Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 200 metri (200 meters)

 
pic_movie_1594   NUM   1594  
  DATA E CINEMA   2022.11.28 KAPPADUE (CINEF 58-05)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Ameen Nayfeh  
  ATTORI   Ali Suliman, Anna Unterberger, Motaz Malhees  
  PRODUTTORE   Film i Skåne, MeMo Films, Odeh Films  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Palestina, Giordania, Qatar, Italia, Svizzera  
  CATEGORIA   Avventura, Drammatico  
  ANNO   2020  
  DURATA   96 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/200-metri/61163/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Mustafa e sua moglie Salwa provengono da due paesi palestinesi distanti solo duecento metri, ma separati da un muro. Mustafa rifiuta di chiedere la carta d'identità israeliana per principio e quindi, mentre i figli vivono con la madre, lui ritorna ogni sera a casa superando il checkpoint. Un giorno Mustafa riceve la telefonata che ogni genitore teme: suo figlio ha avuto un incidente. L'uomo si precipita al checkpoint dove pieno d'angoscia è costretto a fare la fila, ma l'ingresso gli viene negato. Disperato, Mustafa chiede aiuto a un contrabbandiere per oltrepassare quel muro.
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Mustafa è sposato con Salwa e insieme hanno costruito una famiglia. La loro unione è però molto particolare, poiché vivono in due diversi paesi palestinesi, divisi da appena duecento metri di distanza. Il muro che erge sul confine li tiene lontani sebbene siano in realtà vicini, ma non si fanno scoraggiare dalle difficoltà: ogni notte, Mustafa accende una luce per augurare la buonanotte alla moglie ai figli, ed essi rispondono allo stesso modo.

Un giorno, però, Mustafa riceverà una chiamata nella quale gli viene comunicato che suo figlio è rimasto coinvolto in un incidente. In preda a una comprensibile disperazione, l’uomo vorrebbe raggiungere il prima possibile la famiglia, ma c’è quel maledetto muro a impedirglielo. Così, non gli rimane altro che mettersi in fila al checkpoint, dove però incontrerà delle ulteriori difficoltà per effettuare il passaggio.

A questo punto, non gli rimarrà altro che rivolgersi a un contrabbandiere, ma sarà soltanto l’inizio di un’infinita odissea, nonostante sia lunga “appena” duecento metri…
 

COMMENTO   Le notizie da Israele e Palestina sono arrivate, purtroppo, ancora una volta tragiche, come arrivano da troppo tempo, proprio poche settimane fa. La questione israelo-palestinese è uno dei nodi irrisolti della politica internazionale: a noi arrivano le notizie in occasione di fatti eclatanti come gli attentati. Ma è sulla vita delle persone, ogni giorno, ogni ora, che ricade questa situazione assurda. Nella recensione di 200 Metri, il film d'esordio del regista palestinese Ameen Nayfeh, Premio del Pubblico alle Giornate degli Autori a Venezia77, in sala il 25 agosto, distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, vi presentiamo un film dove tutto questo ci viene raccontato in maniera chiara e inequivocabile. È una storia di vita quotidiana, quella di una famiglia qualunque, che però è eccezionale nel rappresentare, con semplicità, cosa accade da anni in Palestina. Per chi è appassionato della questione, ma anche per chi non la conosce e vuole saperne di più, è un film teso e appassionato, da non perdere.

200 Metri è la storia di una famiglia come tante. Mustafa e sua moglie Salwa si amano profondamente, sono affiatati e hanno due figli a cui tengono molto. Vivono in Palestina, ma in due paesi diversi, che sono distanti tra loro solo duecento metri, ma sono divisi dalla barriera di separazione israeliana. Lui, per orgoglio, non ha mai voluto prendere i documenti che gli permetterebbero di vivere dall'altra patte. La moglie, per contro, ha bisogno di vivere al di là del muro per lavoro. Così, ogni sera, la famiglia è costretta a separarsi. E Mustafa, dal suo terrazzo, accende una luce per augurare la buonanotte alla moglie e ai figli che sono dall'altra parte e che rispondono con un segnale. Quando uno dei suoi figli è vittima di un incidente, Mustafa deve passare in fretta dall'altra parte; ma al checkpoint gli viene negato l'accesso perché i suoi documenti risultano scaduti. E allora chiede aiuto a un contrabbandiere per oltrepassare il muro.

SE DUECENTO METRI DIVENTANO DUECENTO CHILOMETRI
Così i duecento metri si trasformano in duecento chilometri, una vera e propria Odissea. Ed è proprio questo che, a livello narrativo, è 200 Metri. Mentre crediamo di assistere a una storia familiare, basata sui rapporti tra un uomo e i suoi familiari, di cui il viaggio può essere uno dei capitoli, ci rendiamo ben presto conto che quella è una cornice, e il cuore del film è proprio il viaggio, il topos narrativo dell'Odissea, una discesa agli inferi fatta di imprevisti e ostacoli sempre più insidiosi. Mustafa è animato dalle migliori intenzioni, ma si trova ad aver a che fare con autisti privi di scrupoli, che fanno affari sulla pelle delle persone normali, e con altri compagni di viaggio, ognuno con la propria storia, le proprie motivazioni e i propri segreti. La pregevole scrittura del film fa sì che le sorprese e i colpi di scena si susseguano e che lo spettatore sia catapultato in un viaggio accompagnato da un senso incombente di pericolo e una tensione costante.

UNA SITUAZIONE PARADOSSALE, MA REALE
200 Metri è un film che vive su un paradosso, una situazione così assurda che si stenta a credere sia possibile, ma che è vera, e che è la vita quotidiana di migliaia di persone. Anche a duecento metri l'uno dall'altro si è impossibilitati a vivere insieme, a potersi toccare, a vivere una vita come quella che dovrebbe vivere una famiglia normale, a condividere gli stessi spazi. In una parola, si è impossibilitati a poter dare un semplice ma essenziale bacio della buonanotte ai propri figli. A chi si chiede, al di là delle notizie di cronaca nera, a quelle di politica internazionale, ai proclami dei leader politici, che cosa accada in Israele e in Palestina tra le persone comuni, consigliamo vivamente di vedere questo film.

UNA STORIA PARTICOLARE, MA ANCHE UNIVERSALE
200 Metri è una storia particolare, ma in fondo anche universale. È la storia del regista, come ha spiegato, e anche quella di migliaia di palestinesi. Ma, in fondo, si parla di libertà di movimento, quello che dovrebbe essere un diritto umano fondamentale e che, come sappiamo, molto spesso viene negato a molte persone. È il tema che è alla base delle migrazioni, vero nervo scoperto dell'era che viviamo, un tema di cui oggi anche da noi si torna a parlare. E di cui, nei prossimi giorni, si parlerà sempre più spesso, non senza strumentalizzazioni. E allora 200 metri può essere un ulteriore spunto di riflessione anche in questo senso.

CONCLUSIONI
Nella recensione di 200 Metri vi abbiamo parlato di una storia di vita quotidiana, quella di una famiglia qualunque, che però è eccezionale nel rappresentare, con semplicità, cosa accade da anni in Palestina. Per chi è appassionato della questione, ma anche per chi non la conosce e vuole saperne di più, è un film teso e appassionato, da non perdere.

Movieplayer.it 4.0/5
Voto medio 4.9/5

(da https://movieplayer.it/articoli/200-metri-recensione_27534/)