Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Delta (Delta)

 
pic_movie_1676   NUM   1676  
  DATA E CINEMA   2023.06.20 PINDEMONTE  
  RASSEGNA   S...VISTI STAGIONE  
 
     
  REGISTA   Michele Vannucci  
  ATTORI   Alessandro Borghi, Luigi Lo Cascio, Emilia Scarpati Fanetti, Greta Esposito, Marius Bizau, Denis Fasolo, Sergio Romano  
  PRODUTTORE   Groenlandia e Kino Produzioni con Rai Cinema con il sostegno della Regione Emilia-Romagna ed il supporto di Emilia-Romagna Film Commission  
  SCENEGGIATORE   Massimo Gaudioso, Fabio Natale, Anita Otto, Michele Vannucci  
  COMPOSITORE    
  PAESE   Italia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2022  
  DURATA   105 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/delta/59780/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Delta, il film diretto da Michele Vannucci, ambientato sul Delta del Po, luogo di litigi tra bracconieri e pescatori, racconta lo spietato duello tra Osso ed Elia. Osso (Luigi Lo Cascio) ha intenzione di proteggere il fiume dalla pesca indiscriminata praticata dalla famiglia Florian che è in fuga dal Danubio. Elia (Alessandro Borghi) che è insieme ai Florian, conosce molto bene quei luoghi perché c'è nato. Tra le fitte nubi del Delta, Osso ed Elia investiti dalla brama di vendetta saranno i protagonisti di un violento scontro che porterà alla luce la loro vera natura.
 

COMMENTO   Pescatori contro bracconieri, lungo le rive del fiume che sempre più remoto di avvicina al Delta. Sintesi molto facile, per questo inconsueto noir dalle acque sempre più torbide che ripropone un immaginario abbandonato da anni dal nostro cinema. Atmosfera plumbea, protagonisti con il peso di un passato doloroso che agiscono in maniera puramente istintuale. Un viaggio nella follia che perde ogni senso se non quello di riproporre un ciclo di violenza e vendetta, diventando un western sulla sopravvivenza. Nel fango e fra la nebbia. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
________________________________

Una barca malridotta che carica e scarica fra una riva e l’altra, prima di avviarsi silenziosa lungo un fiume che all’orizzonte ha il colore del cielo, grigio. In cui tutto ha il colore della nebbia. È l'immagine ricorrente di Delta, dove il Po si allarga verso il mare, in un eterno riproporsi di gesti apparentemente uguali ma sempre più stanchi da personaggi che portano il peso di giornate infinite. Il fiume è un immaginario una volta presente nel racconto e nel cinema italiano, prima di sparire in un silenzio di decenni. Michele Vannucci è stato sedotto da un viaggio lungo le sue rive, dalla città fino al mare, e ha avuto voglia di immergersi senza compromessi in quelle acque senza onde, se non quelle provocate da chi ci si avventura.

Nel disinteresse di chi è lontano anche pochi chilometri da quelle rive, si combatte da decenni uno scontro che ormai ha alternato fronti e nemici, in cui chi cerca di trarre vantaggio da quel luogo, principalmente pescatori, attraverso il proprio duro lavoro e inserendosi nella ciclicità eterna della natura, si scontra con chi si affida a mezzi più rapidi e invasivi. Chi ne ha viste tante si ostina a pensare che il nemico da combattere siano le fabbriche chimiche che sversano rifiuti mortali di notte, ma la minaccia 2.0 è costituita da bracconieri che vanno in caccia grossa con mezzi draconiani, una bella scarica di elettricità, per catturare l’unico "tesoro" rimasto, un predatore cresciuto in maniera sempre più smodata e inquietante: il pesce siluro.

Per noi è lo scontro fra gli idealisti, i guardiani della purezza delle rive e delle acque del fiume, capeggiati da Osso (Luigi Lo Cascio), e una famiglia di bracconieri slavi provenienti dal Danubio. Elia (Alessandro Borghi) è uno di loro, anche se è nato in quelle terre. Se n’è andato da tempo, tanto che nelle rare volte in cui bofonchia qualche parola l’accento che esce fuori è spurio. A regnare è la violenza, quella soffocata pronta a esplodere e quella che ha lasciato le sue tracce sui pescatori esausti che vorrebbero la guerra e sui nomadi che agiscono per la sopravvivenza. Il fronte è sempre il fiume, la direzione è talmente diversa da rendere inconciliabili le posizioni, mentre le istituzioni solo assenti.

Una frontiera abbandonata, terreno di scontro fra pulsioni oscure che emergono nelle viscere sempre più provate da generazioni di sfruttamento e disagio. Un senso di abbandono che Vannucci rappresenta con grande immedesimazione, costruendo un’atmosfera malsana ma affascinante, alternando visioni dall'alto di promettente bellezza, prontamente smentite dalle quotidiane battaglie fra una riva e l'altra.

Parte da una dinamica ben chiara, Delta, da uno scontro fra interessi e idealismo, sfumando sempre di più i fronti mano a mano che ci si avventura sul pelo dell'acqua, perdendo il senso stesso del contendere. Come in molte guerre troppo lunghe o troppo disperate. Ci si avventura perdendo l’orientamento, la razionalità si dirada mentre sale la nebbia, gli appostamenti si fanno notturni e lo scontro diventa una fuga da Cuore di tenebra, in cui la natura assiste alla follia umana che cede ai suoi istinti più primordiali. Osso contro Elia, vendetta e senso di colpa, in un duello che sfocia nel western pregno di umidità e fango, in cui ogni cosa perde senso se non l’istinto di sopravvivenza e sopraffazione.

di Mauro Donzelli
critico e giornalista cinematografico
intervistatore seriale non pentito