Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Essere e Avere (Être et Avoir)

 
pic_movie_1677   NUM   1677  
  DATA E CINEMA   2023.06.20 KAPPADUE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Nicolas Philibert  
  ATTORI   Georges Lopez  
  PRODUTTORE   Maïa Films, Arte France Cinéma, Les Films d'Ici, Centre National de Documentation Pédagogique, Canal+, Centre national du cinéma et de l'image animée, Gimages 4  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Philippe Hersant  
  PAESE   Francia  
  CATEGORIA   Documentario  
  ANNO   2002  
  DURATA   104 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/essere-e-avere/38438/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Essere e avere, film diretto da Nicolas Philibert, è un documentario che delinea il ritratto di una scuola con un'unica aula. In Francia, in alcune zone isolate, alle scuole elementari ci sono ancora esempi di "classi uniche", cioè di classi dove un solo maestro insegna contemporaneamente a bambini che frequentano dalla prima all'ultima classe del ciclo.

Questo film racconta la vita di una di queste classi nella regione dell'Auvergne, dove gli studenti hanno un'età compresa tra i 4 e gli 11 anni. Tra i paesaggi di montagna e i campi coltivati, i tredici alunni si riuniscono in un'aula colorata, dove imparano a leggere, scrivere dettati, cucinare e a essere d'aiuto per i loro genitori.
 

COMMENTO   Come 'Ricomincia da oggi' di Tavernier, il film mette in scena le giornate scolastiche di un gruppo di bambini e del loro maestro: niente di più semplice, intenso e commovente che vedere le emozioni e le ribellioni dei piccoli, la loro curiosità e i loro stupori ai primi incontri con il sapere. Più che un documentario un pezzo di vita, che illustra bene la radicale differenza tra avere ed essere.

(Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 19 maggio 2002)
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Amato da quasi 2 milioni di spettatori in Francia, 'Essere e avere' di Nicholas Philibert è assai più che un documentario. E' una sonda ilaro-tragica gettata nel passato di tutti noi. Una collezione di fantasmi interiori cui i piccoli Jojo, Olivier, Julien, Nathalie, danno corpo con le loro gesta minime e gloriose. Una bambina persa in mezzo al grano, una lite fra compagni, una discesa sul bob, un compito che neanche mamma e papà sanno risolvere - ed eccoci travolti, rapiti, atterriti. Come il maestro al suo ultimo giorno, dopo 35 anni di insegnamento. Un film Zen, dal respiro quieto, con cui bisogna saper entrare in sintonia. Ma che regala una commozione profonda e durevole.

(Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 7 febbraio 2002)
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Coerentemente alla scelta di documentare un lavoro e la scuola, il film tace sulle possibili contraddizioni esterne. Delle famiglie si dice ben poco, come della scoperta di un ambiente, del privato dell'insegnante, ostinatamente censurato. Solo la scuola, nient'altro che la scuola. Un'ottima scuola tradizionale. Però (...) però siamo in Italia, dove le istituzioni solo allo sbando, il 'ceto pedagogico' è perlopiù penoso. Una scuola come questa può far dunque invidia, così come la società che la produce. Il film di Philibert non è granché, ma rinvia a un sistema che ci pare assai più sano e saldo del nostro.

(Goffredo Fofi, 'Panorama', 20 febbraio 2003)