Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Close (Close)

 
pic_movie_1617   NUM   1617  
  DATA E CINEMA   2023.01.27 DIAMANTE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Lukas Dhont  
  ATTORI   Eden Dambrine, Gustav De Waele, Émilie Dequenne, Léa Drucker, Léon Bataille, Kevin Janssens, Igor van Dessel, Marc Weiss  
  PRODUTTORE   Diaphana Films, Menuet Producties, Topkapi Films, Versus Productions  
  SCENEGGIATORE   Lukas Dhont, Angelo Tijssens  
  COMPOSITORE   Valentin Hadjadj  
  PAESE   Belgio, Olanda, Francia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2022  
  DURATA   105 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/close/61906/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Close, film diretto da Lukas Dhont, racconta la storia di un'amicizia, quella nata anni prima tra i tredicenni Léo e Rémi (Eden Dambrine e Gustav De Waele). I due sono molto legati e abituati a dimostrarsi affetto in pubblico genuinamente, senza preoccuparsi di cosa possa pensare chi li vede da fuori.
Un giorno, mentre sono scuola, una loro coetanea davanti l'intera classe chiede loro se sono una coppia, insospettita dalla vicinanza dei due. Nonostante Léo specifichi che il loro rapporto è solamente di amicizia e quasi fraterno, il loro forte e duraturo legame viene improvvisamente e bruscamente interrotto. Léo inizia a evitare il suo amico, timoroso che la loro amicizia possa essere fraintesa. Dal canto suo, Rémi si sente ferito e non riesce a capire il vero motivo del perché il suo migliore amica abbia cambiato atteggiamento nei suoi confronti.
Quello che Léo non si aspetta, però, è che la sua vita verrà colpita da una tragedia totalmente inaspettata, che lo porterà ad affrontare le conseguenze della sua scelta...
 

COMMENTO   Con un occhio ai (soliti) 400 colpi di Truffaut e una sensibilità ammirevole, il regista belga ci racconta la storia di una cesura fra un prima e un dopo nella vita di queste famiglie, raccontando con infinita delicatezza le tappe del distacco, con metafore magari non troppo originali ma sempre in equilibrio e con grande commozione. Personaggi sempre credibili, poche parole e una sintesi visiva convincente. Impressionanti sono le interpretazioni dei due esordienti, soprattutto di Eden Dambrine (Léo), ma anche dei genitori, su tutti le due madri, Émilie Dequenne e Lea Drucker. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
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Il mondo degli adolescenti, giovanissimi e in formazione, continua a essere il territorio di elezione del talento altrettanto giovane del regista belga Lukas Dhont. Trentenne fiammingo di Gand, ha vinto la Caméra d’Or a Cannes con la sua opera prima, Girl, racconto di una quindicenne in transizione e nata uomo alle prese con il durissimo allenamento marziale per diventare una ballerina étoile. Un ritratto sorprendente che usciva dai canoni tradizionali del racconto dei teenager che ora è seguito da una storia più tradizionale, Close, capace di confermare la sua rara abilità nel raccontare i ragazzi.

Léo e Rémi hanno 13 anni e sono amici da sempre. Sempre insieme, nella casa di uno dei due, a cena con i genitori, quelli naturali o quelli ormai acquisiti, dormono da uno o dall’altro. Vivono nella provincia belga, passano le giornate nella natura e giocando sui prati, inseguendosi, sporcandosi le ginocchia, lontani dagli schermi così diffusi nella società contemporanea. Hanno grande spontaneità, fanno la lotta, si abbracciano; con naturalezza. Fino a che un giorno un avvenimento inatteso li separa, portando Léo, per capirne le cause, ad avvicinarsi alla madre di Rémi, Sophie, interpretata dalla sempre eccellente Émilie Dequenne, gloria nazionale belga, premio per la migliore attrice a Cannes con il suo primo ruolo, Rosetta dei fratelli Dardenne.

In un fluido racconto per immagini pieno di tenerezza, piano e quotidiano come riescono a essere i lungi pomeriggi fra amici che hanno la confidenza reciproca di due fratelli, senza averne i naturali battibecchi, Close prosegue con un piacevole bilinguismo, dal fiammingo al francese, mettendo poi i due amici simbiotici di fronte all’arrivo in una nuova classe a scuola, insieme. Il loro rapporto esclusivo inizia a essere messo sotto osservazione da occhi esterni rispetto ai loro e a quelli delle rispettive famiglie. Iniziano a diversificare i comportamenti fra la vita a casa e quella a scuola. Iniziano a diversificarsi con il gruppo, con gli altri, e il meccanismo perfetto, liscio e senza imperfezioni della loro simbiosi inizia a scricchiolare. Una normale tappa del percorso di consapevolezza di sé e degli altri, tensioni al centro della formazione di giovani adolescenti vicini da sempre, come suggerisce il titolo, Close.

Léo si avvicina all’hockey su ghiaccio, sport di contatto che gli permette di confrontarsi con il dolore e misurare il proprio corpo con quello dei suoi coetanei, mentre il senso di libertà assoluta della vita nella natura di Léo e Rémi comincia a fare i conti con un anno scolastico pieno di novità che mettono alla prova il loro legame. Fra dolore fisico ed esistenziale, Lukas Dhont costruisce con infinita tenerezza un rapporto che non di dimentica facilmente fra due ragazzi pronti a fiorire come i fiori che coltiva la famiglia di Léo, ma anche alle prese con le paure tipiche della loro età. Con la stagione estiva, e poi quella scolastica, che scandiscono un calendario che impone scelte e trasformazioni.

Con un occhio ai (soliti) 400 colpi di Truffaut e una sensibilità ammirevole, il regista belga ci racconta la storia di una cesura fra un prima e un dopo nella vita di queste famiglie, raccontando con infinita delicatezza le tappe del distacco, con metafore magari non troppo originali ma sempre in equilibrio e con grande commozione. Personaggi sempre credibili, poche parole e una sintesi visiva convincente. Impressionanti sono le interpretazioni dei due esordienti, soprattutto di Eden Dambrine (Léo), ma anche dei genitori, su tutti le due madri, Émilie Dequenne e Lea Drucker.

di Mauro Donzelli
critico e giornalista cinematografico
intervistatore seriale non pentito