Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Spiderman: Across the Spiderverse (Spider-man: Across The Spider-verse)

 
pic_movie_1674   NUM   1674  
  DATA E CINEMA   2023.06.17 RIVOLI  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Joaquim Dos Santos, Kemp Powers, Justin K. Thompson  
  ATTORI   Shameik Moore, Hailee Steinfeld, Issa Rae, Oscar Isaac, Brian Tyree Henry, Jake Johnson, Luna Lauren Velez, Rachel Dratch  
  PRODUTTORE   Sony Pictures Animation, Marvel Entertainment, Arad Productions, Lord Miller, Pascal Pictures, Sony Pictures Entertainment  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Daniel Pemberton  
  PAESE   USA, Canada  
  CATEGORIA   Animazione, Azione, Avventura  
  ANNO   2023  
  DURATA   140 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/spider-man-across-the-spider-verse/61645/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   PANORAMICA SU SPIDER-MAN: ACROSS THE SPIDER-VERSE

Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson firmano la regia del secondo episodio della trilogia cominciata nel 2018 con Spider-Man - Un nuovo universo. Quando i tre registi hanno ricevuto l’incarico si sono detti “onorati di accettare la sfida di raccontare il prossimo capitolo della storia di Miles Morales. Non vediamo l’ora di sorprendere i fan con questa nuova, folle avventura che faremo affrontare a Miles e ai suoi amici, sia vecchi che nuovi” - hanno dichiarato. Questa volta il protagonista, doppiato sempre da Shameik Moore, lascia il suo mondo per affrontare un viaggio nel Multiverso: “Mi limito a dire che questa storia supera la prima. Se l’ultima volta il cielo era il limite, il cielo è ora il pavimento. Lo stiamo calpestando e siamo diretti verso Giove!” - ha rivelato l’attore.
Un sequel che, a detta dei due produttori e sceneggiatori Chris Miller e Phil Lord, risente di forti pressioni: “Vogliamo che il film offra una storia coinvolgente e un viaggio emotivo. Vogliamo che sia tutto ciò che la gente spera, ma anche qualcosa che non sapeva nemmeno di volere. Se ci limitassimo a una storia divertente e leggera come quella del primo capitolo, sarebbe un po’ deludente. È una grande sfida. L’obiettivo è farvi ridere, piangere e vivere un’esperienza mai provata prima” - hanno spiegato. Tra le dimensioni esplorate da Miles, cinque in tutto, ce ne sarà una che potrebbe regalare ai fan una grande sorpresa: “Il primo film aveva uno stile di animazione dominante per tutta la storia, questo sequel ne ha sei" - hanno aggiunto. Che sia quella in cui comparirà Tom Holland? Confermate le voci di Gwen (Hailee Steinfeld) e Peter B. Parker (Jake Johnson). Oscar Isaac doppia Spider-Man 2099, figura che appariva post-credits nella puntata precedente. L’attore ha accettato la parte, ponendo un’unica condizione: “Non mi fate noioso”. E, a quanto dichiarano gli sceneggiatori, il suo personaggio è a dir poco esilarante. New entry è Jason Schwartzman, nel ruolo del villain La Macchia (in grado di aprire i portali interdimensionali), e Issa Rae che interpreta Spider-Woman.

«Ogni mondo è un luogo solido ed efficace. In pratica abbiamo girato cinque film in uno.» (Joaquim Dos Santos)
«Il nostro impegno con il pubblico è quello di portare loro qualcosa che non hanno mai visto prima. Nel primo film portavamo i personaggi nella dimensione di Miles. Stavolta sarà Miles ad andare nelle altre dimensioni.» (Chris Miller)
 

COMMENTO   La Sony Pictures Animation, rotto il ghiaccio con la scommessa artistica del film precedente, sa di potersi scatenare... e lo fa: montaggio subliminale, luci e colori psichedelici, uno stile visivo per ogni emozione, versioni di Spider-Man come se piovessero, linee narrative parallele e non. Tutto procede per sfrontato accumulo, ultraspettacolare specialmente sul grande schermo, ma anche a rischio saturazione mentale (oltre che cromatica!), per una durata corposa e una storia che si concluderà solo col film successivo. Se siete tra quelli che di Spider-Man e multiversi non si stancano mai, avete trovato il vostro film, che rimane un gran bel vedere. (Domenico Misciagna - Comingsoon.it)
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Dopo gli eventi narrati in Spider-Man: Un nuovo universo, il giovane Miles Morales ormai si barcamena tra la sua vita quotidiana e la giustizia dispensata nei panni di Spidey. Due eventi concomitanti renderanno però ancora più precario quest'equilibrio: il ritorno a sorpresa di Spider-Gwen nella sua vita, e l'inizio delle attività del villain Macchia (Spot)... è davvero innocuo e imbranato come sembra?

