell'assassino, ci siano convergenze.
Guardandolo, però, questo primo film di Christopher Nolan, guardandolo dalla prospettiva privilegiata di chi è un quarto di secolo più avanti, a colpire di più sono alcune assonanze, non solo cromatiche, con un altro esordio di quegli stessi anni: Pi - Il teorema del delirio di Aronofsky.
Come se questi due registi così diversi, così lontani eppure così vicini, siano stati in grado di cogliere, all’alba del nuovo millennio, inquietudini, ansie, paranoie e frammentazioni che, dalla fine del Novecento, avrebbero confuso questi nostri anni Duemila e passa.

di Federico Gironi
Critico e giornalista cinematografico
Programmatore di festival