Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Scordato (Scordato)

 
pic_movie_1682   NUM   1682  
  DATA E CINEMA   2023.07.12 ARENA FIUME  
  RASSEGNA   S...VISTI STAGIONE  
 
     
  REGISTA   Rocco Papaleo  
  ATTORI   Rocco Papaleo, Giorgia, Simone Corbisiero, Angela Curri, Anna Ferraioli, Manola Rotunno, Eugenia Tamburri, Marco Trotta, Antonio Petrocelli, Giuseppe Ragone, Jerry Potenza, Elisa Gallo, Iacopo Velardi  
  PRODUTTORE   Indiana Production, Less Is More Produzioni in collaborazione con Vision Distribution  
  SCENEGGIATORE   Rocco Papaleo, Valter Lupo  
  COMPOSITORE   Michele Braga  
  PAESE   Italia  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2023  
  DURATA   104 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/scordato/61460/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Scordato, film diretto da Rocco Papaleo, racconta la storia di Orlando (Rocco Papaleo), un uomo dal carattere mite che lavora come accordatore di pianoforti. Da diverso tempo lamenta forti dolori alla schiena e si vede costretto a recarsi da una fisioterapista, Olga (Giorgia). Dopo un attento esame la donna individua il problema dei suoi malanni: si tratta di una contrattura "emotiva". Per risolvere il problema, Orlando deve portare una sua foto da giovane a Olga, come punto di partenza per la terapia. Questa particolare richiesta porterà l'uomo a intraprendere un viaggio nel suo passato e rivivere la sua vita per scoprire in quale momento è diventato l'uomo che è oggi, solitario e pieno di contratture.

PANORAMICA SU SCORDATO
Rocco Papaleo, alla sua quarta regia cinematografica, porta sul grande schermo una commedia che parla molto di lui, anche se non lo fa in modo troppo diretto: "Questo è il mio film più autobiografico, anche se è quello che contiene meno elementi diretti rispetto agli altri che ho realizzato" - ha chiarito il regista. L'idea della storia del film Scordato nasce in piena pandemia quando, chiuso in casa, ha approfittato del tempo a disposizione per interrogarsi sulle sue esperienze e su quanto fatto fino a quel momento, ammettendo di sentirsi un "accordatore scordato":

"Abbiamo scritto la sceneggiatura con Valter Lupo durante il lockdown, che, come quasi tutti, ho attraversato praticando una spontanea o indotta analisi della vita vissuta fino ad allora, in un mondo che cambiando mi ha cambiato, almeno in parte. Con i miei abbondanti sessant'anni, con la consapevolezza che non tutto sia andato liscio, che qualcosa sia andato perduto, ho immaginato la storia di un uomo che non è accordato con il contesto, così come mi sentivo io nel momento della scrittura. E se in soccorso del protagonista arriva il suo ‘io’ giovane a metterlo in discussione, spero che questo film possa soccorrere me, e chiunque lo vedrà, che possa aiutare a rileggersi con tenerezza e comprensione, e soprattutto a recuperare una parte del sentimento giovanile e poetico che è andato smarrito in molti di noi” - ha aggiunto.

Nel film fa da sfondo un Meridione dalle grandi potenzialità, che però resta incompiuto, "come un capolavoro che non si compie". E, tuttavia, si torna a casa lo stesso, per comprendere meglio se stessi, per capire da dove si è partiti e valutare il percorso che ci ha portati dove siamo ora. Come compagna di viaggio sul set, Papaleo sceglie Giorgia, la cantautrice romana, al suo esordio cinematografico. I due avevano già collaborato nel 2022 in occasione del cortometraggio “Normale con Giorgia”, dal titolo del singolo musicale dell’artista appartenente all’album in studio Blu, che l’uomo ha diretto.

La cantante si è sentita subito a suo agio nel ruolo di attrice: “È stata un’esperienza bellissima, perché Rocco mi ha aiutata a tirar fuori il meglio di me. Mi ha allenato, abbiamo lavorato sul testo, sul mio personaggio, perché non volevano rovinare questa opera meravigliosa. È rigoroso, ma sa quando rompere la tensione” - ha raccontato. Papaleo è stato in grado di cogliere il talento attoriale della cantante, che qui non interpreta se stessa ma qualcun altro. A Giorgia è piaciuto così tanto recitare che non esclude di poter proseguire la carriera cinematografica. Insieme a loro Simone Corbisiero, nel ruolo di Orlando da giovane, che ha raccontato di aver fatto cinque provini prima di ottenere la parte e che il regista lo ha fatto penare. Però delle riprese conserva un ricordo speciale: “È stata una perenne ricerca, ero molto emozionato. Per la prima volta ho recitato in lucano, nella mia terra, nei luoghi in cui ho trascorso l’infanzia” - ha confessato.

«L’uomo che vorrei essere è quello che nella sequenza finale cammina con un braccio rotto, ma in equilibrio col suo passato, che riesce a sorridere e ha compreso la necessità di perdonare e l’inutilità del rancore». (Rocco Papaleo)
 

