Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 TĮR (TĮR)

 
pic_movie_1624   NUM   1624  
  DATA E CINEMA   2023.02.07 KAPPADUE (CINEF 58-12)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Todd Field  
  ATTORI   Cate Blanchett, Mark Strong, Julian Glover, Nina Hoss, Sydney Lemmon, Noémie Merlant, Allan Corduner, Vincent Riotta, Sam Douglas, Lucie Pohl, Lee R. Sellars  
  PRODUTTORE   EMJAG Productions, Focus Features, Living Films, Standard Film Company  
  SCENEGGIATORE   Todd Field  
  COMPOSITORE   Hildur Gušnadóttir  
  PAESE   USA  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2022  
  DURATA   158 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/tar/61719/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   TĮR, film diretto da Todd Field, ambientato nel mondo internazionale della musica classica, il film e` incentrato su Lydia Ta“r (Cate Blanchett), considerata una delle piu` grandi compositrici e direttrici d'orchestra viventi e prima donna in assoluto a dirigere un'importante orchestra tedesca. TA“R esplora la natura mutevole del potere, la sua durevolezza e l'impatto sul mondo moderno.

Incontriamo Lydia Tįr all'apice della sua carriera, impegnata sia nella presentazione di un libro, che in un'attesissima esibizione dal vivo della Quinta Sinfonia di Mahler. Nel corso delle settimane che seguono, la sua vita comincia a disfarsi di fronte alle problematiche attuali. Il risultato č uno scottante esame del potere, del suo impatto e della sua soliditą nella societą odierna.

PANORAMICA SU TĮR
Performance magistrale per Cate Blanchett, qui nelle vesti di Lydia Tįr, una brillante direttrice d’orchestra con il primato di essere la prima donna in un ruolo cosģ importante. L’attrice, che ha vinto la Coppa Volpi e ora č candidata agli Oscar per la parte, ha rivelato quanto sia stato impegnativo recitare in questo film e che sta seriamente pensando di ritirarsi dal cinema.
Un personaggio complesso da interpretare, che si districa tra il percorso di affermazione come donna e professionista e i giochi di potere nel mondo dell’arte. Proprio il tema degli abusi č stato al centro di un’accesa polemica da parte di Marin Alsop, famosa direttrice d’orchestra statunitense, che ha molto in comune con la protagonista. Anche lei č lesbica, č stata la beniamina del maestro Leonard Bernstein ed č sposata con una musicista. L’artista si č detta offesa perché portare sul grande schermo una storia come quella di Lydia per poi dipingerla come predatrice sessuale “č straziante e meschino, e dovrebbe disturbare tutte le femministe”. La risposta della Blanchett non si č fatta attendere, spiegando con poche parole che “Č una meditazione sul potere e il potere č senza genere. Si tratta di un personaggio completamente fittizio. Penso che il potere sia una forza corruttrice, indipendentemente dal sesso. Penso che riguardi tutti noi".
D’altronde la sceneggiatura, come ha dichiarato Todd Field a Venezia 79, č stata scritta per lei. L'uomo torna alla regia dopo 16 anni confermando il suo talento: Tįr, scritto in dodici settimane, conta gią 6 nomination all’Oscar, la Coppa Volpi e un Golden Globe.

Se Cate avesse rifiutato, il film non avrebbe mai visto la luce. Gli spettatori, cineamatori e non, non ne saranno sorpresi. Dopotutto, lei č una maestra assoluta. Abbiamo beneficiato tutti del suo talento. Il privilegio di collaborare con un’artista di questo calibro č qualcosa di impossibile da descrivere adeguatamente. Sotto ogni punto di vista, questo č il suo film (Todd Field).
 

