Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Io vivo altrove! (Io vivo altrove!)

 
pic_movie_1613   NUM   1613  
  DATA E CINEMA   2023.01.21 PINDEMONTE (CINEF 58-15)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Giuseppe Battiston  
  ATTORI   Giuseppe Battiston, Rolando Ravello, Teco Celio, Diane Fleri, Ariella Reggio, Alfonso Santagata, Maurizio Fanin, Giovanni Franzoni, Roberto Abbiati, Pierluigi Cantini, Ida Marinelli, Evelina Meghnagi, Claudia Della Seta, Roberto Citran  
  PRODUTTORE   Rosamont con Rai Cinema e Staragara, in collaborazione con Minimum Fax Media e Tucker Film  
  SCENEGGIATORE   Marco Pettenello, Giuseppe Battiston  
  COMPOSITORE   Pasquale Catalano  
  PAESE   Italia  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2023  
  DURATA   104 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/io-vivo-altrove/62597/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Io vivo altrove!, il film diretto da Giuseppe Battiston, vede protagonisti Fausto Biasutti (Giuseppe Battiston) e Fausto Perbellini (Rolando Ravello).
I due, oltre ad avere lo stesso nome, hanno la passione per la fotografia e odiano vivere in città.

Si incontrano per la prima volta in occasione di una gita in campagna per amanti della fotografia del paesaggio e nasce subito un'amicizia tra i due.
Approfondendo la conoscenza scoprono di avere il grande sogno di abbandonare la grande città e trasferirsi in campagna a contatto con la natura.
La grande occasione si presenta quando Biasutti eredita la casa della nonna Adele a Valvana, sulle colline del nord est, e coinvolge subito il suo amico Perbellini.

Pieni di entusiasmo, i due partono alla conquista della loro nuova vita, ma dovranno fare i conti con le ostilità della gente del posto. Biasutti scopre infatti che la nonna parlava male di lui in paese e che i pregiudizi su chi viene dalla grande città sono difficili da sradicare in alcuni posti. Ecco perché integrarsi nella comunità sarà una bella sfida da affrontare...
 

COMMENTO   La vita in città non fa per loro. Ma sono anni che se lo dicono senza fare nulla. Si fanno forza insieme, due uomini qualunque di nome Fausto, per partire alla volta della campagna e inseguire il sogno di cambiare vita e dedicarsi alla campagna. All'inizio quasi non si conoscono, sono schivi e posseduti da un virus antico mai diventato pandemico, purtroppo: l'educazione. Fiaba garbata, senza idilliaci manifesti sulla natura, un ritratto semplice e pieno di tenerezza sulla capacità di non arrendersi di fronte agli ostacoli, umani o naturali. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
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Una vita ordinaria se non monotona. Una quotidianità scandita da un lavoro che non regala soddisfazioni tanto quanto una famiglia che più che rappresentare un rifugio appare fonte di continue bisticciate. La città in cui vive Fausto è più respingente - somiglia a quella del rag. Ugo Fantozzi - che stimolante. Odia la vita metropolitana, la maschera malinconica che ha scelto di interpretare per il suo esordio alla regia Giuseppe Battiston, abituato a caratterizzare con grande umanità i suoi personaggi, al cinema come in teatro. Proprio l’umanità in senso ampio, un garbo ormai démodé, è il tratto unificante dei due protagonisti, talmente comuni da essere improbabili, di Io vivo altrove! Hanno in comune il nome, il disgusto per la città e la passione per la fotografia.

Proprio in una gita per appassionati i due uomini si incontrano del tutto casualmente. Non è che approfondiscano poi tanto la conoscenza, almeno a parole e nei gesti, anche perché sono pur sempre schivi se non appassiti. Lo fanno più nei fatti, visto che poco dopo decidono di partire insieme per un’avventura definitiva, per un cambiamento di vita. Biasutti e Perbellini, nomi che suonano come nipoti del Filini fantozziano, mentre sono in realtà eredi alla lontana di Bouvard e Pécuchet, i protagonisti di un romanzo rimasto incompiuto di Gustave Flaubert dalle cui suggestioni e ricordi di lettura è partito Battiston per raccontare una favola agreste senza essere utopistica, in cui l’ingenuità è più uno stile empatico che un modo per negare la realtà.

Rispetto all’opera dell’autore di Madame Bovary, parabola piuttosto incarognita sulle perverse risultanze di un sapere ideale e accademico, non supportato da una conoscenza pratica, Io vivo altrove! è un buddy movie ecologista senza essere militante, la storia di un’amicizia fra due Candide che si ispira alla tenerezza di personaggi ai margini con cuore - socialmente ma anche geograficamente - che starebbero bene in un film di uno dei maestri di Battiston, Mazzacurati.

In un’epoca in cui il mantra della resilienza ha invaso ogni luogo della nostra quotidianità, dai salotti di casa a quelli televisivi, passando per i tapit roulant delle palestre, i due Fausto non fanno un vanto o una formuletta della loro sana ostinazione, della capacità di rimboccarsi le maniche e portare avanti il progetto di andare a vivere in campagna, riuscendo a mantenersi con il frutto del loro lavoro manuale e, ovviamente, della nostra amata terra. Insomma, non si scoraggiano, sono per natura armati di sano pragmatismo e vanno avanti nel tentativo di rendere un sogno realtà. Poi, è chiaro, Battiston ne fa anche un prosaico risveglio sulla complessità di accettarsi fra “diversi” o presunti tali, sempre accompagnandoli però con grande affetto, non facendone due sciocchi da dileggiare o peggio da prendere in giro. Battiston stesso e Rolando Ravello indossano a perfezione i panni di queste “brave persone” che si danno sempre deliziosamente del lei, anche quando diventano una “coppia di fatto”. Semplice e tenero, un film che si allontana da proclami e brusio, rivendica le notti come silenzio e l'educazione come arma letale.

di Mauro Donzelli
critico e giornalista cinematografico
intervistatore seriale non pentito