Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Il signore delle formiche (Il signore delle formiche)

 
pic_movie_1566   NUM   1566  
  DATA E CINEMA   2022.09.16 KAPPADUE (CINEF 58-03)  
  RASSEGNA   CINEFORUM CHAPLIN  
 
     
  REGISTA   Gianni Amelio  
  ATTORI   Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Sara Serraiocco, Leonardo Maltese, Anna Caterina Antonacci, Rita Bosello, Davide Vecchi, Maria Caleffi, Roberto Infurna, Valerio Binasco, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi, Elia Schilton, Giovanni Visentin, Fabio Zulli  
  PRODUTTORE   Kavac Film, IBC Movie e Tenderstories con Rai Cinema  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE    
  PAESE   Italia  
  CATEGORIA   Drammatico  
  ANNO   2022  
  DURATA   130 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/il-signore-delle-formiche/61631/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Il signore delle formiche, il film diretto da Gianni Amelio, si ispira alla storia di Aldo Braibanti (Luigi Lo Cascio), il drammaturgo e poeta, condannato alla fine degli anni 60 a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne (Leonardo Maltese).
Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché "guarisse" da quell’influsso "diabolico" Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale. Ma in realtà era servito per mettere sotto accusa i "diversi" di ogni genere, i fuorilegge della norma. Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, dove, accanto all'imputato, prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente. Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure.

CURIOSITÀ SU IL SIGNORE DELLE FORMICHE
Presentato in anteprima in Concorso alla 79esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (Festival di Venezia 2022)

FRASI CELEBRI DI IL SIGNORE DELLE FORMICHE (dal trailer ufficiale del film):

- Aldo (Luigi Lo Cascio): Io non sono come loro, ma sono anche come loro.

- Ennio (Elio Germano): Questo processo è davvero lo specchio del nostro Paese nell'aspetto più retrivo, più meschino, più criminale. È per quello che devi combattere.

- Ettore (Leonardo Maltese): Il processo è assurdo, perché non c'è nessun colpevole, perché non c'è nessuna colpa.

- Aldo: Non voglio essere un martire, né mostro né martire.
 

COMMENTO   Lo sdegno non prende la mano al regista, che osserva con sobrietà, in fondo non dissimile allo scienziato indagatore del comportamento sociale delle formiche, lo stesso Braibanti, e lascia parlare gli atti del processo, che suonano deliranti.
Il signore delle formiche è un ritratto rigoroso e pieno di dignità di due persone libere, capace di emozionare senza scorciatoie o facili bozzettismi. (Mauro Donzelli - Comingsoon.it)
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La famiglia è in nucleo più immediato della convivenza sociale umana, all’interno della quale trovare amore e protezione. Almeno dovrebbe essere così, senza arrivare magari all’estremo delle formiche, che hanno bisogno di stare vicine altrimenti perdono la strada di casa. Sono proprio le diverse declinazioni possibili del concetto di famiglia e di amore a confliggere nella storia del poeta Aldo Braibanti portata al cinema da Gianni Amelio, ne Il signore delle formiche, con protagonista un eccellente Luigi Lo Cascio. Siamo alla fine degli anni ’60 in Emilia, e casa si trova nella provincia rurale e conservatrice, in cui la chiesa è il centro di aggregazione e morale principale, ognuno sa tutto dell’altro e la paura di quello che si possa dire in giro diventa cruciale per definire lo standard educativo dei figli.

Aldo Braibanti ha riadattato un casolare come centro di aggregazione di giovani in cui sperimenta la sua idea di rappresentazione drammaturgica, condividendo esperienze creative. Un luogo dinamico in cui conosce un giovane studente di una ventina d’anni, Ettore (Leonardo Maltese), di cui diventa amico e maestro, condividendo letture e scambiandosi poesie. I due vengono subito notati e marchiati come alieni in quella realtà, specie all’interno della famiglia del giovane, schierata molto a destra politicamente e socialmente. Scappano allora a Roma, dove proseguono il loro rapporto e diventano amanti. La famiglia di Ettore lo viene però e recuperare e lo rinchiude contro la sua volontà in un ospedale psichiatrico, dove viene sottoposto a decine di sedute di elettroshock, per “guarire” dall’influsso “diabolico” di Braibanti, che viene accusato del reato di plagio e processato.

Ne Il signore delle formiche Amelio racconta un’atroce storia vera, all’interno di un Paese ancora non pienamente indirizzato verso la rivoluzione dei costumi e dei diritti del ’68, in cui nel codice penale, ancora di epoca fascista, esisteva quel reato assurdo, proprio pochi anni dopo il processo Braibanti cancellato, applicato di fatto per mettere sotto accusa i “diversi"; insomma, un “reato di omosessualità””, parola inesistente in quel testo, visto che i fascisti ritenevano la “razza italica” maschia e non era neanche paventata la possibilità di una “devianza” di questo tenore.

Lo sdegno non prende la mano al regista, che osserva con sobrietà, in fondo non dissimile allo scienziato indagatore del comportamento sociale delle formiche, lo stesso Braibanti, e lascia parlare gli atti del processo, che suonano deliranti. Anche a un giornalista de L’Unità, interpretato da Elio Germano, che cerca di seguire con passione il processo e di contribuire a sostenere la difesa di Braibanti, con la speranza di ricostruire la verità, contribuendo a suo modo a uno svecchiamento di un Paese ripiegato su sé stesso, su formule e dogmi sociali superati dalla storia. Non che lo aiuti troppo però il direttore, visto che anche il campo progressista si dimostra bisognoso di progredire, mentre l’opinione pubblica è disattenta, distratta da altre priorità.

“Questo processo è lo specchio del nostro Paese, è per questo che devi combattere”, dice a Braibanti cercando di spronarlo, di spingerlo a difendersi, a rivolgersi alla corte e indirettamente alla società, superando il rischio di risultare arrogante. Non cerca di apparire diverso da quello che è, infatti, il poeta. Non vuole essere “un martire, né un mostro né un martire”. Il signore delle formiche è un ritratto rigoroso e pieno di dignità di due persone libere, capace di emozionare senza scorciatoie o facili bozzettismi.

di Mauro Donzelli
critico e giornalista cinematografico
intervistatore seriale non pentito