COMMENTO   Il mondo chiuso e austero delle orchestre della musica classica pił nobile sono al centro dell'analisi sulla parabola di una direttrice d'orchestra all'apice della sua fama. Una costruzione soffocante di un sistema di potere in crisi, mentre il mondo intorno cambia. Manipolazione, molestie da posizione di potere, tutto costruito intorno a una straordinaria Cate Blanchett. Peccato per una parte conclusiva poco convincente. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
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Č abituata sempre a salire sul podio, Lydia Tįr. Nella prima scena nell’inedito ruolo di solista, intervistata davanti a un pubblico di appassionati. Nel resto del film la vediamo dirigere la sua orchestra berlinese, dando le spalle alle poltrone vuote di un teatro, in attesa di essere riempito da quegli stessi appassionati. Č un raro esempio di direttrice d’orchestra donna, americana, dal curriculum che occupa alcuni minuti di presentazione. Č sempre in controllo, rigorosa erede di una tradizione che da quelle parti ha visto con la bacchetta in mano dei mostri sacri della professione come Herbert von Karajan. La sua carriera č all’apice, sta per presentare un libro sulla sua visione della musica che gią sta attirando molta attenzione, ma soprattutto preparando un’esibizione della Quinta Sinfonia di Mahler.

Un mondo antico, costruito su una ritualitą residua del secolo scorso, con sul podio un padre padrone, un maestro, senza declinazione al femminile, anche se č una donna a proseguire la tradizione. Come dice la stessa Tįr, un’orchestranon č una democrazia, e diremmo neanche un’oligarchia, ma una tirannia, gestita con il pugno di ferro e totale autonomia, in cui la modernitą perņ negli ultimi anni sta facendo intravedere, almeno nell’esercizio della giustizia e delle nomine dei solisti, una divisione dei poteri. Todd Field scrive nelle note di regia che “questa sceneggiatura č stata scritta per un'artista: Cate Blanchett. Se avesse rifiutato, il film non avrebbe mai visto la luce”. Ne siamo ben convinti, visto che questo ritratto di un mondo ovattato, luccicante all’esterno e spietato all’interno, č una sorta di statua vivente scolpita intorno al carisma, all’eleganza e alla classe di una delle poche dive del cinema contemporaneo.

Tįr č il ritratto di un mondo che si sgretola, in cui un centro di potere perde i suoi privilegi, sottoposto alla forza propulsiva di una modernitą pił attenta agli sconfinamenti non pił accettati fra potere e abuso. Un esame preciso, dal linguaggio cromatico e la composizione di luoghi e temperature emotive implacabili, che mette in risalto la natura matematica della musica, pił che quella melodica. La protagonista č un personaggio granitico e come tale incapace di gestire delle incurvature, priva della minima flessibilitą che fa superare degli scossoni senza il rischio di crollare senza preavviso. Un mondo dell’orchestra che non č dissimile a quello del cinema, con in cima alla piramide il regista, o una stessa societą odierna, sempre pił binaria e manicheista, disabituata all’arte del compromesso.

La manipolazione strisciante inizia a emergere come elemento chiave nella gestione da parte della protagonista del suo universo di collaboratrici, da cui proviene anche la compagna, con cui hanno adottata un dolce bambina. Proprio (solo) lei emergono i rari momenti in cui la maschera impettita della persona di potere svela un barlume di umanitą, lontana dal podio da cui vive la vita come una costante ossessione: per il potere in sé oltre che per la musica. Un’ossessione che la tormenta anche di notte, sotto forma di rumor notturnii inattesi, forma di colonna sonora che non le permette mai di rilassarsi, abbassare le difese, se non quando evade per correre lungo il fiume.

Una storia sul potere malato che viene spinto verso i margini, con l'emergere di una nuova generazione che non sembra subire il fascino del potere, ma quello della proiezione della (propria) realtą attraverso i social. Se Cate Blanchett č semplicemente straordinaria, il film segna il passo nella parte finale, smarrisce la tensione spiazzante che seduce fino a quel momento, quando racconta il crollo del sistema di potere della sua protagonista.

di Mauro Donzelli
critico e giornalista cinematografico
intervistatore seriale non pentito