Lista visioni cinematografiche di Luciano


 
 Un'ombra sulla verità (L'homme de la cave)

 
pic_movie_1565   NUM   1565  
  DATA E CINEMA   2022.09.11 FIUME  
  RASSEGNA    
 
     
  REGISTA   Philippe Le Guay  
  ATTORI   François Cluzet, Jérémie Renier, Bérénice Bejo, Jonathan Zaccaï, Denise Chalem, Patrick Descamps, Antoine Levannier, Martine Chevallier, Jack Claudany  
  PRODUTTORE   France 2 Cinéma, Les Films des Tournelles  
  SCENEGGIATORE    
  COMPOSITORE   Bruno Coulais  
  PAESE   Francia  
  CATEGORIA   Thriller, Drammatico  
  ANNO   2021  
  DURATA   114 minuti  
  LINGUA    
  SOTTOTITOLI    
  URL   https://www.comingsoon.it/film/un-ombra-sulla-verita/61505/scheda/  
 
 
 

DESCRIZIONE   Un'ombra sulla verità, film diretto da Philippe Le Guay, è ambientato a Parigi e racconta la storia di Simon (Jeremie Renier) ed Hélène Sandberg (Berenice Bejo), una coppia che ha messo in vendita la cantina del palazzo in cui risiedono.A rispondere all'annuncio è un uomo all'apparenza totalmente anonimo, il signor Fonzic (François Cluzet), che l'acquista. I due, però, ignorano che l'intento dell'uomo sia viverci in modo stabile ed è così che lo sconosciuto si trasferisce nella cantina senza prima avvisare i due ex proprietari. Quando scoprono la verità, Simone ed Hèléne cercano di annullare il contratto di vendita, ma ormai è troppo tardi.

La presenza dell'uomo nell'edificio finirà per portare squilibri e turbare la vita dei Sandberg. Prima saranno i condomini a lamentarsi con la coppia della presenza di Fonzic nello scantinato, in seguito l'uomo inizierà a minare anche il loro equilibrio familiare, stringendo amicizia con la figlia dei due e arrivando a mettergliela contro...

 

COMMENTO   Certezze che crollano, serpeggianti paure, una Francia (e dunque un'Europa) spaccata a metà. Riprendendo in parte la cornice che ha mosso uno dei suoi precedenti film (Le Donne del 6° Piano), Philippe Le Guy mette in scena un thriller drammatico suddiviso in più livelli che, volutamente, partono dal basso. Per essere più precisi, da una cantina. Per questo, Un'Ombra sulla Verità, viene strutturato in maniera verticale, in modo tale che la verità del titolo venga fuori poco a poco, e soprattutto dopo aver distrutto qualsiasi convinzione, tanto sociale quanto privata. Il tutto, rinchiuso e racchiuso in un condominio della Parigi borghese, quella lontana dalle Banlieue e politicamente repubblicana e confortante. Eppure, come vogliamo sottolineare nella nostra recensione di Un'Ombra sulla Verità (titolo originale, L'Homme de la cave, ossia l'emblematico L'Uomo della Cantina), il male - perché di questo si tratta - potrebbe trasformarsi e tramutarsi in qualcosa che, all'apparenza, sembra innocuo, affabile, addirittura incompreso. Allora, con il pretesto orrorifico di una cantina oscura e umida, Le Guy (che ha firmato la sceneggiatura insieme a Gilles Taurand e Marc Weitzmann) finisce per parlare di una delle piaghe moderne, accentuate ed esasperate da internet: il negazionismo.

VERITÀ E MENZOGNA
Per farlo, Le Guy ci porta nella vita di Simon (Jérémie Renier) e di Hélèen Sandberg (Bérénice Bejo). Lui architetto, lei medico. Una vita normale, una bella casa lasciata in eredità, una figlia, Justine (Victoria Eber), con i soliti problemi di un'adolescente. Insomma, il quadretto tipico di una famiglia benestante parigina. Un climax che viene scombussolato dall'arrivo di Jacques Fonzic (Francois Cluzet), intenzionato a comprare la loro cantina. Simon, ebreo e dallo spirito generoso (fin troppo, lo rimprovera la moglie), gli fa un buon prezzo e, anzi, impietosito dalla storia dell'uomo, gli permette di dormirci in attesa che trovi un appartamento.