L'importanza storica di Spider-Man: Un nuovo universo nel 2018 ha travalicato quella narrativa, che pure ha avuto un suo impatto nell'immaginario collettivo: sull'onda di Black Panther la storia di Miles Morales, lo Spider-Man nero, fece presa più sul pubblico americano, mentre nel resto del mondo si apprezzò il senso dell'umorismo tipico dei produttori e sceneggiatori Phil Lord & Chris Miller. Del lungometraggio targato Sony Pictures Animation fu però davvero dirompente la negazione della comfort zone fotorealistica della CGI media, tipica dei film animati americani a grande budget: retinatura per restituire il look di un fumetto, ombre e luci nette, simulazione della linea di contorno a mano libera, splitscreen spiazzanti, scattosità come nell'animazione 2D vecchio stile di una trentina d'anni fa. Un esperimento che fruttò alla squadra un meritatissimo Oscar. Spider-Man: Across the Spider-Verse deve raccogliere quest'eredità. Ci riesce?

Non pesa il trasferimento della regia dal trio Persichetti-Ramsey-Rothman al trio Dos Santos-Powers-Thompson, forse perché la vera linea autoriale la dettano in realtà sempre Lord & Miller. Dal punto di vista tecnico e visivo, questo sequel sa di poter osare come non mai, dopo che la scommessa col capitolo precedente è stata vinta, così preme ancora più il pedale della varietà visiva: illuminazione, tratto e dominanti di colore interpretano la "temperatura emotiva" di ogni scena senza curarsi del realismo. È uno stile volutamente invadente, diametralmente opposto alla strategia Disney del tradurre dal vero i loro disegni coi remake: tutt'altro, la Sony Pictures Animation si compiace del disegno, dello stile, dell'eccesso psichedelico, della saturazione cromatica e di un ritmo di montaggio al limite del subliminale. Se vi assicurerete di vedere il film in una sala con uno schermo molto grande, possiamo assicurarvi che sarà come essere nell'attrazione di un parco a tema, proprio il metaforico otto volante. Del quale peraltro i registi e gli sceneggiatori non hanno nemmeno sempre bisogno, perché anche le sequenze più romantiche e tranquille sono realizzate con affettuosa cura per il percorso psicologico dei personaggi e i giusti tempi.

Più scatenato e sperimentale del primo, Spider-Man Across the Spider-Verse gioca anche una carta metanarrativa potenzialmente centrata, quasi si confrontasse con la storia intera del marchio Spider-Man, con le attese del pubblico e dei nerd più incalliti: senza rivelare troppo, il concetto di canone diventa un cardine importante di quello che accade, senza sfondare la quarta parete ma di certo ammiccando a quello che da vent'anni a questa parte viviamo e riviviamo sullo schermo. Insomma, il bilancio di questo secondo atto sarebbe al 100% in attivo, se non fosse per un problema, via via più evidente a mano a mano che la visione prosegue.

Quando decidi che la cifra stilistica di un film così è uno spudorato sovraccarico, mettere le mani avanti ti salva fino a un certo punto: Spider-Man Across the Spider-Verse parte molto bene, ma nelle sue due ore e venti di durata procede per accumulo. Di personaggi, stili, inquadrature, colori, metaversi e contrometaversi, decine di versioni di Spider-Man e via discorrendo. Si gonfia sempre di più, con fiducioso sprezzo della misura, e nemmeno riesce a terminare il discorso, lasciandolo in sospeso in attesa di Spider-Man Beyond the Spider-Verse, in arrivo nel marzo 2024. Il vostro gradimento dipenderà molto dalla tenuta della vostra pentola a pressione mentale: la nostra ha cominciato a cedere verso la fine, e ci siamo scoperti a non stupirci davvero più di nulla. Non aiuta che il concetto di multiverso nell'ultimo periodo, tra serie tv e film (tra poco pure della concorrenza, vedasi The Flash!), sia diventato l'ultimo tormentone del genere cinecomic, un po' risaputo. Ad ogni modo, se "non vi basta mai", forse non condividerete la nostra stanchezza: e di fronte a un cartoon così bello da guardare, non vi daremo torto.

di Domenico Misciagna
Giornalista specializzato in audiovisivi
Autore di "La stirpe di Topolino"