COMMENTO   Rispetto alle opere precedenti di Rocco Papaleo, Scordato ha un altro passo e un altro tono, anche se a fare da sfondo alla storia è sempre la Basilicata. Con onestà e un po’ di amarezza, l’attore parla di solitudine e di una crisi personale legata per il protagonista a una tragedia familiare che non è mai stata elaborata, mentre per lo stesso Papaleo causata dll’isolamento del lockdown. Per raccontarla, il regista inventa un alter ego del protagonista che è la sua parte giocosa e che rende poetico e felicemente strampalato un film nel quale Giorgia si ritaglia il ruolo di una fisioterapista, dimostrando di saper recitare. E’ sincero e a volte quasi spietato Scordato, che cerca di riempire un vuoto di senso che ha reso il presente quasi in bianco e nero, mentre il passato, con l’utopia Comunismo, continua ad essere colorato e vivace. (Carola Proto - Comingsoon.it)
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Fra i molti effetti collaterali dell'annus horribilis 2020 e dell'altrettanto horribilis 2021, entrambi attraversati dalla pandemia, ce n'è uno che riguarda una buona metà della popolazione mondiale. Uomini e donne delle più disparate età hanno introdotto nelle loro vite una nuova presenza fissa che a volte ha persino soppiantato quella dello psicoterapeuta: Il fisioterapista. Il fisioterapista (o chiropratico oppure osteopata) è diventato necessario come l'aria che respiriamo e più che mai depositario di confidenze, crisi di identità, angosce esistenziali. E se la sua funzione è cambiata, dipende dal fatto che ad affliggerci sono soprattutto contratture emotive.

Proprio di contratture emotive parla il nuovo film di Rocco Papaleo, che torna a girare nell'amata Basilicata a 13 anni di distanza da Basilicata coast to coast. Fra il folgorante esordio dell'attore e Scordato sembra trascorso un secolo, perché la zingarata picaresca di quattro musicisti scombinati ha lasciato il posto a un viaggio reso necessario da un mal di schiena psicosomatico, in altre parole da un'incapacità di muoversi senza provare dolore che è sinonimo e nello stesso tempo effetto di un blocco emotivo, di un loop di cui si resta prigionieri finché dal vecchio sé, consumato dal rancore, non esce fuori un nuovo io. E siccome non può esserci rinascita senza sofferenza, la paura di quest'ultima rende ancora più irraggiungibile la garigione. Capita così che Orlando, che nella vita accorda pianoforti e che da decenni non si reca nel paesino di Lauria che gli ha dato i natali, si ritrovi in totale disarmonia con la realtà. In più Orlando ha 60 anni, età difficile che al cinema viene sempre più spesso raccontata come fase dell’esistenza in cui i desideri non invecchiano ma il corpo sì.

E tuttavia Scordato è molto più di questo. È, fra le altre cose, il grido di aiuto di un artista che non si vergogna a dire: "sono stato male", un uomo che ha sofferto per le restrizioni del Covid e che, lontano "dal gioco balordo degli incontri", ha attraversato un vuoto di senso. È coraggioso Rocco Papaleo a mostrare la propria disillusione e a inventare un misterioso grillo parlante che fa da contrappunto ironico ai musi e agli sguardi persi di Orlando. È la parte giocosa del personaggio, il suo dialetto un tempo parlato con fierezza e le sue illusioni giovanili, prima fra tutte la politica, o meglio l'ideologia politica, nella fattispecie quella del Comunismo.

Si muove su un doppio binario Scordato. C'è il presente, con la sua fotografia quasi desaturata e una quotidianità noiosa, e c'è il passato, con i vestiti di colori vivaci, una Renault 4 rossa, i capelli lunghi e le risate. Ma la "rottura", ahinoi, avviene proprio nel tempo della gioia, quando si pensava di cambiare il mondo, magari attraverso la rivoluzione. E la rottura altro non è se non il terrorismo, tema spinoso, non c'è dubbio, che Rocco Papaleo affronta impavido, individuando, un attimo prima della degenerazione in violenza, un afflato poetico. Da bambino Orlando componeva poesie, e nel film c'è addirittura "un ponte della poesia”, dove si può restare bambini e giocare a combinare in mille modi possibili le parole, oppure cedere alla prosa aggressiva e faziosa degli slogan. Ovviamente il ponte significa, per il personaggio principale, tendere una mano al passato riconciliandosi con la sua parte più scanzonata. È anche un film duro Scordato, che nonostante le incursioni nella commedia, non esita a narrare e a mostrare apatia e depressione, mancanza di ideali e di ragioni per andare avanti.

Torniamo ai fisioterapisti. In Scordato, ad aiutare Orlando a stemperare tensioni e a dare sollievo a muscoli e articolazioni è Olga, una donna solare che è anche un'artista, e in questo senso è chiara la funzione salvifica e lenitiva della musica per Rocco Papaleo, che non a caso ha voluto Giorgia nel film. La cantante non sembra un'attrice esordiente, e nella sua recitazione c'è la soavità del canto e una naturalezza che è frutto di uno studio attento e di una voglia di sfidarsi. E però la rivelazione della quarta regia di Papaleo è Simone Corbisiero, che ha eccezionali tempi comici e che talvolta quasi ruba la scena al buon Rocco. È fresco, spontaneo e orgogliosamente meridionale il giovane attore, perché in fondo l'altro grande tema del film è il Sud del nostro paese, inteso come terra delle occasioni mancate, del potenziale poco sfruttato, di una bellezza ingabbiata, di un'ancestralità ignorata, di una natura calpestata, di un valore artistico diventato finalmente orgoglio regionale quando Matera ha conquistato il titolo di Capitale Europea della Cultura.

Non è un film perfetto Scordato, ma a Papaleo non interessa la perfezione. È un po’ sgangherata la vicenda del fragile Orlando, proprio come l'uomo dal braccio rotto che vediamo a un certo punto e che ha lottato strenuamente per riconquistare un equilibrio e una serenità. Proprio come lui, il regista è caduto, ma si è rialzato e ha avuto la buonissima idea di affidare la sua battaglia a un film.

Scordato è stato presentato in anteprima Mondiale al Bari International Film & Tv Festival

di Carola Proto
Giornalista specializzata in interviste
Appassionata di cinema italiano e commedie sentimentali