Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 L'immensità (L'immensità)

 
pic_movie_1568   NUM   1568  
  DATA E CINEMA   2022.09.20 PINDEMONTE  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Emanuele Crialese  
  ATTORI   Penélope Cruz, Luana Giuliani, Vincenzo Amato, Patrizio Francioni, Maria Chiara Goretti, Laura Nardi, Penelope Nieto Conti, Alvia Reale, Aurora Quattrocchi, India Santella, Rita De Donato, Mariangela Granelli, Valentina Cenni, Ilaria Genatiempo, Carlo Gallo, Elena Arvigo, Filippo Pucillo, Francesco Casisa  
  PRODUTTORE   Wildside (una società del gruppo Fremantle), Warner Bros. Entertainment Italia, Chapter 2, Pathé, France 3 Cinema, con la partecipazione di Canal+, Ciné+, France Televisions  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Rauelsson  
  PAESE   Italia, Francia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2022  
  DURATA   97 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/l-immensita/61636/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   L'immensità, film diretto da Emanuele Crialese, è ambientato Roma, negli anni 70: un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati. Clara e Felice (Penélope Cruz e Vincenzo Amato) si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà.
Adriana (Luana Giuliani), la più grande, ha appena compiuto 12 anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori. Adriana rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare a un punto di rottura.
Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall'alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia.

CURIOSITÀ SU L'IMMENSITÀ
Presentato in Concorso alla 79. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (Festival di Venezia 2022).

FRASI CELEBRI DI L'IMMENSITÀ (dal trailer ufficiale del film):

- Adriana (Luana Giuliani): Di solito quando ti trucchi o esci o hai pianto.
- Clara (Penélope Cruz): Non esco e non piango.

- Adriana: Mi devono fare un miracolo.
- Clara: Che miracolo ti serve?
- Adriana: Tu e papà mi avete creata male. Io non sono Adriana.
- Clara: Non sei nemmeno Andrea, Amore.

- Felice (Vincenzo Amato): Tutti i nostri amici ci prendono per culo alle spalle per colpa sua, è umiliante!

- Adriana: Io vengo da un'altra galassia e tu non hai poteri per aggiustarmi.

- Clara: A me non mi preoccupano le fantasie dei bambini, mi preoccupano di più le fantasie degli adulti che pensano di essere ancora bambini.

- Adriana: Ma è più importante quello che abbiamo dentro o quello che abbiamo fuori?!
 

COMMENTO   La relazione con la madre è la tensione costante che fa vibrare L’immensità. Emanuele Crialese elabora costanti variazioni di stati d’animo, di ribellioni a un opprimente e asfittico palcoscenico in cui riproporre a memoria un modello di famiglia imposto da convenzioni ormai superate e che riecheggiano ancora oggi. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
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Crescere da bambini vuol dire cercare i propri spazi, prima che con l’adolescenza li si pretenda. Emanuele Crialese rievoca quei momenti raccontando la sua storia più personale, addirittura una prima rinascita, se non il mito fondante della sua trasformazione in autore e narratore di storie. Il momento in cui Adriana, alter ego sullo schermo, affronta il primo amore, e vuole farlo come Andrea, vuole convincere tutti di essere un maschio "e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare ad un punto di rottura”. In un quartiere in costruzione nella Roma degli anni ’70 è ambientato L’immensità. Una coppia, Clara (Penelope Cruz) e Felice (Vincenzo Amato, al quarto film con Crialese) si è appena trasferita in un nuovo appartamento. Non si amano più, ma rimangono uniti per condizionamento sociale, e per i figli, che per Clara sono l’unica gioia quotidiana e momento di evasione.

Specie con la più grande, la dodicenne Adriana, che sente di venire da un’altra galassia. In una scena fra le più toccanti e riuscite, la vediamo insieme alla madre sotto una lunga tavolata in una cena di Natale, insieme ai parenti al completo. La sintesi di come per loro la dimensione familiare non sia più il rifugio che dovrebbe essere, tanto che si creano un loro bozzolo sostitutivo, così come un universo parallelo, musicale, in cui cantare e ballare come la Carrà o Celentano. Una vibrazione di energia in un contesto esangue, in cui vedere la madre truccata può voler dire solo una cosa: ha pianto, difficilmente si è preparata per uscire la sera.

Fra le fantasie degli adulti che sentono di essere ancora bambini, emerge la Cruz come vera icona della donna materna, come già in Almodovar tante volte, intensa catalizzatrice delle nevrosi del marito, dell’oppressione della famiglia. Crialese sublima l’infanzia con una fiaba a tratti nera a tratti scanzonata, costruendo l’appartamento come una torre del castello, un canneto sotto casa come il bosco pericoloso da non affrontare, lo specchio di Alice, il labirinto verso le colonne d’Ercole che dividono Adriana/Andrea dalla libertà di esprimere la propria natura, di affrontare il mondo, mentre intorno Roma è lontana, irraggiungibile e in costruzione.

La relazione con la madre è la tensione costante che fa vibrare L’immensità. Emanuele Crialese elabora costanti variazioni di stati d’animo, di ribellioni a un opprimente e asfittico palcoscenico in cui riproporre a memoria un modello di famiglia imposto da convenzioni ormai superate e che riecheggiano ancora oggi. Un accumulo di situazioni mettono sotto pressione questo microcosmo, esplodendo in una crisi archetipica come quella della donna soffocata da un marito retrogrado, senza allargare in pieno gli orizzonti in maniera sempre coesa, come ricordi dai confini talvolta sbiaditi. Irrisolto e sincero, come il viaggio di Adriana in cerca di identità, di sicurezze in un’età che richiederebbe evasione, ma anche una guida autorevole.

di Mauro Donzelli
critico e giornalista cinematografico
intervistatore seriale non pentito