Eppure qualcosa non quadra nella storia di Jacques, e così Simon inizia ad indagare scoprendo che l'uomo altro non è che un attivo e influente negazionista antisemita. Sembra impossibile annullare la vendita già avviata - ai fini realistici questo è alquanto improbabile - e, dall'altra parte, sembra che Jacques sia sostenuto da una parte degli inquilini del palazzo, niente affatto disturbati da una presenza cordiale e gentile. Anzi, finiscono per gettare discredito su Simon. Gli avvocati, ingaggiati dai Sandberg, hanno le mani legate (un'altra forzatura poco credibile). Ma c'è di più, Fonzic metterà perfino in discussione la veridicità riguardante la storia di uno zio di Simon, morto in un campo di concentramento, nonché provando ad influenzare sia Hélène che Justine, trascinandole nel suo ingarbugliato vortice di malsana verità.

UNA PIRAMIDE SOCIALE. CHE SCRICCHIOLA
Già perché la forza di Un'ombra sulla verità è proprio quella di scatenare dei fortissimi dubbi nello spettatore, che pur non condivide (speriamo!) le teorie complottistiche dell'uomo rifugiatosi sottoterra. In un primo momento comprendiamo che Fonzic nasconda dei segreti, ma finiamo per scontrarci poi con la reazione rabbiosa di Simon che, ossessionato dall'ambigua presenza, finirà per perdere il lume della ragione, offuscando (almeno in parte) quella palese verità che verrà poi a galla. Su la stessa scia, Un'Ombra sulla Verità è un film di scrittura e di spaccature, mostrandoci l'insinuazione silenziosa di un uomo oscuro nelle dinamiche private e pubbliche di una coppia. In questo senso gioca un ruolo fondamentale la location: la cantina buia di Fonzic e l'appartamento irradiato di Simon ed Hélène. Una sorta di piramide sociale che non aiuta, però, a prendere le giuste distanze tra la verità e la menzogna, anche se è comprensibile la rappresentazione del contrasto tra i due elementi portati del film. Le teorie assurde di Fonzic, dunque, nascono nell'ombra, e finiscono per infettare (letteralmente) quella parte di civiltà comunque non esente dalle colpe. Colpe sapientemente nascoste sotto il tappeto.

UN PROTAGONISTA (QUASI) MAI PROTAGONISTA
Curioso, infatti, che l'ambiguità di Fonzic, sovraccaricato da un ottimo Francois Cluzet, faccia da collante alla storia, pur non venendo mai palesemente resa protagonista. Questo è un peccato, perché Philippe Le Guy prova a scagliarsi verso l'ingessatura di una società borghese latentemente menefreghista, in parallelo alla raffigurazione di un mellifluo negazionista che vorrebbe passare per vittima di una realtà che rifiuta il confronto.

Del resto, la tensione, che accompagna le due ore di film (forse un tantino troppe), viene supportata dall'ansia generata da un uomo misterioso che finisce per conquistare la fiducia dei condomini, aprendosi un varco verso gli affetti più cari di Simon. Uno squarcio che non verrà del tutto richiuso, e che mostra quanto il revisionismo storico, che viaggia attraverso assurde cospirazioni on-line, si muova come un serpente silenzioso pronto a mordere, iniettando un veleno da cui è quasi impossibile salvarsi.

CONCLUSIONI
Riassumendo la nostra recensione di Un'Ombra sulla Verità, torniamo a dire quanto il cast (in particolar modo François Cluzet) sia tutto perfettamente in parte, e torniamo a dire quanto sia riuscita contrapposizione visiva tra verità e menzogna. L'approccio da thriller aiuta, poi, il senso di un racconto decisamente attuale e incentrato sul germe del negazionismo. Dall'altra parte, la visione è accompagnata da alcune marcate forzature e, quello che dovrebbe essere il villain principale, non viene approfondito nel migliore dei modi.

(da https://movieplayer.it/articoli/unombra-sulla-verita-recensione_27553/)