Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Tre di troppo (Tre di troppo)

 
pic_movie_1606   NUM   1606  
  DATA E CINEMA   2023.01.02 PINDEMONTE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Fabio De Luigi  
  ATTORI   Fabio De Luigi, Virginia Raffaele, Barbara Chichiarelli, Renato Marchetti, Fabio Balsamo, Marina Rocco, Beatrice Arnera, Valerio Marzi, Greta Santi, Francesco Quezada  
  PRODUTTORE   Warner Bros. Entertainment Italia, Colorado Film Production e Alfred Film  
  SCENEGGIATORE   Michele Abatantuono, Lara Prando, Fabio De Luigi  
  COMPOSITORE   Stefano Della Casa  
  PAESE   Italia  
  CATEGORIA   Commedia  
  ANNO   2023  
  DURATA   107 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/tre-di-troppo/61606/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Tre di troppo, film diretto da Fabio De Luigi, racconta la storia di Marco (Fabio De Luigi) e Giulia (Virginia Raffaele), una coppia che trascorre la sua vita in modo perfetto. Sono passionali, in forma, alla moda e soprattutto... senza figli. Per loro la vita di coppia può essere vissuta in due modi: all'Inferno con bambini pestiferi che rendono la vita dei genitori un incubo, portandoli all'esasperazione più totale, o in Paradiso, dove le coppie senza figli possono godersi le giornate in tranquillità, in ordine e senza urla o piagnistei. Loro hanno scelto di essere in Paradiso e ne sono fermamente convinti. Inoltre, cercano di distanziarsi dalle coppie di amici che non hanno intrapreso la loro stessa strada e che si ritrovano esauriti dalla loro stessa prole e con una vita matrimoniale sull'orlo del baratro.

Ma il destino ha in serbo per la coppia altri piani: senza alcun motivo, una mattina i due si svegliano con la casa invasa da tre bambini di 10, 9 e 6 anni. Essere la mamma e il papà di tre figli sconvolgerà enormemente le loro esistenze e ogni loro certezza, portata avanti fino ad allora, si sgretolerà in mille pezzi. Marco e Giulia devono trovare un modo per liberarsi dei tre bambini e tornare alla loro tranquilla e spensierata vita, ma come?
 

COMMENTO   Una coppia dalla vita appagante e senza figli per scelta alle prese con il loro peggior incubo: svegliarsi una mattina con tre minorenni in casa. Fabio De Luigi torna in forma, qui anche come regista, e costituisce con Virginia Raffaele una coppia con i fiocchi. La loro simpatia smussa i momenti in cui i loro comportamenti sono inflessibili e rende divertenti quelli più comici. Si ride con garbo e senza abbandonare libero arbitrio e serenità. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
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Ogni scelta ha una conseguenza, in una vita che ce ne presenta ogni giorno. È una questione di tempi, anche per la seconda regia di Fabio De Luigi, Tre di troppo: quelli misteriosi del fantastico che sconvolgono la vita della coppia di protagonisti e quelli comici di De Luigi e Virginia Raffaele, alle prese con una commedia che mette in primo piano il garbo e la creazione di situazioni al tempo stesso buffe o divertenti e vagamente realistiche, pur nella loro eccentricità. Insomma, nell’universale bivio figli o non figli tutti possiamo riconoscerci, con la soddisfazione di notare la laicità (in senso ampio) della posizione presa da questa storia. Non ci sono etichette o imposizioni, si respira una salutare aria di libertà e disincanto, ma non di superficialità.

Cominciamo da Marco (Fabio De Luigi) e Giulia (Virginia Raffaele). Sono in coppia da anni, se la passano bene e si godono un buon tenore di vita: serate a ballare il liscio il venerdì sera, una vita lavorativa di tutto rispetto abbinata a una forma fisica atletica e i vestiti giusti. È tutto inamidato nella loro quotidianità, sa di abiti stirati e profumati come la barba hipster (si può ancora dire?) della “Barberia” molto alla moda di Marco. Il problema arriva quando nel fine settimana devono far visita agli amici con prole, per di più recidivi e pronti a sfornare altri pargoli. È l’occasione per il conflitto fra stili esistenziali che genera i momenti più divertenti di Tre di troppo, in cui la commedia lavora in primo piano e i due protagonisti confermano la loro naturale simpatia e bravura, con la bella complicità degli altri interpreti, su tutti Barbara Chichiarelli e Renato Marchetti.

Non avrebbe senso il titolo se non capitasse un accidente che porta i due, una bella mattina (si fa per dire) a trovarsi in casa tre minorenni di differente età, sesso e grado di devastazione. Ecco l’altro conflitto che guarnisce la seconda parte della commedia, sconvolgendo l’ordine e imponendo una tempesta inizialmente sconvolgente ma che poi comincia a sollevare qualche dubbio, un sorriso appena accennato, il lavoro di un sopracciglio o magari un battito del cuore in più. Sempre laicamente, come detto, senza miracoli sulla via della genitorialità o esibite conversioni ai limiti del mistico. Certo, i tre pargoli aiutano a scaldare anche noi spettatori, e non è mai male vedere sgretolate le certezze granitiche e far emergere una volta di più il sacrosanto dubbio, la sfumatura che rallenta la marcia con il pilota automatico e propone nuovi punti di vista.

Impossibile rispondere a cosa sia la felicità e come possa precipitare nella vita di ognuno di noi, su questo non avevamo speranze in un intervento risolutorio di De Luigi e compagnia. Però un’ora e mezza e poco più di divertimento senza banalità sono un convincente analgesico per i tempi cupi, un digestivo a presa rapida, anche se magari dalla durata limitata, per le asperità delle feste in famiglia. Un punto di ripartenza - dato dal rispetto per lo spettatore e la cura per la scrittura e i tempi comici - per un genere in decisa difficoltà negli ultimi tempi in Italia come la commedia.

di Mauro Donzelli
critico e giornalista cinematografico
intervistatore seriale non pentito