Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Psyco (Psycho)

 
pic_movie_1580   NUM   1580  
  DATA E CINEMA   2022.10.11 KAPPADUE  
  RASSEGNA   CINEMA RITROVATO  
 
     
  REGISTA   Alfred Hitchcock  
  ATTORI   Janet Leigh, Anthony Perkins, Vera Miles, John Gavin, Martin Balsam, Frank Albertson, John Anderson, Patricia Hitchcock, John McIntire, Mort Mills, Simon Oakland, Vaughn Taylor, Lurene Tuttle  
  PRODUTTORE   Shamley Productions  
  SCENEGGIATORE   Joseph Stefano  
  COMPOSITORE   Bernard Herrmann  
  PAESE   USA  
  CATEGORIA   Thriller, Horror  
  ANNO   1960  
  DURATA   109 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/psyco/19745/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Psyco è un film del 1960 diretto da Alfred Hitchcock. La storia si svolge fra la città di Phoenix e un motel lungo la strada che dall’Arizona porta alla California. La giovane e inquieta Marion Crane (Janet Leigh) deruba di 40.000 dollari un cliente dell’agenzia immobiliare per cui lavora, perché è stufa della vita che conduce; infatti è costretta a vedersi nei ritagli di tempo con il proprio amante Sam Loomis, senza potersi sposare perché l’uomo è sommerso dai debiti per pagare gli alimenti alla propria ex moglie.
Viaggiando verso il negozio di Sam in California, a causa di un violento temporale, Marion si ferma presso il Bates Motel, incrociato sulla strada, per trascorrere la notte. Il Motel è diretto da Norman Bates (Anthony Perkins), un tranquillo giovane bistrattato e oppresso dall’anziana madre.

Marion dopo l’incontro con Norman decide di tornare a Phoenix per restituire il denaro sottratto, ma le viene impedito perché una figura femminile l'assale nella doccia e l'accoltella a morte.

Lila Crane, la sorella di Marion ingaggia un investigatore privato, Milton Arbogast, poiché è preoccupata dalla scomparsa della sorella. Insieme a lui decide di incontrare Sam per avere notizie di Marion, ma dopo aver parlato con lo squattrinato amante convince il detective ad andare alla ricerca della sorella, mentre lei rimane in California con Sam in attesa di notizie. Lila riceve una telefonata dal detective, in cui racconta di aver scoperto qualcosa, ma senza scendere in particolari. Anche Arbogast, però, sparisce nel nulla e Sam e Lila decidono di andare insieme alla sua ricerca per cercare di sciogliere questa misteriosa matassa ingarbugliata.

La coppia si finge sposata e giunge al Motel Bates per scoprire qualcosa sui due scomparsi.
Quello di cui verranno a conoscenza andrà ben al di là di un semplice furto di qualsiasi somma di denaro.
 

COMMENTO   L'accoglienza della critica non fu unanime: alcuni critici rimasero colpiti dalla violenza del film e non lo ritennero degno del suo autore, come Bosley Crowther del New York Times, che parlò di «Una macchia in una carriera onorevole», o Nino Ghelli, che scrisse: «Nessuna ricerca di umanità nei personaggi, né di una verità drammatica nelle situazioni narrate, nessuna indagine di una condizione umana o di un ambiente storico: soltanto il futile, accademico, e spesso irritante giuoco di intelligenza condotto fino allo spasimo, e sostenuto purtroppo dai più accademici e logori convenzionalismi».

Altri critici si sono soffermati poi sull'importanza dello sguardo in Psyco come Spoto, che ha parlato di come «La dialettica del guardare e dell'essere guardati riceve in Psyco più che in ogni altro film di Hitchcock il suo trattamento più completo».

In tema di identificazione, «Il film è fatto talmente bene che può indurre il pubblico a fare qualcosa che ormai non fa più - urlare verso i personaggi, nella speranza di salvarli dal destino che è stato astutamente lasciato intuire li stia attendendo». Il pubblico all'inizio teme per una ladra, poi nelle scene della pulizia della stanza del motel e dell'affondamento della macchina nella stagno teme che l'assassino non riesca a cancellare le tracce della morte della ragazza, nel finale desidera che sia catturato e costretto a confessare per conoscere il segreto della storia. Il regista ottiene che lo spettatore suo malgrado si identifichi con i colpevoli.

In un'intervista a François Truffaut, Hitchcock affermò:

«In Psyco del soggetto mi importa poco, dei personaggi anche: quello che mi importa è che il montaggio dei pezzi del film, la fotografia, la colonna sonora e tutto ciò che è puramente tecnico possano far urlare il pubblico. Credo sia una grande soddisfazione per noi utilizzare l'arte cinematografica per creare una emozione di massa. E con Psyco ci siamo riusciti. Non è un messaggio che ha incuriosito il pubblico. Non è una grande interpretazione che lo ha sconvolto. Non è un romanzo che ha molto apprezzato che l'ha avvinto. Quello che ha commosso il pubblico è stato il film puro»

(da Wikipedia Italia)